Capitolo 27

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NORA

Altro sesso da paura, dannazione. Non l'avevo mai fatto in piedi. E nessuno aveva mai trovato il mio punto G. Ecco, probabilmente la combinazione tra le due cose ha reso questa esperienza la più indimenticabile della mia intera vita.

Nate mi lascia un bacio tra i capelli prima di farmi ricadere sul letto. Le gambe mi tremano come fossero fatte di gelatina. Temo non mi avrebbero tenuta, se mi avesse lasciata in piedi. Che orgasmo, signore e signori. Mi sento del tutto devastata. Ma felice. Puttana, se sono felice.

"Credo tu abbia bisogno di una doccia,  bambina" dice lui, sfoderando il suo sorriso magnetico. Poi dà un'occhiata all'orologio sulla parete. "Hai una mezz'oretta, prima dell'inizio del turno. Ora vado a lavarmi anche io".

Mi sposto una ciocca di capelli bagnaticci dalla fronte. Sono ricoperta da una patina di sudore che rende la mia pelle estremamente lucida. Inoltre, indosso ancora la maglietta. Che mi si é incollata addosso. Sí, ho decisamente bisogno di sistemarmi. Lavorare in queste condizioni é impensabile.

Eppure, un'idea che mi vortica per la mente e non mi dà tregua. La dico ad alta voce, prima che Nate si rimetta i boxer e faccia sparire tutto quel ben di dio dalla mia vista. No, non sono decisamente pronta a separarmene. "Puoi lavarti qui, se vuoi. Con me".

Lui aggrotta le sopracciglia. E in un attimo mi faccio prendere dal panico. Ecco, lo sapevo. Avrei dovuto stare zitta. Non significa niente il fatto che mi sia venuto dentro, ancora una volta, senza preservativo. Non significa niente il fatto che mi abbia fottuta senza esitazione contro il muro della mia stanza. Per lui, forse. Per lui non significherà niente. Ma per me sí. E lo dimostra il fatto che gli abbia appena proposto di fare la doccia insieme a me. La doccia! Una delle cose più intime che una coppia possa condividere.

Faccio per rimediare il guaio, quando lui mi zittisce con un dito sulle labbra. "Silenzio. Non dire niente, non ritrattare tutto. E non pensare che io non voglia prenderti sotto la doccia. Il problema é che trenta minuti non mi basterebbero per fare tutto quello che ho intenzione di farti lì dentro. Chiaro?".

Sbatto le ciglia ripetutamente, come a voler cacciare dalla mia vista qualsiasi illusione. No, d'accordo. L'ha detto veramente. "Okay".

Okay, che razza di risposta é? Va bene, ho capito. L'orgasmo mi rincretinisce definitivamente.

Nate sghignazza. "Ci vediamo tra mezz'ora".

La serata é decisamente movimentata. A dirla tutta, é domenica sera. È ovvio che lo sia. E poi i Richmond hanno dato vita ad un piccolo palco provvisorio, dove band alle prime armi possono mostrare il loro talento. E l'idea é piaciuta parecchio in città. Corro da una parte all'altra del locale più velocemente che posso, impegnando ogni mia forza per mantenere in equilibrio i pesanti boccali di birra sul mio vassoio.

E, inutile dirlo, impegnando ogni mia forza per non pensare in modo così insistente al ragazzo che mi sta letteralmente facendo andare fuori di testa. Eppure fallisco. Miseramente. Diavolo, sono patetica. Verso un bicchiere di vodka e vedo lui. Asciugo il bancone e vedo lui. Mi rifaccio la coda per tenere i capelli lontani dal viso e vedo lui. Per non parlare, poi, di quando me lo trovo davanti davvero. Non corrergli incontro e non saltargli addosso é un'enorme prova di autocontrollo.

"Sei strana, questa sera. Tutto bene?" mi sento domandare alle mie spalle. Prima di girarmi mi prendo un istante per respirare profondamente. Se ho allarmato persino mio cugino, accidenti, devo avere un aspetto terribilmente spaventoso.

Mi piazzo sul viso un sorriso di circostanza e mi volto. "Alla grande, Chan!" affermo "E tu?".

Lui solleva le sopracciglia. "Oh, d'accordo. Bene anche io, ti ringrazio".

Sto quasi per liberarmi di lui e delle sue inutili congetture, quando Nate mi passa di fianco e si allunga per spintonarmi più in là con un colpo d'anca. Per poi allontanarsi ridendo. Lasciandomi lí, in piedi, con le guance rosse come pomodori ed il fiato corto. Sì, perché adesso anche solo sfiorarlo mi provoca la tachicardia. Meraviglioso.

Channing scoppia a ridere. "Sembra tu abbia appena visto un fantasma, Nora. Quel Nate proprio non ti va a genio, eh?".

Oh, sapessi quanto mi va a genio, cuginetto. Così a genio che lui mi spintona per scherzare ed io mi eccito al punto da sentire una forte pulsazione nelle parti intime. Se non é feeling questo. "É strano, tutto qui. Voi, piuttosto, non sembrate andare molto d'accordo".

Lui non dice niente. Non nega e non conferma. Solo scrolla le spalle, visibilmente divertito, e si allontana. Pff, ragazzi. E poi hanno il coraggio di dire che le donne sono complicate.

Riesco, nel bene o nel male, a concentrarmi sul lavoro per le successive due ore. Solo quando il locale si svuota del tutto mi lascio ricadere sulla prima sedia a disposizione e mi stiracchio le spalle. La tensione che accumulo nei momenti di pienone al pub é a livelli mega galattici e questa sera, se aggiunta agli episodi del pre-serata, mi ha decisamente distrutta. Chiudo gli occhi giusto un attimo, il tempo per permettere a qualcuno di posizionarsi dietro di me e iniziare a massaggiarmi le spalle.

"Chi sei?" domando, pur avendo un presentimento quasi confermato di chi sia il mio salvatore.

Una risata bassa e roca in grado di incendiarmi in pochi istanti é l'unica risposta che ricevo. Per il resto, il massaggiatore continua nel suo lavoro certosino con la massima cura. Mi rilasso, godendomi quel momento di spensieratezza. Non so quanto tempo passa esattamente, ma abbastanza perché gli altri baristi possano fare ritorno alle loro stanze.

"Ora possiamo andare a dormire, bambina" mi bisbiglia all'orecchio, facendomi quasi saltare sulla sedia per l'improvvisa vicinanza.

Mi trascino su per le scale, trovando faticoso persino sollevare i piedi. Durante il tragitto ripenso alle sue parole. Ha davvero parlato al plurale? Possiamo, okay, ma chi? Io e lui? A letto? Insieme? Di nuovo? Un turbine di confusione mi sta mandando fuori di testa.

Afferro la maniglia della mia stanza e mi ci fiondo all'interno, immaginando soltanto di buttarmi sul materasso e chiudere gli occhi. Per sempre, magari. Faccio per chiudere la porta e rendere concreti i miei sogni, quando Nate si intrufola senza permesso da dietro di me ed invade i miei spazi. Pff , perché venirmi dentro senza preservativo non é un'invasione della privacy? Certe volte mi sento patetica. Anzi, lo sono.

Faccio una smorfia. "Che c'è? Vorrei dormire".

In un attimo il suo viso muta in un ghigno malefico. "Ti ho stancata parecchio, vedo". Ah, il suo ego smisurato. Effettivamente non si sbaglia, mi ha letteralmente distrutta. Ma ammetterlo ad alta voce vorrebbe dire riconoscere la mia debolezza.

"Sei un montato, ragazzino. Il lavoro fa fare fatica, se fatto come si deve. Nessuno te l'ha mai detto?".

Mi aspetto qualsiasi commento, dopo questa mia uscita di grande freddezza e anche un briciolo di crudeltà. Ma lui non dice assolutamente niente. Socchiude le labbra, é vero, ma non per parlare. Lo fa per baciarmi. E infatti, in men che non si dica mi sta addosso e mi toglie le poche energie che ancora avevo da parte.

Lo guardo negli occhi mentre siamo fronte contro fronte. E ne resto incantata. Per un istante dimentico chi sono, come mi chiamo e dove mi trovo. Sono del tutto risucchiata da una bellezza fuori dal normale che sembra essere a mia completa dispozione. Assurdo!

Nate mi ruba un ultimo bacio a stampo. "Posso dormire con te?".

Spalanco gli occhi. Diavolo, questa non me l'aspettavo. Ed ora? No, decisamente non é possibile. Avanti, sarebbe impensabile. "Voglio dormire" ribatto.

Lui sembra offeso. "Non ho detto che voglio trovare un'altra volta il tuo punto G e farti venire, bambina. Oddio, mi piacerebbe. Ma voglio che tu possa riposare. Per quello c'è sempre la giornata di domani ed io non voglio sprecarne nemmeno un secondo. Allora, che dici? Posso?".

Trovate una sola ragazza al mondo che possa rifiutare un invito del genere. Sesso da paura con un ragazzo da paura. Sarebbe una pazza totale. Ed io non lo sono, o meglio, non fino a questo punto. É per questo che la mia bocca risponde senza esitazione. "Certo che sì".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 22, 2017 ⏰

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