Capitolo 31

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Per un attimo, un solo breve attimo incrociò uno sguardo che conosceva bene, uno sguardo che gli si era impresso nella mente, nel cuore, nell'anima e in quell'attimo tutto il dolore affiorò in tutta la sua disperata violenza.

Un dolore che credeva sparito grazie ad Ignazio, grazie all'amore che lui le aveva donato, un dolore che in realtà era nascosto in un angolo di se stessa, acquattato come un predatore pronto ad assalire la sua preda.

Un dolore che le tolse il respiro facendole perdere alcuni battiti.

-'Anna tutto bene?'- chiese Caterina vedendola pallida e barcollante

-'ho bisogno di un po' di acqua'- riuscì a dirle mentre si appoggiava al muro del corridoio lasciando cadere la valigia

Destata dal rumore della valigia, Nina le si avvicinò per accompagnarla sul divano.

-'che ti succede?'- le chiese preoccupata mentre lacrime silenziose le rigavano il viso

Anna non riuscì ad articolare alcuna risposta, in cambio si accucciò su se stessa come per proteggersi.

Nel momento in cui Caterina arrivò con l'acqua , fece il suo ingresso Ignazio

-'mi hanno stordito con le loro urla'- si lamentò il tenore massaggiandosi le tempie e senza rendersi conto delle condizioni di Anna fino a quando non intervenne Nina

-'Ignà...Anna'- disse per richiamare l'attenzione del fratello che si precipitò accanto al divano.

-'cos'è successo?'- chiese spaventato avvicinandosi ad Anna per prenderla tra le braccia

Nina non ebbe tempo di rispondere che Anna si allontanò di scatto urlando ad Ignazio di non toccarla.

Il tenore rivolse il suo sguardo confuso alla mamma che aveva ancora il bicchiere di acqua tra le mani

-'non lo so, è entrata già in questo stato, ha chiesto soltanto dell'acqua quando le ho chiesto come stava'- spiegò la mamma

-'amore mio sono Ignazio'- cercò di rasserenarla –' come stai? Cosa è successo?'- chiese tentando di riavvicinarsi con cautela

Anna gli rivolse uno sguardo impaurito e bagnato dalle lacrime che ancora versava

-'è lui, mi ha trovata, è tornato' – ebbe la forza di dire prima di lanciarsi tra le braccia di Ignazio che furono pronte ad accoglierla per rasserenarla.

Non ci volle molto ad Ignazio per capire di chi stesse parlando, lo stesso fu per la madre e la sorella che finalmente capirono a cosa era dovuta quella reazione.

-' non ti farà del male amore mio, ci sono io a proteggerti'- continuava a rasserenarla Ignazio accarezzandole dolcemente la schiena sperando di calmarla.

-'mi ha trovata, lo farà di nuovo. Non voglio'- continuava a dire sconnessa Anna con la voce rotta dai singhiozzi.

-'ti prometto sulla mia vita che non ti si avvicinerà mai più. Te lo prometto. Ma ora ti prego calmati'- la pregò Ignazio spaventato da quella reazione.

Sapeva che non aveva superato ancora del tutto quel trauma subito l'anno prima, lo testimoniavano i suoi incubi, sporadici certo ma ancora presenti. Lo testimoniava il suo non uscire di sera se non in compagnia di qualche amico. Lo testimoniava il suo non voler tornare a Marsala.

E si sentiva terribilmente in colpa ora che l'aveva lì tra le braccia mentre piangeva.

L'aveva involontariamente spinta a tornare a Marsala dicendole che tutti desideravano riabbracciarla senza preoccuparsi del suo stato d'animo, delle sue paure, del suo passato.

Intanto che Ignazio si perdeva in questi pensieri, Anna aveva smesso di piangere.

-'ti porto in camera mia'- l'avvisò mentre la prendeva in braccio.

Arrivati in camera, la fece stendere e fece per andare via e lasciarla riposare ma Anna gli bloccò il polso

-'non mi lasciare, ho paura'- gli disse guardandolo negli occhi

Il tenore si sdraiò accanto abbracciandola fino quasi a fondersi in un unico corpo.

Quando Anna si calmò definitivamente tanto da addormentarsi, Ignazio si alzò dal letto e si recò in cucina dai suoi che intanto stavano parlando di Anna

-'come sta?'- chiese Caterina turbata

-'ora dorme ma non bene'- ammise il figlio con lo sguardo rivolto verso il basso–' mi sento colpevole, mamma.'-

-'perché Ignazio?'- chiese il padre

-'lei non voleva tornare a Marsala, non ancora.'-

-' non è colpa tua, figlio mio'- lo rincuorò la mamma

-'piuttosto dobbiamo aiutarla, non può e non deve trascorrere le sue vacanze a deprimersi in questa casa'- disse Nina convinta

-'non dovrà mai uscire da sola, prima di tutto'- dette istruzioni Vito

-'e se lui torna?'- chiese spaventata Caterina

-'chiamiamo la polizia, c'è ancora una denuncia su di lui'- rispose Vito con fermezza – 'ma il primo passo per riprendersi è uscire da questa casa e vivere con quanta più normalità possibile'

-'e noi la aiuteremo.'- disse Caterina –' vi aiuteremo'- sottolineò rivolgendosi al figlio che intanto continuava nel suo silenzio, perso tra le sue paure, la sua rabbia, il suo sentirsi inutile, i suoi pensieri. 

Riuscirà Ignazio a risollevare Anna?

Grazie di tutto, care compagne di avventura.


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