Capitolo trentasettesimo *Boyd*

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"Ho provato a rintracciare il mio telefono rubato sin da subito, lo sai!" esclamó Claire, con una nota disperata nella voce.

"Lo so, lo so, Claire, ma magari, riprovandoci... Ci deve essere un legame!" rispose Selina, con tono ugualmente concitato.

Le loro voci mi giungevano attutite dalla cucina e si facevano più forti man mano che mi avvicinavo alla stanza.

Le due donne erano sedute attorno al tavolo da pranzo, Selina si teneva la testa tra le mani, mentre Claire aveva gli occhi rossi e lucidi.

"Sappiamo che il telefono o il gps dell'auto non ci aiuteranno in alcun modo. E sappiamo anche qual è l'unica cosa utile che possiamo fare" dissi non appena varcai la soglia della stanza, richiamando la loro attenzione.

Sapevano entrambe di cosa stessi parlando e Claire balzó in piedi.

"Boyd, sai che non puoi! Avvicinarti a Derek mentre è in libertà vigilata, dopo la rissa che c'è già stata tra voi, è come firmare la condanna diretta al carcere! È una pazzia!" esclamó a voce alta, cercando di avvicinarsi a me.

"Cosa in questa storia non è una pazzia, Claire? Tutta questa situazione lo è! Se devo farmi arrestare per ritrovarla, lo farò e non m'importa, ma so che lui c'entra. E so per certo che lo sai anche tu"

La donna scosse la testa e si prese i folti capelli rossi tra le mani.

"Ci deve essere un'altra soluzione, non posso permetterti di rovinarti la vita" esclamò, con gli occhi colmi di frustrazione.

"La mia vita è già rovinata senza di lei, cazzo! Non capisci? Non ho più nulla da perdere, nulla!" urlai.

Tirai un pugno al muro di fronte a me e Selina sussultò a quel gesto furioso ed avventato.

La mano iniziò a pulsarmi immediatamente, ma non me ne curai.

M'importava ancora qualcosa di... qualsiasi cosa?

Claire venne verso di me e mi abbracció, mentre io tenevo le braccia rigide lungo i fianchi ed ansimavo.

"So che lui c'entra in qualche modo. Lo so con ogni fibra del mio corpo. Non posso starmene qua, mentre la ragazza che amo disperatamente potrebbe essere dovunque. Non se ho una minima idea di dove andare a cercare. Lo capisci questo, Claire?" mormorai con tono sfibrato, mentre lei ancora mi stringeva.

Lei singhiozzò, si staccó da me ed annuì, saettando lo sguardo tra me e Selina.

"Io... io lo capisco. Non so nemmeno io cosa fare" sussurró.

"Dicci dove abita. Questo è ciò che puoi fare" si intromise Selina, poggiandole una mano sulla spalla.

Il cuore mi batteva all'impazzata nel petto mentre aspettavo che Claire rispondesse.

Se ci avesse negato quella possibilità sarei impazzito definitivamente, me lo sentivo.

Perché non riuscivo a far altro che vedere Blaire ovunque: nei miei sogni e nei miei pensieri.

Ogni giorno era più atroce, con meno speranza, con più buio.

Non potevo e non avrei mai potuto vivere senza di lei e avrei sempre lottato fino al mio ultimo respiro per ritrovarla.

Claire prese un respiro profondo ed io trattenni il fiato.

"Va bene, lo farò. Vi dirò dove abita. Farò qualsiasi cosa per lei"

*

*Blaire*

Urlai e lacrime di pura sofferenza mi uscirono dagli angoli degli occhi: un dolore atroce mi attraversava il ventre come una spada.

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