Capitolo 16

495 39 18
                                    

NATE

Come dice il detto? Dalle stelle alle stalle, mi sembra. Qualcosa del genere. In ogni caso, sembrerebbe una stronzata. Una grande stronzata. Quando si é al settimo cielo, si è convinti di essere indistruttibili. Niente e nessuno potrà fermare la gioia e l'euforia, l'allegria, l'entusiasmo. Invincibili, ecco come ci si sente. Bene. Sono pronto a dimostrare che non è affatto così.

Sono stato in paradiso quando ero incollato alle labbra di Nora. Ed anche nelle ore successive, continuando a rivivere e rigustare quel momento. E che momento! Sembrava persino troppo bello per essere vero. Ecco. Invece, ora sono ridotto a uno straccio. Altro che stalla. Qui siamo tutti all'inferno. E ne stiamo patendo le pene.

Da quella telefonata, tutto é precipitato. Abbiamo trovato un corpo, dicevano al telefono. Ragazza giovane. Con i vestiti strappati. In mezzo ad un bosco. Svenuta e sporca di sangue. Io ero in camera mia, mi ero svegliato da poco. Channing ha spalancato la mia porta. E per arrivare a disturbare me, doveva essere davvero successo qualcosa di grave. Ed era così. Mi ha detto di sbrigarmi. Mi avrebbe spiegato durante il tragitto.

L'aveva trovata un anziano che camminava per i boschi con il proprio cane. Grazie a lui l'aggressore se l'è data a gambe. Ha chiamato in città per avere rinforzi. E la voce si é sparsa fino ad arrivare a noi.

Linda e Pamela, la madre di Chan, fanno avanti e indietro dalla stanza di Nora. Portano ghiaccio, bende, cerotti. Josephine le sta accanto. Ed io non ho nemmeno trovato il coraggio di entrare in quella stanza. Sono un codardo pezzo di merda! Per paura di stare male alla vista di ciò che mi ritroveró davanti - come é successo quando siamo andati a recuperarla nel bosco, quando per poco non sono svenuto - ho deciso di non entrarci proprio. Bravo pirla.

Channing cammina avanti e indietro per il corridoio. "Zia Gardenia? Sí, tranquilla. Ci siamo noi qui. Oh, d'accordo. Mezz'ora. Vi aspettiamo" dice al telefono. Stanno arrivando i suoi genitori?

Vado in cucina e butto giù l'ennesimo bicchiere di rum. Mi aiuta a non dare di matto. A non uscire a cercare chi ha ridotto la mia bambina in quel modo. Merda! Sferro un pugno contro il legno del tavolo. Merda!

Ormai é quasi ora di cena. Non ho neppure pranzato, mi si é chiuso lo stomaco. Voglio solo che lei stia bene. Si é svegliata? Ha qualcosa di rotto? E, soprattutto, ditemi per quale fottuto motivo aveva i pantaloni strappati! Sto per impazzire. Devo sapere! L'idea che qualcuno possa averla anche solo sfiorata con un dito.. mi fa impazzire.

Esco in cortile, buttandomi di peso sulla vecchia sedia a dondolo dei Richmond. Solo allora noto due ragazzini seduti sugli scalini. Lei, decisamente la più piccola, ha gli occhi lucidi e arrossati. Lui le tiene un braccio attorno alle spalle, ma non riesco a vedere il suo viso. Al maschio suona il cellulare. Scatta in piedi, rispondendo in un attimo. "Mamma? Ciao. Siamo qua. Ci vedi? Eve sta agitando le mani in aria. Oh, eccovi. Vi vedo! Ci avete visti. Bene, ciao".

Un grosso suv sgomma sul terriccio e si ferma davanti al bed&breakfast. Dai posti davanti saltano giù due uomini. Uno é sulla cinquantina, con i capelli brizzolati e la barba incolta. L'altro avrà poco meno della mia età, a giudicare dall'aspetto. Ma non ci giurerei. Con loro vi é anche una donna. Decisamente scossa, si regge in piedi a stento. Appena mi nota, spalanca gli occhi e mi raggiunge.

"Ciao, cerco Eleanor".

La fisso confusa. Deve aver sbagliato posto, non ci sono dubbi. Sto quasi per risponderle che non esiste nessuna Eleanor qua, quando l'uomo più anziano mi interrompe.

"Gardenia, tesoro, se la cerchi con il suo nome di battesimo non la troverai mai". Sono sposati? Hanno tutta l'aria di esserlo. Poi si rivolge a me. "Cerchiamo Nora Nelson, ragazzo. Nostra figlia".

Eleanor? Seriamente? Faccio strada alla combriccola, senza riuscire a togliermi dalla mente il buffo dettaglio che ho appena scoperto. Perché dovrebbe rinnegare il suo nome? É adorabile. Anche se, effettivamente, Nora dà maggiormente l'idea che si tratti di una tipa tosta. Sí, deve essere questo il motivo.

"Ecco la sua stanza" annuncio, giunti a destinazione.

"Grazie, ragazzo".

I cinque si precipitano nella stanza. Lascio che la mia testa faccia capolino. Voglio capire chi é tutta questa gente. E l'unico modo per farlo é vedere la reazione di Nora.

Non riesco a vederla in faccia, dato che mi dà le spalle. La coppia di sposi, sicuramente i genitori, si precipita ad abbracciarla. "Mamma, papà! Diamine! Cosa ci fate qui?" esclama lei, con la voce incrinata. Oh, bambina mia. Piangi, se ne hai bisogno. Sfogati, reagisci. E dimmi che stai bene, dannazione, e che nessuno ti ha toccata.

Il turno successivo spetta ai ragazzini. Che siano i suoi fratelli? La somiglianza é notevole, effettivamente. La piccola scoppia in lacrime, buttando le braccia al collo della sorella maggiore. "Anche qui ti fanno male, Elly! Perché?" strilla, tenendola stretta. Fermi tutti. Che significa? Anche qui le fanno male? Perché, dove altro? Mi sto agitando. Che cosa dovrei sapere? Merda, merda, merda. Ci penserò in un altro momento. Il fratello le scompiglia i capelli, chinandosi a baciarle una guancia e a sussurrarle qualcosa nell'orecchio. Qualcosa che non riesco a sentire.

Ma la scena che più mi colpisce é senza dubbio quella con il ragazzo coetaneo. Nora scatta in piedi e gli butta le braccia al collo, mentre lui la solleva e la fa roteare per aria. I genitori, alla vista di questa scena, si abbracciano e si lasciano scappare un sorriso.

"Lasciamoli soli" suggerisce la madre, spingendo tutti fuori.

E così, mi ritrovo in piedi nel corridoio con una stramba famigliola. A chiedermi chi diavolo sia quel tipo é cosa stia facendo in quella stanza con la mia bambina. E poi, perché non mi sono ancora fatto vivo? Non le ho detto nulla. Nulla! O almeno, nulla da quando é cosciente. Durante il viaggio verso casa le ho preso la mano. Vederla conciata in quel modo mi ha.. scosso. Ho cercato di parlarle, ma vederla incosciente davanti a me ha cancellato le buone intenzioni. Ed ho scelto, da perfetto codardo, di limitarmi a guardare fuori dal finestrino.

I Richmond sono scesi al piano inferiore. Nonostante la tragedia, devono mandare avanti la loro attività. Con loro, anche gli altri colleghi sono tornati al lavoro. Sentendomi decisamente di troppo in mezzo ad un'infinità di parenti, faccio per andarmene.

Ma una mano mi blocca il polso per trattenermi. "Scusami, sono Earnest. Il fratello di Nora. Tu sai dirci qualcosa?".

Si scompiglia il ciuffo, osservandomi con i suoi occhioni verdi. Diavolo, sono uguali a quelli della mia bambina. E sono meravigliosi.

Scrollo le spalle. "Non sappiamo nulla. O meglio, io non so nulla. Forse dovete chiedere a Linda e Alexander Richmond. I proprietari di questo posto, intendo. So che hanno chiamato un medico" rispondo, il più cortesemente possibile.

Lui annuisce. "Sei un suo amico?".

"Una specie, sí. Un collega". E tua sorella mi ha dato un bacio da favola! Ma questo lo penso soltanto.

Curva le labbra all'insù. "Loro sono i miei genitori ed i miei zii" indica il gruppetto degli adulti "credo tu conosca mia cugino Channing. Noi viviamo da loro. Noi, intendo.. io e mia sorella. Eve!".

La ragazzina compare al suo fianco e accenna un timido sorriso. "Ciao, sono Eveleen".

Le stringo la mano. "Nate". Dannazione, anche lei é la copia spudorata di Nora. In miniatura. Diventerà tanto bella quanto la sorella, ci posso scommettere. Gli occhi sono, ancora una volta, gli stessi. E bastano per stabilire che sarà una gnocca da paura.

Questa situazione ha qualcosa di strano. Senza ombra di dubbio. Ci sono troppi punti di domanda che mi riempiono la testa di pensieri. Nora era già stata aggredita in passato? Perché i suoi fratelli vivono dagli zii? E, soprattutto, chi é il ragazzo chiuso dentro la sua stanza? E da dove é arrivato?

Mi passo una mano tra i capelli e saluto i due ragazzi. Ho decisamente bisogno di una doccia per rimettermi in sesto. Per fare ordine nella mia testa. E per non dare di matto.

CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora