Capitolo 15

541 39 10
                                    

NORA

Quanti ragazzi passerebbero il proprio sabato sera al telefono con i genitori? D'accordo, solo io. Ma sono piuttosto certa di non avere alternative. Non ho amici, Josephine - ciò che più ci assomiglia - sta lavorando. E Nate non può essere mio amico. Eveleen starà facendo nottata con la sua nuova amichetta. Ed Earnest stessa cosa.

Mamma, invece, c'è. Sempre. Ci sentiamo piuttosto spesso, ma questa sera ne avevo un bisogno impellente. Il senso di solitudine si era rapidamente duplicato e mi aveva lasciata piuttosto spiazzata.

"Margaret mi ha regalato una borsa bellissima! Ti mando una foto. Sono certa che la adorerai!" esclama lei contenta, mentre io mi appoggio con i gomiti alla finestra e guardo fuori.

Un sorriso mi compare spontaneamente sul viso. "Oh, e come mai questo regalo? Non mi risulta sia il tuo compleanno, mamma".

Lei ride. "No, infatti. Ma era quello di Margie. E quella borsa non le é proprio piaciuta. Così l'ha data a me".

Scuoto la testa, anche se lei non può vedermi. Certe volte sono convinta di essere io quella più anziana tra le due. Mamma é un vulcano in piena esplosione. Io, probabilmente, sono un vulcano pigro. Anche parecchio, a giudicare dal risvolto che ha preso la mia serata.

"Sai, domani viene Travis a pranzo. Con Margie e Patrick. Li ha invitati papà" confessa, senza preavviso. Ed io rimango scioccata a tentare di assimilare la notizia. Travis é stato il mio primo grande amore. Amico di famiglia da quando avevamo pochi mesi, era inevitabile che mi prendessi una bella sbandata. Ecco, forse sbandata é il termine giusto. Non sarebbe mai potuta funzionare una storia tra noi due. Eppure, non posso negarlo: è una delle persone a cui voglio più bene sulla faccia della terra. E credo che la sua cotta non sia ancora finita. Gli ultimi anni sono stati un po' troppo imbarazzanti, dal mio punto di vista. Spiegare a qualcuno che é innamorato di te che lo vedi come il tuo migliore amico non é esattamente una passeggiata. Al massimo una scalata in montagna. La più ripida che esiste. In ogni caso, mi manca averlo con me. E pensare che i pranzi in famiglia continuino anche dopo la mia partenza.. un po' mi ingelosisce. Travis vi partecipava solo per me! Adesso dovrà fingere che il cibo preparato da mio padre sia buonissimo, senza che nessuno possa sapere realmente qual é la verità. "Gardenia, tuo marito é senza dubbio il migliore chef sulla faccia della terra" dirà, nascondendo la sua bugia dietro ad un sorriso di facciata.

"Non rispondi, figliola?".

No, non rispondo. "Sí, scusami, mamma. Mi ero distratta".

La sento ridacchiare dall'altro capo del telefono. "D'accordo, farò finta di crederci. Mi dispiace che voi non ci siate, Nora. Mi mancate molto. E anche a Travis dispiacerá non averti qui, ne sono sicura". Beh, certo che ne sei sicura. Lui sperava sempre di riuscire a scoparmi un'ulteriore volta. L'ultima, a sentire lui. Ma io non ne avevo molta intenzione. Non ne avevo affatto, se é per questo.

"Anche voi mi mancate. E mancate anche ad Eve ed Earny, anche se non lo ammetterá mai. Gli scagnozzi si sono fatti vivi di nuovo?".

Mamma sospira. "No, Nora. Però papà non si fida a farvi tornare a casa. Dice che potrebbero tornare e che non deve succedervi nulla".

"Ma non posso stare qui per sempre!" sbotto, immaginandomi tra qualche anno in questo posto. Carino quanto vuoi, ma sono pur sempre lontana dal luogo in cui sono cresciuta. Non ci siamo.

"Lo so, bambina mia. Ma cerca di avere pazienza, okay? Ti annoi così tanto dagli zii?".

Bambina non é esattamente il genere di soprannome che - in questo momento - mi va di sentire uscire dalla bocca di mia madre. E tutta per colpa del mio sexy collega, soprannominato in questo istante mister bacio-da-favola, che si é preso la briga di chiamarmi come diavolo preferisce.

CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora