Capitolo ventiduesimo *Blaire*

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Mi svegliai abbracciata ad un corpo caldo e sodo, annusai quell'odore di cannella che tanto mi era mancato e sorrisi.

Boyd stava dormendo ancora profondamente, aveva il viso rilassato ed il suo braccio mi avvolgeva in modo protettivo.

Era talmente bello che avrei voluto restare a guardarlo per sempre.

Tracciai delicatamente i contorni del suo viso con un dito e poi mi sporsi per baciarlo sulle labbra, leggera come una piuma.

Di colpo lui aprì gli occhi, che all'inizio vagarono ansiosi per la stanza, ma quando si fermarono su di me, si illuminarono di una luce che mi scaldò il cuore.

"Buongiorno" mormorai sorridendo.

Lui mi prese il viso tra le mani e mi baciò con passione, fino a farmi restare senza fiato.

"Buongiorno, amore mio. E buongiorno anche a te, piccolino" mormorò Boyd in risposta, sollevando leggermente le coperte e poggiando una mano sul mio ventre.

Quel gesto mi fece salire le lacrime agli occhi e mi chiesi come avevo potuto anche solo pensare di poter vivere senza di lui.

"Piccolino... sai che potrebbe anche essere una femmina, vero?" gli chiesi sorridendo e lui rialzò gli occhi su di me.

"Come no. Solo che so per certo che qui dentro c'è un bel maschietto"

"A me piacerebbe anche avere una bambina: tutti quei vestitini rosa e poi le trecce, i fiocchi, le bambole..." cominciai a fantasticare, mentre con una mano mi sfioravo la pancia.

Boyd mi attirò a sé in un momento, incatenandomi ai suoi occhi color ruggine.

"Sarai una madre eccezionale, Blaire"

Sorrisi dolcemente e gli accarezzai la mascella pronunciata.

"Anche tu sarai un padre meraviglioso, Boyd"

"Io non so nemmeno badare a me stesso, figurarsi ad un altro individuo. Un figlio. Merda, Blaire io sono felice... felicissimo, non fraintendermi. Finalmente abbiamo la nostra famiglia, ma... sono così inesperto, piccola. Non so nulla, non potrò insegnargli nulla" esclamò tutto d'un fiato, dando finalmente voce a tutte le mie ansie.

In un certo senso, le sue insicurezze mi rassicurarono.

Da quando avevo saputo del bambino, mille ansie e pensieri mi si erano affacciati in mente e sapere che finalmente qualcuno li condivideva con me, mi faceva sentire più leggera.

Gli presi il viso tra le mani e incollai i nostri sguardi:

"Impareremo insieme. Questo bambino mi ha riportato da te, mi ha fatto finalmente capire che la vita per me non è vita se tu non la condividi con me. Mi ha fatto capire che sei l'uomo che voglio accanto, il mio migliore amico, il mio amante ed il mio complice. Anch'io ho paura. Tanta, tantissima paura, eppure so che insieme sarà più facile. So che insieme ce la faremo" risposi, tirando fuori tutti i più reconditi pensieri del mio cuore.

Boyd per un attimo non disse nulla, si limitò a fissarmi come stranito, poi in un attimo mi attirò a sé e unì le nostre labbra in un bacio mozzafiato.

Era un bacio che non lasciava spazio ad altri pensieri, annullava tutto, concentrava tutti i pensieri in quell'unione.

Mi infilò una mano tra i capelli mentre con l'altra mi tenne stretta a lui.

Le nostre gambe si intrecciarono e continuammo a baciarci come se non ne avessimo mai abbastanza.

"Ti amo. Ti amo troppo, cazzo. Lo sai, vero?" mormorò lui senza fiato, quando ci staccammo.

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