Blaire era stesa sul letto di casa sua, gli occhi chiusi e il respiro regolare.
Sembrava dormisse serenamente, mentre solo poco più di un'ora prima mi aveva fatto letteralmente morire di paura.
Quando l'avevo vista cadere a terra e sbattere la testa sul pavimento della palestra, tutti i miei pensieri erano andati in tilt.
Il mio dolore, la stanchezza e la rabbia erano improvvisamente dimenticate, l'unica cosa di cui mi importava veramente era lei.
Era sempre così, dal giorno in cui mi ero reso conto di amarla.
Mrs. Cotton ed io l'avevamo portata immediatamente in infermeria e lì ci avevano detto che era solo un accumulo di stress, probabilmente dovuto agli esami finali sempre più vicini.
Le avevano somministrato alcune gocce di tranquillante per far sì che riposasse e poi finalmente l'avevo potuta portare a casa di Selina.
Le accarezzai piano la guancia ed il solo contatto con sua pelle mi provocò un brivido.
Quella giornata era stata tremenda.
Avevo dovuto trattare Blaire come un'estranea, non avevo visto il suo sorriso sbarazzino appena sveglio e non avevo potuto baciarla.
In più non avevo dormito tutta la notte, tormentato dagli incubi in cui Blaire precipitava all'improvviso in un burrone infinito, senza mai smettere di cadere. Io mi buttavo per seguirla, ma nonostante i miei sforzi non riuscivo mai a raggiungerla e non potevo far altro che ascoltare impotente le sue urla disperate.
"Amore mio, non sai quanto io stia male lontano da te" le sussurrai mentre dormiva.
"Vorrei che potessi venire da me a dirmi che è tutto finito, che non ti serve altro tempo separati. Dio, non sai quanto ne ho bisogno. Non sai quanto ho bisogno di te, perché sei l'unica che mi salva dai miei pensieri"
La guardai e la riguardai mentre sembrava così rilassata: il petto che si alzava ed abbassava ad un ritmo calmo, le palpebre chiuse e le ciglia aperte a ventaglio sulle guance, la pelle pallida eccezion fatta per la spruzzata di lentiggini sopra al piccolo naso all'insù.
Era perfetta e non avrei mai smesso di pensarlo.
Sentii il rumore della porta che si apriva, ma non spostai l'attenzione dal suo viso.
"Hey Boyd" mi chiamò piano la voce di Selina.
Sentii che si avvicinava, poi prese una sedia e si mise vicino a me.
"Come stai?" mi chiese, con un sorriso gentile.
Sembrava dispiaciuta e quello giustificava il suo comportamento dolce, visto che io e lei non avevamo mai avuto un grande rapporto d'amicizia.
"Come vuoi che stia? Io sono dove voglio essere, ma so che quando si sveglierà mi caccerà o peggio, si arrabbierà perché non rispetto i suoi spazi" risposi, con una voce che suonò esausta.
"Mi dispiace. Lei ti ama, lo sai?" cercò di consolarmi Selina.
Sorrisi tristemente e misi una ciocca di capelli di Blaire dietro al suo orecchio, soffermandomi a guardarla.
"A volte penso di no, almeno non tanto quanto io amo lei. Penso che stia con me perché ha troppa paura di ferirmi per lasciarmi. Sa che avrebbe il potere di distruggermi, ma è troppo buona per farlo"
"Non ammetto che tu dica queste cazzate, Boyd. Conosco Blaire da quando aveva cinque anni, conosco ogni suo segreto ed ogni suo modo di fare. Lei ti ama come non ha mai amato nessun altro prima, ma è spaventata da questo. Per tutta la sua vita non ha fatto altro che attribuirsi colpe che non aveva, di chiudersi a riccio verso il mondo e di pensare sempre prima agli altri e poi a se stessa. Lei è solo spaventata, Boyd. Terribilmente spaventata. Devi lasciarle il tempo di cui ha bisogno, dovrai sempre avere un occhio di riguardo per lei perché sai com'è il detto? 'Per scuotere un cuore che ha sofferto, ci vuole il doppio dell'amore che ha perso'. Tienilo sempre a mente"
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MAYBE YOU #2
Teen Fiction𝑇𝐻𝐸 "𝑌𝑂𝑈" 𝑆𝐸𝑅𝐼𝐸𝑆 #2 L'amore di Blaire e Boyd è più forte che mai, anche dopo la tragedia che si è abbattuta su di loro. Ma riuscirà a sopravvivere davanti ad altri segreti e ad un passato oscuro che torna a bussare alla porta? "Perché...