Capitolo 37

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-'Aprimi'- le ordinò Ignazio bussando ripetutamente la porta ma Anna continuava a piangere singhiozzando senza trovare il coraggio di aprire quella porta e ritrovarsi davanti gli occhi di Ignazio

-'ti ho detto di aprirmi, minchia'- si alterò maggiormente il tenore sentendo i singhiozzi di Anna e sopratutto sentendosi impotente nel non poterla aiutare.

Non ottenendo alcuna risposta, si rese conto che più si alterava più non avrebbe ottenuto nulla da lei così si sedette accanto alla porta

-'ti prego aprimi, parliamone. Cerchiamo di capirci qualcosa'-

-'non c'è nulla da capire'- rispose lei con voce flebile dal bagno

-'aprimi, ho bisogno di vedere come stai. Non fa bene agitarti. E poi non è detto che...'- e lasciò cadere la frase certo che lei avrebbe capito

-'e se non è il tuo? Mi lasci? Ti perdo? Resto sola'- vomitò s'un fiato lei riprendendo a singhiozzare

-'porca miseria apri questa minchia di porta'- inveì lui alzando la voce –'non ce la faccio a saperti da sola a piangere, ti prego'- chiese di nuovo in tenore.

In quel momento la porta si aprì mostrando un Anna dal volto bagnato e gli occhi arrossati.

Ignazio la prese tra le braccia e l'abbracciò baciandole il capo

-'proviamo a capire prima di chi è e poi..' ma non ebbe modo di finire la frase che Anna lo interruppe allontanandosi da lui bruscamente

-'poi cosa? Mi chiedi di abortire o mi lasci? Cosa Ignà? Stiamo parlando di un bambino, di mio figlio. '- si sfogò lei gettandosi sul letto inerme a piangere copiosamente

Ignazio si sentiva piccolo e impreparato davanti a tutto quello. 

Amava Anna e aveva amato quel fagiolino appena scoperto della sua esistenza ma sarebbe stato in grado di amarlo anche se era figlio di quel bastardo?

Ignazio ne dubitava. 

Ogni volta che lo avrebbe guardato, si sarebbe ricordato del padre bastardo,dell'abuso fatto alla sua donna, del dolore provocato ad entrambi. Non era pronto a crescerlo ma non era pronto neppure a perdere quella donna che tanto amava. 

Era ormai entrato in un limbo del quale non vedeva l'uscita.

Mentre Anna riposava in camera, Ignazio decise di chiamare Piero per sfogarsi, per distrarsi, per trovare una soluzione.

''cumpà''- lo salutò allegro il narese ignaro del motivo di quella chiamata

''ho bisogno di parlarti''- gli comunicò con voce grave che fece preoccupare l'amico

''cos'è successo?'' – chiese Piero intuendo la gravità della chiamata

''Anna è incinta''- si limitò a dire

''congratulazioni amico mio''-disse felice Piero prima di pentirsene –'' perché non ti sento felice?''- chiese quindi

''forse non è mio''

''che vuoi dire? Anna non ti tradirebbe mai'' – si sentì di difenderla Piero .

Ricordava di averci provato con lei quando scoprì il tradimento di Ignazio e ricordava ancora il suo rifiuto.

''forse è del bastardo che ha abusato di lei. Il tempo del concepimento coincide''- spiegò telegraficamente Ignazio con un groppo alla gola

''puoi fare il test di paternità e scopri se è tuo''- gli consigliò pratico Piero

''e se non fosse mio?''- chiese Ignazio arrivando al nocciolo della questione

''in quel caso devi decidere tu cosa fare''- lo mise alle strette l'amico –''sei pronto a crescere un figlio non tuo pur di non perdere la donna che ami?''- gli chiese diretto Piero

Di fronte al silenzio di Ignazio , Piero incalzò

''ora però dovresti stare accanto ad Anna. Non sarà facile per lei portare in grembo il figlio di quel bastardo e rischiare di perderti. Lei ti ama tanto''-

''lo so..e anche io la amo tanto ma non so se ...'' – e non concluse la frase perché un groppo alla gola glielo impedì

''dipende da te amico mio. Ma sappi che per qualsiasi cosa puoi contare sempre su di me''

E con questa promessa si concluse la telefonata.

Ignazio ritornò in camera da Anna, era tenerissima mentre dormiva ancora.

Era rannicchiata su se stessa, con le braccia si abbracciava il ventre, quasi a voler proteggere fagiolino. Non si sapeva chi fosse ila padre ma il solo fatto che una vita le stava crescendo dentro l'aveva resa protettiva verso quella creatura. Il suo istinto materno era più forte del disgusto e della disperazione  che nasceva nel pensare che il padre di quella creatura potesse essere quel bastardo.

Non riusciva a immaginare la sua vita senza quella donna, più volte l'aveva persa per colpa sua ed era stato male. Molto male. E ogni volta si era ripromesso di non farle più del male per non perderla. La amava, la amava come non aveva mai amato, con lei si sentiva pronto a condividere la sua vita. Ma ora era tutto diverso. Quella piccola e innocente creatura cambiava tutto.

DI chi sarà questo bimbo?

Cosa deciderà di fare Ignazio nel caso non fosse il suo?

Grazie a tutti per le tantissimeee visualizzazioni.

Buon pomeriggio.

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