NATE
Certe volte non ci si rende conto di quanto il proprio lavoro possa essere un diversivo. Specialmente se permette di essere a contatto con le persone. Ecco. Quando bisogna rapportarsi con i clienti, a nessuno importa se ci si senta una merda. Nessuno ti chiede come stai, se c'è qualche problema. Devi fare finta che vada tutto bene. Sorridi, perché questo significa mance più alte. E alla fine ti convinci persino di stare bene. Di essere felice veramente.
Perfetto. Peccato che mi sento come se un camion mi sia passato sopra e mi abbia fratturato ogni osso del corpo. Ed ho tre giorni di ferie. E nessun impegno. In aggiunta, la voglia di passare il tempo a rotolarmi tra le lenzuola con Wendy e le sue amiche é pari a zero. L'unica fonte di distrazione possibile é da scartare a prescindere. Di bene in meglio.
Mi butto di peso sul letto, senza neanche curarmi di togliere le scarpe. Chissene frega. É l'ultima cosa di cui mi importa. Incrocio le braccia dietro la testa. Il soffitto sembra persino più bianco del solito. L'opposto della mia mente che, invece, é un groviglio di colori ed emozioni contrastanti.
Non ho mai avuto un bacio così intenso. Credo siano stati i minuti più belli della mia vita. Merda, ovvio che lo sono stati. Ed é questo che mi fa riflettere. Non mi sono mai fatto problemi del genere per un bacio. Un bacio, diamine. Il primo l'ho dato a quattordici anni. O tredici, non ricordo. In tutto questo tempo ne avrò dati un centinaio. Persino di più, probabilmente. Eppure, questo mi ha sconvolto così tanto che non riesco a smettere di pensarci. E l'erezione che ho costantemente nei pantaloni ne é la prova: continui a rivivere quei momenti. Non voglio neppure toccarmi per migliorare la situazione. Non mi darei piacere. Dopo aver avuto un minuscolo assaggio di quello che Nora potrebbe darmi, non riesco ad immaginare che lei. Lei che mi tocca, mi bacia, geme, sospira. Sotto di me. No, ne sono certo. Non potrei darmi piacere. Solo la mia bambina potrebbe farlo.
Sferro un pugno contro il materasso. Dannazione! Mi sto facendo un enorme quantità di pensieri da adolescente alla prima cotta. Assurdo. E solo perché ha un bel corpo. Perché, oltre a quello, non c'è niente che mi possa piacere. Okay, sa sparare e cucina biscotti. Ma non so nulla della sua vita. Non so perché sia piombata qui all'improvviso. Non so da dove venga, dove abitava, se ha fratelli e sorelle. Non so nemmeno quanti anni e come fa di cognome. Ha un cugino che é uno stronzo patentato. Fine. Per il resto, una sconosciuta. E non si prendono cotte per gli sconosciuti.
Il telefono vibra sul comodino. Non mi curo nemmeno di chi sia dall'altro capo della linea. Rispondo.
"Pronto?".
"Buongiorno, Ray junior. Sono in città. Pranziamo insieme".
Isaac Raymond Rivera é qui? No, non può essere. Non ci viene mai. Sto sognando, vero? Il bacio mi ha causato pure le allucinazioni. Di bene in meglio, direi.
"Figliolo? Degnati di rispondere a tuo padre".
Sbuffo. "Buongiorno. Non ci sono per pranzo".
Lo sento ridere dall'altra parte della cornetta. "Non era una domanda. Ascoltami bene. Se hai un minimo di intelligenza, mi raggiungi al ristorante in piazza. Oppure, se preferisci, vengo a chiamarti di persona. Così posso conoscere la tua amica".
Che diamine sta succedendo qui? Il mio cuore ha triplicato i battiti in un attimo. Mi manca il respiro. Deve esserci sicuramente qualcosa che mi sfugge. Deve esserci un errore! Sí, per forza. Oppure sto veramente sognando. Cazzo, non può averlo detto davvero. No!
A malincuore, mi vedo costretto ad accettare. "Sto arrivando".
Non posso tollerare che mio padre porti la sua faccia di merda al bed&breakfast. Nessuno deve sapere chi é mio padre. Nessuno deve sapere che ho un padre! Ho faticato tanti anni per staccarmi da lui. Ancora mi é impossibile, ma per lo meno la gente non sa chi sono. Sarà per il nome, oppure perché fisicamente non gli somiglio. L'importante é che non ci colleghino. Quindi no, non deve mettere piede al pub. Per nessun motivo al mondo. E per nessun motivo al mondo deve passargli per la mente l'idea di conoscere Nora. Lei non si tocca. Nonostante questo, mi lascio scappare un sorriso nell'immaginare uno scontro armato tra i due. Isaac é il tiratore più esperto che io conosca. Da piccolo, quando mi lasciava allenare con lui, lo osservavo con ammirazione perché non sbagliava un colpo. Ma Nora è un dono della natura. La sua mira supera di gran lunga quella di qualsiasi altra persona. Sí, sono certa che sarebbe una bella sfida. Ma non vorrei mai - e dico mai - assistere ad una scena del genere. Mai.
La piazza é di gremita di persone, il sabato a mezzogiorno. E i ristoranti sono piuttosto pieni. Ma so per certo che Isaac troverà un posticino isolato. Anche a lui non piace farsi notare, quando si comporta da individuo normale. O, almeno, ci prova.
Prendiamo posto al nostro tavolo. In un minuto, si é già scolato mezza bottiglia. Pff. Qualcosa mi dice che dovrò pagare io questo pranzo. Splendido. Di bene in meglio.
"Come mai sei in città?" mi decido a rivolgergli la parola.
Lui mi guarda da dietro il bicchiere di vetro. "Sono venuto a trovare il mio bambino, mi sembra ovvio".
Faccio una smorfia. "Ci siamo visti una settimana fa, Isaac. Non era necessario" sbuffo, sperando che non si arrabbi per averlo chiamato con il suo nome di battesimo. L'ultima cosa che vorrei, in questo momento, é che faccia una scenata davanti a tutti.
"Oh, lo so. Ma Gregor mi ha detto di averti visto al campo da tiro con una pollastrella" sghignazza. Merda, sapevo che glielo avrebbe riferito. Sentire parlare in quel modo di Nora mi fa prudere le mani. Non si deve permettere mai più. O potrei ribellarmi realmente, anche a costo di restarci secco. No, decisamente non deve permettersi.
"Non credevo ti interessasse saperlo".
La cameriera appoggia davanti a noi due pizze fumanti. L'ha presa davvero con i frutti di mare? Okay, decisamente dovrò pagare io. Ha scelto apposta quella più costosa. Il solito pezzo di merda, egoista e presuntuoso.
"E invece mi interessa ogni cosa che riguarda le belle donne, Ray. Avanti, racconta a papà come é stato scoparsela sul vecchio divano".
Ho appena tagliato una fetta di pizza, ma sono abbastanza certo che mi sia passata la fame. In realtà, mi é pure venuta la nausea. Ormai capita sempre più spesso, quando sono in sua presenza. É impressionante l'effetto che sia in grado di farmi. Schifo.
"Non me la sono scopata". Sto per aggiungere che é stata tutta colpa del suo scagnozzo, ma per fortuna quel poco di buon senso che mi é rimasto mi fa tenere la bocca chiusa. Anzi, non so nemmeno perché ho confessato che non abbiamo concluso niente.
Sono piuttosto sicuro che la mia risposta non lo abbia soddisfatto. E, invece, mi sorprende ancora una volta. Sembra quasi orgoglioso di me. Quasi, d'accordo. Ma ha un'inquietante smorfia di fierezza stampata sul volto.
"Ah, per fortuna. Allora non ti dispiacerá quando la troverai nuda nel mio letto, a godere con me e per me. Sai, Gregor é un amico fidato. Se dice che la pollastrella é sexy, gli credo. E se una pollastrella é sexy, allora é senz'altro mia".
Non ci vedo più. La rabbia e il ribrezzo che ho sempre provato nei suoi confronti, ora si sono amplificati. Non può averlo detto davvero. Non può neanche averlo pensato! É indecente. Un vecchio porco convinto di poter avere tutto ciò che desidera. Ma chi si crede di essere? Nora non sarà mai sua. La mia bambina non sarà mai sua! Deve solo provare a sfiorarla, anche solo a guardarla, e dovrà vedersela con me. E, questa volta, per davvero.
La mia mano non mi risponde nemmeno più. Si alza nell'aria e va a schiantarsi direttamente sulla sua guancia. Ciaff. Il colpo secco a contatto con la pelle risuona nell'ambiente. Credo persino che qualcuno mi stia guardando male, ma non mi importa. Non mi importa di niente. E so anche quali saranno le conseguenze di questo mio gesto. Ma non avrebbe dovuto spingersi così oltre. Non con la mia bambina.
Mi alzo, correndo fuori dal ristorante. Non posso restare un altro secondo davanti a quell'idiota. Merda, ho davvero tirato uno schiaffo in pieno viso ad Isaac? Porca puttana! Sono un uomo morto. O lo sarò presto.
![](https://img.wattpad.com/cover/85743098-288-k984135.jpg)
STAI LEGGENDO
Cuore
RomanceLe difficoltà fanno crescere in maturità, forza e determinazione. Nora non ha paura, ha una mira fenomenale e sa sparare persino meglio di suo padre. Fosse per lei, non se ne sarebbe mai andata di casa. Eppure, é costretta. La situazione peggiora gi...