Il giorno dopo fu Anna a svegliarsi per prima con una pungente puzza d'alcol a pizzicarle il naso. Non le ci volle molto a capire da dove provenisse e le ci volle ancor meno a ricordarsi della foto.
Si alzò dal letto senza far rumore evitando di guardare quell'uomo che ormai vedeva distante.
Si chiuse in bagno per vestirsi e per chiamare un taxi, sistemò le ultime cose nella valigia e si recò in cucina dove ad attenderla c'erano Nina, Caterina e Chiara, anche quest'ultima con la valigia in mano.
-'piccirì che fai?'- chiese Caterina sconvolta-' parlargli, lui a te ci tiene'- cercò di farla ragionare
-' mi spiace Caterina. Vi ringrazio per l'aiuto che mi avete dato; di te, Vito e Nina porterò sempre un ricordo stupendo ma non posso restare'- spiegò lei con voce rotta e con sguardo rivolto al pavimento mentre si avvicinava alla porta.
-'fate almeno colazione?'- propose Nina
-' non ho fame mi spiace e poi il taxi sta per arrivare'-
-' chiarisci con lui'- propose ancora Nina –' ci starà male quando alzandosi non ti troverà. Tu per lui sei importante'-
-'non dimentico ciò che per me ha fatto ma siamo incompatibili ...lui ha bisogno di più, un di più che io non riesco a dargli. Gli sarò per sempre grata ma finisce qui. Mi spiace'- concluse lei aprendo la porta avendo udito il suono di un clacson, forse del suo taxi.
Ignazio desiderava un contatto fisico forte e passionale, faceva parte di lui, del suo essere uomo ma lei era ben consapevole di non riuscire ancora a donarglielo, a differenza delle altre donne che lo circondavano. SI era illusa che a Ignazio bastassero quegli abbracci, quelle carezze, quei baci che con tanta fatica lei gli stava concedendo, ma si sbagliava. Povera Illusa.
-'diteci almeno in quale albergo andate? Fateci stare sereni'- intervenne Caterina apprensiva come solo una mamma sa essere.
-' non abbiamo intenzione di restare molto in albergo, il tempo di cercare un volo per Napoli'- chiarì Chiara visibilmente preoccupata per l'amica.
Conosceva da tanto tempo Anna e sapeva perfettamente il perché di quella decisione così drastica. Ricordava ancora quando un anno prima se la ritrovò davanti casa piangendo perché aveva scoperto che il suo futuro marito la stava tradendo con una sua collega. Una scoperta che aveva fatto cadere Anna nel baratro della disperazione. Mancavano solo tre settimane al matrimonio con un uomo che da mesi la tradiva nonostante stessero insieme da sei lunghi anni. Da quel giorno Anna aveva chiuso con i maschi, fino all'arrivo di Ignazio.
Grazie a lui aveva ripreso a sorridere nonostante l'abuso, stava ricominciando a fidarsi di lui, ad amare. Quella foto non ci voleva, Anna aveva perso in un attimo tutti i progressi fatti grazie a quell'uomo nelle ultime settimane. Sapeva perfettamente quanto importante era per l'amica la fiducia e per quanto le dispiacesse assecondare quella sua fuga , la capiva perfettamente.
Anna salì sul taxi senza avere il coraggio di alzare gli occhi per imprimere nella mente il volto delle persone che l'avevano aiutata a riprendersi. Il suo corpo stava tornando a Napoli ma una parte importante del suo cuore sarebbe rimasta per sempre lì, a Marsala, con Ignazio.
Era difficile da ammettere ma Ignazio aveva scalfito la corazza che da tempo rivestiva il suo cuore. Lui era stato capace di riaccendere il cuore malfermo di Anna, lo aveva liberato, curato, cullato, amato...e tradito. Di nuovo. Lei credeva davvero in un futuro con Ignazio ma dopo quella foto si stava invece convincendo che lei era probabilmente destinata a stare per sempre da sola.
Arrivate in albergo, si impegnarono subito nella ricerca di un volo per Napoli. Lo trovarono per il pomeriggio. Il tempo di pranzare e si recarono in aeroporto. In serata arrivarono a Napoli.
Intanto a Marsala, Ignazio si alzò all'ora di pranzo. Notò immediatamente l'assenza di Angelica al suo fianco nonostante il mal di testa post sbronza.
Si recò imbambolato in cucina sperando di trovarla lì ma il volto funereo della mamma e della sorella non preannunciava nulla di buono.
-' cosa è successo? Dov' è Angelica?- chiese mentre si versava un bicchiere d'acqua.
-'a quest'ora credo in aeroporto'- disse Nina fulminandolo con lo sguardo
Ignazio stava per strozzarsi all'udir di quelle parole.
-'che minchia dicesti?'-
-'hai capito bene, Gnà'- ribattè la mamma –' ha visto questa ed è voluta tornare a casa'- spiegò irritata la mamma mostrandogli la foto.
Si era affezionata a quella ragazza, le voleva bene e la vedeva bene accanto al figlio. Era la sua perfetta metà e stava male nel ripensare a come tutto era finito.
-'non è come pensate..io..non...cioè ...Marialaura..noi'- cercò di dare una spiegazione Ignazio davanti ad una foto che parlava da sola.
-' non è a noi che devi spiegare...'-rispose Caterina
-'spiegare qualcosa che manco tu sai spiegare , tra l'altro'- la interruppe Nina furiosa con fratello per la minchiata fatta il giorno prima-' ma ti rendi conto?'- continuò sempre più adirata –' hai fatto salti mortali per starle accanto, sacrificando la tua estate e in una serata mandi tutto a fanculo.? Sei un coglione'- concluse Nina
Ignazio non fu capace di ribattere, restò immobile, seduto a quel tavolo senza essere capace di agire. Nella sua mente ormai divenuta tabula rasa c'era spazio solo per quella foto e per l'assenza di Anna che gravava come un macigno sul suo cuore.
Avrebbe voluto tornare indietro e restare con lei a casa, avrebbe voluto tornare indietro e non cedere all'alcol e alle stronzate che ti spinge a fare, avrebbe voluto chiamarla e spiegarle tutto chiedendole di perdonarlo, avrebbe voluto mettersi in auto e sfrecciare in aeroporto per bloccarla, avrebbe voluto raggiungere Napoli e dichiararsi di nuovo a lei sperando in un perdono. Avrebbe voluto. Ma non fece nulla, null'altro che restare immobile.
Grazie di tutto, un abbraccio
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Hablando de ti
Romansa-' non voglio che tu te ne vada. Non voglio che tu affronti da sola tutto questo. Voglio starti accanto come diavolo fai a non capirlo?'- sbottò lui alzando di un tono la voce -' per me non sei un peso. Stare con te, starti accanto è la cosa che più...