Anna si risvegliò grazie alle carezze di Ignazio.
-' è tornato'- disse semplicemente lei con la certezza che Ignazio avrebbe capito
-'dove lo hai visto?'- chiese lui cercando di capire qualcosa in più
-'ti stava accanto, tra quelle ragazzine, e mi guardava, mi fissava. Ignazio ho paura'- ricominciò a piangere Anna mentre si stringeva ad Ignazio.
-' ti proteggerò, non permetterò a nessuno di farti del male. Però tu devi reagire. Non permettere che un mostro ti rovini la vita'- disse il tenore scostandola dal suo petto e guardandola negli occhi.
Anna annuì , sperava che con Ignazio accanto avrebbe potuto affrontare tutto.
Si alzarono dal letto e si recarono in cucina. Lì Caterina le preparò del the freddo con dei biscotti parlando di argomenti futili pur di far distrarre Anna fino a quando lei non prese la parola.
-'vorrei andare in albergo a farmi una doccia'- disse destando Ignazio che intanto si stava rilassando nel farle i grattini sul braccio
-'non ti lascio da sola lontana da me, non ora. Quindi non me lo chiedere, ti prego'- rispose lui cercando di mantenere una calma che proprio non gli apparteneva
-'per lui è più facile trovarmi a casa tua che non in albergo, semmai mi venisse a cercare '-cercò di farlo ragionare mentre fissava i suoi occhi lucidi negli occhi color pece di Ignazio.
Effettivamente lui sapeva dove abitava il tenore, invece non avrebbe mai potuta trovarla in un anonimo albergo.
Controvoglia acconsentì ad accompagnarla in albergo.
Dopo essersi rinfrescata, andarono da Nina in pizzeria per salutare alcuni amici e per cenare.
Ignazio decise di trascorrere la notte con lei in albergo, durante il pomeriggio l'aveva vista rilassarsi ciò nonostante non voleva lasciarla da sola di notte.
Trascorsero la notte a dormire abbracciati, il corpo di Ignazio desiderava Anna ma si rese conto che quella sera Anna aveva bisogno di protezione, di amore, di sentirsi a sicuro; null'altro.
Passarono giorni abbastanza sereni, Ignazio portava Anna a visitare le bellezze della sua Sicilia: un giorno a Favignana, l'altro a San Vito lo Capo. Giorni spensierati nei quali Anna riuscì a non pensare a quell'uomo che non aveva più visto.
In quei giorni non erano mancate gli approcci delle fan del tenore: foto, autografi, selfie, video di saluti. Ignazio non si tirava mai indietro anche se questo comportava doversi allontanare per qualche minuto da Anna ma in questo lei era di aiuto.
-'loro danno un senso al tuo lavoro ed è giusto che tu ti dedichi a loro'- diceva Anna ogni qualvolta Ignazio veniva avvicinato da qualche ragazzina.
Erano passati tre giorni da quando Anna era arrivata in Sicilia, Ignazio aveva trascorso tutte le sere con lei in albergo. Quella sera invece doveva lasciarla da sola perché gli amici avevano organizzato una rimpatriata tra maschietti e, seppur controvoglia, aveva accettato di unirsi a loro spinto soprattutto da Anna.
-'Amore vai, io mi riposo'- cercò di rasserenarlo lei
-'ma non voglio lasciarti da sola'- si lagnò il tenore facendo un simpatico musino imbronciato che risvegliò in Anna desideri poco casti.
-'Se fai così ti chiudo in camera mia e ti consumo di baci'-
-'se mi fai queste minacce come pretendi che io accetti il loro invito?'- chiese retorico lui mentre le accarezzava i fianchi.
In quei giorni si era trattenuto dal possederla perché temeva di turbarla ma ora era al limite.
Anna si avvicinò ulteriormente stuzzicandogli il collo, lei lo desiderava, aveva bisogno di sentirsi sua, di fondersi con Ignazio.
-'non resisto così'- l'avvisò lui con voce roca emettendo dei flebili gemiti
-'non voglio che resisti'- gli disse mentre con una mano gli toccava l'intimità ormai troppo grande per quel pantalone attillato.
Ignazio non fece ripeterselo, la spogliò come un indemoniato facendo saltare gli ultimi bottoni della camicetta di Anna che non era riuscito a sbottonare, le tolse il reggiseno liberando quei seni sodi che tanto aveva desiderato . Anna spogliò intanto Ignazio mentre continuava a baciargli il collo in una lenta tortura. In pochi minuti si trovarono nudi. L'uno di fronte all'altra, desiderosi di perdersi nel limbo dell'amore. Senza neppure arrivare al letto, Ignazio la prese in braccio facendosi circondare il bacino con le gambe e la fece sua in piedi, con le spalle appoggiate al muro mentre con la bocca le lasciava un vistoso succhiotto sul seno destro.
Quando entrambi ebbero raggiunto l'apice del desiderio, lui la fece sdraiare sul letto.
-'mi mancavi'- esordì lei sorridendo
-'anche tu picciridda, anche tu'
-'mi hai marchiata a fuoco, eh'- rise lei mentre si toccava la zona leggermente dolorante a causa del succhiotto
-'sei mia, quello è il mio marchio'- confermò il tenore mentre continuava ad accarezzarle il ventre
-'devi andare'- gli ricordò
-'e se volessi restare con te'- propose Ignazio
-'sono solo poche ore, esci con loro, ti svaghi e ti diverti'
-'posso tornare da te dopo?'- chiese Ignazio guardandola negli occhi.
Non riusciva proprio a starle lontana. Anna annuì sorridendo.
Ignazio, si rivestì e andò all'incontro con gli amici.
Intanto lei scese nella sala dell'albergo per cenare. Optò per una cena leggera, aveva poca fame, desiderava piuttosto sdraiarsi a letto e riposarsi. Quei giorni erano stati stancanti e una bella dormita non poteva che farle bene e ricaricarla per i giorni avvenire.
Verso le 21.15 Anna salì per recarsi in camera, aprì la porta della stanza con il badge e vi entrò ma nel momento in cui stava per chiuderla qualcosa glielo impedì.
Cosa impedisce Anna di chiudersi in camera?
Grazie per le letture che continuano a salire, per i commenti e per le stelline.
Se vi va di leggere un'altra storia su Ignazio e Piero, vi consiglio quella scritta con Ann2600 , la trovate su Pignazioinlove e si chiama 'Una Notte Magica'. Grazie.

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Hablando de ti
Romansa-' non voglio che tu te ne vada. Non voglio che tu affronti da sola tutto questo. Voglio starti accanto come diavolo fai a non capirlo?'- sbottò lui alzando di un tono la voce -' per me non sei un peso. Stare con te, starti accanto è la cosa che più...