NATE
Si sente subito se un momento é destinato a cambiarti la vita. Lo vivi a pieno, gustando ogni istante, desiderando che non finisca mai. Si ha paura di correre troppo, per il timore che termini troppo presto. Allo stesso tempo, però, spinti dal cattivo presentimento che possa trattarsi solo di un sogno, si arriva a volerlo portare a termine prima dell'ipotetico risveglio. In ogni caso, l'emozione é immensa. Il cuore batte rapidamente, dando l'impressione di voler sfondare la cassa toracica. L'entusiasmo é alle stelle: il grande sogno si sta realizzando.
Ecco, questo sono io. Questi siamo noi, mi correggo, nel perfetto istante in cui ci troviamo a rotolare tra le lenzuola. Senza che nemmeno ce ne accorgessimo, gli indumenti sono scomparsi quasi tutti. Ad uno ad uno, venivano rimossi e lanciati da qualche parte sul pavimento. Poco importa se poi dovremo sistemare. Nel frattempo, sto vivendo il mio sogno proibito. E davanti a me c'è la ragazza più bella che si possa desiderare. Al diavolo tutto il resto.
Solo con un paio di slip in cotone, neri e semplicissimi, é di un'eleganza invidiabile. Snella e soda, ha due seni da mandare in estasi. Li ho gustati e torturati più volte, grato di aver sperimentato una tale meraviglia almeno una volta nella vita. Torno a dedicarmi alle sue labbra, che mi aspettano impazienti.
Con il bacino mi muovo in avanti, assecondando i movimenti della sua schiena. Non voglio perdere neanche un centimetro di contatto tra i nostri corpi. Non posso rinunciarci: sentire i capezzoli turgidi contro il petto mi fa letteralmente impazzire.
Sposto le mani dai seni fino al sedere. Lo sfioro appena, quel che basta per autorizzarla ad avvolgermi la vita con le gambe. Ed é la fine: le nostre intimità si sfiorano attraverso il tessuto. E non capisco più niente.
Quando la sento inserire una mano nei boxer, poi, temo di poter venire senza nemmeno esserle entrato dentro. Miss mani di fata mi regala una sega degna di un film porno: getto la testa all'indietro, ansimando con fatica. Ma dove diavolo ha imparato? A quanti ragazzi ha riservato lo stesso trattamento?
La fermo, rischiando di venire troppo presto, e le sfilo le mutandine. Non posso aspettare oltre: sono già al limite. Dopo qualche altro secondo, il tutto intervallato da baci incandescenti, ci ritroviamo nudi. Uno sopra l'altra. Sudati e impazienti.
Cerco il suo sguardo. Non l'avessi mai fatto: mi trovo davanti due pozze verdi ricoperte da un sottile velo di estasi. E non credo di potercela fare.
Le afferro le mani, intrecciando le nostre dita e portandole sopra la sua testa. Così la visuale del suo corpo é addirittura migliore. Come se un corpo del genere possa non essere una meraviglia.
Trattengo il fiato, quando mi posiziono sopra di lei. La sento. Le nostre intimità a contatto stanno per fare scintille.
Ed é solo ora che realizzo. "Merda, bambina. I preservativi sono in bagno" riesco - non so con quali forze - a spiegare. Mi sembra evidente che io non abbia intenzione di spostarmi. Come potrei allontanarmi da qui? No, devo entrarle dentro. In questo istante.
Lei spalanca gli occhi. Sembra pensierosa, forse titubante. Ha cambiato idea? No, non potrei reggerlo. Una sega non potrebbe salvare la situazione. Esploderei, semplicemente. Ma poi, risponde. "Prendo contraccettivi. E mi fido di te".
La goccia che fa traboccare il vaso. Stringo con più insistenza le sue mani sopra la testa, facendo per spingermi in lei. Ma il bacio viene interrotto e si dimena per liberarsi le mani. La lascio fare, terrorizzato dall'idea di essermi spinto troppo oltre. Ho fatto qualcosa di sbagliato? Le ho fatto male? Lo giuro, l'ultima cosa che vorrei al mondo é vederla soffrire. Per causa mia, poi, sarebbe insopportabile. Allora, che cosa é successo?
La osservo, aggrottando le sopracciglia. Lei sospira. "Nessun problema, Nate. Solo.. ecco, fai piano".
Dov'è finita la donna determinata e sicura di sé, invincibile, potente, che non ha paura di nulla? Per un millesimo di secondo ho visto il terrore sfrecciare nel suo guardo. É bloccata, ma per quale motivo? L'idea di venire a letto con me la traumatizza a tal punto? Mi auguro di no, dannazione. Perché per me é il momento che sogno da giorni, settimane. Forse dal primo istante in cui me la sono trovata davanti.
Deglutisco, reggendomi a stento sui gomiti per non pesare su di lei. Accidenti, che fatica dover rinunciare alle sue labbra anche solo per qualche istante. "Sei sicura, bambina? Non facciamo niente che tu non voglia. Qualsiasi cosa, dimmi ed io ti ascolterò".
Il suo viso si dipinge di un sorriso sincero, mentre scuote la testa con determinazione. "Non sono mai stata più sicura di così" confessa, arrossendo visibilmente sulle guance.
Improvvisamente, un dubbio fa capolino tra i miei pensieri. "Sei vergine?" domando, con l'imbarazzo per la risposta che potrei ricevere. Merda, io non sono mai stato con una ragazza vergine. Neanche alla mia prima volta! Non saprei proprio da che parte voltarmi, come fare per non farle sentire male. Andrei sicuramente nel panico.
Ma lei ridacchia, mostrando un sorriso da mozzare il fiato. "No, Nate. Sono solo più di due anni che non vado con nessuno".
Penetro in lei. Un colpo secco, improvviso. Che coglie alla sprovvista anche me. Non potevo resistere un solo secondo di più. La tortura era diventata troppo faticosa, troppo insopportabile. Ed ho deciso di troncarla all'istante.
Non potrò mai più fare sesso con un preservativo. Non dopo aver gustato la bellezza di sentire davvero tutto. Mille volte meglio a nudo, con il vero contatto. É dannatamente diverso. Ogni sensazione é amplificata a tal punto da far girare la testa. E la bambina é così stretta che potrei venire con una sola spinta.
La reazione di Nora al mio gesto istintivo mi lascia incantato. Inarca la schiena, buttando la testa all'indietro sui cuscini. Chiude gli occhi, sospira. I capelli si riversano disordinati sul cuscino. Ed io non posso fare altro se non osservare tanta bellezza e chiedermi che cosa io abbia fatto di buono per meritarla.
Credo che il mio timore di farle del male sia piuttosto evidente. Per questo motivo, lei mi avvolge le gambe attorno alla vita e mi attira a sé, senza preoccuparsi che io possa pesarle addosso.
Mai e poi mai avrei pensato che avrei goduto tanto da un rapporto sessuale. Mi muovo in lei con delicatezza, scoprendo un lato di me che nemmeno io conoscevo. Cerco costantemente le sue labbra, beandomi della loro morbidezza e sensualità. I suoi gemiti, delicati e allo stesso tempo decisi, mi fanno impazzire.
Il ritmo si intensifica, affondo nel suo corpo con sempre più decisione e fermezza. Ho le sue unghie conficcate nella schiena, ma poco importa. Non fa neppure male. E, anche se fosse, anche se lasciasse un segno, sarebbe bello avere un ricordo di questi momenti paradisiaci.
Le bacio il collo, lasciando una scia umida che va dalle orecchie fino al petto. I capezzoli rosei sono pronti per una nuova tortura. Li stuzzico, eccitandomi ancora di più nel sentire i suoni di godimento che escono da quelle labbra così perfette.
Le ultime spinte sono le più travolgenti. La sento tremare sotto di me, segno che ormai é vicina all'orgasmo. Per paura di venire prima di lei, rallento il ritmo. Ma non sembra d'accordo: mi afferra il viso e mi bacia con più foga. Le nostre lingue, fameliche, sono ormai entrate pienamente in sintonia. Sanno come torturarci e farci impazzire. Il tocco passionale che si scambiano mi trasporta in un'altra dimensione.
A questo punto, mi chiedo come io abbia fatto a sopravvivere ventisei anni senza aver mai vissuto un'esperienza del genere. Il paradiso terrestre non può essere in nessun altro luogo se non dentro di lei. A dire la verità, erano troppi anni che non mi sentivo a casa. Il corpo di una persona può esserlo? Perché io sento di appartenere completamente al suo. Come due pezzi complementari dello stesso puzzle: non possono fare altro se non unirsi.
Prima del momento cruciale, avvicino le labbra al suo orecchio. "Ho sognato di perdermi dentro di te dal primo istante in cui ho incrociato il tuo sguardo".
E l'orgasmo ci raggiunge nello stesso momento.

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Cuore
RomansaLe difficoltà fanno crescere in maturità, forza e determinazione. Nora non ha paura, ha una mira fenomenale e sa sparare persino meglio di suo padre. Fosse per lei, non se ne sarebbe mai andata di casa. Eppure, é costretta. La situazione peggiora gi...