Capitolo quarto *Boyd*

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La prima cosa che fui in grado di sentire fu indubbiamente il dolore.

Un dolore forte come mai mi era capitato di provare, in ogni singolo osso e muscolo del mio corpo.

Tenevo ancora gli occhi chiusi perché solo l'idea di aprirli mi sembrava immensamente sfiancante, così decisi che per prima cosa avrei dovuto cercare di capire dove mi trovavo.

Improvvisamente sprazzi confusi dell'incidente mi invasero la mente, ferendomi come coltelli.

Quel rumore assordante di lamiere spezzate, l'odore acre e metallico del sangue e il suo sapore nella bocca e nella gola.

Il boccheggiare, quell'aria che mancava, che non riusciva più a riempire i miei polmoni quel tanto da permettermi di continuare a vivere.

E poi quel timore. Quella paura totalizzante di lasciare il mondo.

Di lasciare lei, il mio piccolo angelo biondo.

Pensai a Blaire e mi persi nell'immaginare il suo sorriso, il suo profumo di frutti di bosco, i suoi occhi verdi capaci di leggermi dentro.

Mi mancava, non sapevo quando era stata l'ultima volta che l'avevo vista perché avevo perso ogni cognizione del tempo, ma mi mancava tanto.

Ogni cosa di lei.

Se solo fossi riuscito ad aprire quei maledetti occhi...

Ma le palpebre pesavano come macigni e anche i pensieri, un momento prima così vividi, iniziarono a dissolversi, mentre pian piano perdevo di nuovo conoscenza.

Nel buio la sognai, ma non come avrei voluto.

Blaire mi teneva la mano e piangeva disperata, implorandomi di svegliarmi e tornare da lei.

La sua voce straziata dal dolore mi uccideva, avrei fatto qualsiasi cosa per darle tutto ciò che voleva, ma non ci riuscivo.

Lottavo per comandare il mio corpo, per aprire gli occhi, per alzarmi, per andare da lei, ma non accadeva nulla.

Non sentivo nulla.

Amore mio, non piangere!
Mi manchi immensamente, appena riuscirò a svegliarmi verrò da te, fragolina.

"Avevi promesso che saresti rimasto con me per sempre!" singhiozzava ancora lei.

Se ero morto, quello era di sicuro l'inferno.

Non potevo immaginare una sofferenza peggiore che sentire lo strazio di Blaire e non poter fare nulla per toglierle quel dolore.

Ma dopo poco smisi di sentire la sua voce e via via qualsiasi altra cosa.

In un attimo il tutto tornava a dissolversi senza che potessi far nulla per trattenerlo.

E poi era di nuovo il buio.

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