Non potevo lasciarlo lì dolorante, così andai a cercare dei cerotti e robe varie.
"Vattene" ringhiai alla ragazza bionda platino, lei mi guardò male, prese la sua giacca ed uscì.
Gli disinfettai un paio di ferite dopo di che lo aiutai ad alzarsi e lo misi sul divano, andai in camera, lui si alzò e con fatica arrivò dietro di me, mi girai e lui mi porse una bustina con una polverina.
"Grazie Ethan" sussurrai.
Dopo un paio d'ore lui non mi aveva ancora punito, mi sembrava strano così andai in salotto, i suoi occhi erano lucidi, sembrava avesse appena pianto.
"Puoi andare" sentii quelle parole dette da lui con una voce spezzata, triste.
"Cosa?" dissi incredula, per quanto volessi andarmene non ce la facevo, dovevo scoprire se provavo davvero quel sentimento verso di lui, ma ero troppo orgogliosa.
Mi girai per andare in camera mia, lui arrivò velocemente, mi sbatté contro il muro prendendomi per i fianchi, le nostre labbra si sfioravano a malapena, lui le fissava io ero li immobile a guardarlo cercando di avere un contatto visivo poi si staccò e andò in camera, io ero lì confusa mentre il mio corpo tremava e le mie orecchie erano assordate dal forte battito del mio cuore.
Andai davanti alla porta di camera sua, bussai, nessuna risposta, la porta era aperta così entrai, lui era seduto sul letto, era di spalle e le sue mani coprivano la sua faccia.
"Ethan" lo chiamai.
"Va via" quelle parole mi fecero male nonostante sapessi dei suoi sbalzi d'umore, i miei occhi si riempirono di lacrime, avevo due parole sulla punta della lingua, non riuscivo a dirle.
"Ethan" singhiozzai.
"Devi seguire i miei ordini!" si alzò di scatto e si diresse con passo deciso verso di me.
Era di fronte a me, lo guardai, i suoi occhi erano pieni di lacrime, come i miei, sentivo il mio stomaco contrarsi a ogni sua parola.
Mi avvicinai insicura e lo baciai, lui non ricambiò così mi staccai e lo guardai negli occhi, mi bruciavano ed erano pieni di stanchezza, stanchezza di vivere; dopo però mi prese per i fianchi e mi baciò, mi fece provare emozioni mai provate prima, non sapevo perché, perché provavo quei sentimenti nei suoi confronti, dopo tutto quello che mi aveva fatto, picchiata per tre anni, tutte le volte me lo chiedevo perché mi tenesse lì con lui, non se ne faceva niente di me, allora perché tenermi lì solo per torturarmi?
Lui mi prese per il polso e mi portò in camera, mi lasciò un bacio indeciso sulla guancia e poi uscì, sentì la serratura girare, e a quel puntò capì che tutto ciò non era servito a niente.
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Take me away - E.D.
FanfictionAveva gli occhi spenti gli occhi di chi guarda il mondo con disinteresse gli occhi di chi aspetta, in silenzio, la propria fine.