capitolo 15

636 60 0
                                    

La mattina successiva appena svegli, trovammo all'entrata della grotta il ragazzo e l'uomo che ci accolsero in città il giorno prima... Il mio primo istinto è stato quello di proteggere gli altri... Eravamo stanchi, congelati, ma potevamo ancora combattere... Presi subito le mie spade e mi preparai per un eventuale attacco... Continuavo a chiedermi come avessero fatto a trovarci, da quanto fossero li ad osservarci mentre dormivamo. <<Sembra che abbiano detto la verità>> commentò il ragazzo guardando me e i bambini che cercavo di proteggere, poi passando alla carne che stavamo cercando di essiccare. <<Si può sapere chi sono?>> urlò Renèe affiancandomi. <<Credo siano beta... Sono stati loro a cacciarci dalla città ieri>> risposi io, continuando a guardare i due intrusi. <<Due Alpha?>> chiese confuso l'uomo, mentre io bloccavo con una delle mie spade mia cugina che stava per correre verso di loro... Ucciderli non servirebbe a niente, sembrò capirlo anche lei. <<I vostri genitori non sono tornati questa notte>> constatò il ragazzo. <<Questo territorio sarà pure vostro, ma la grotta è nostra... Da quanto siete qui? Come ci avete trovati?>> chiesi io... Ero furioso, non ero riuscito a percepirli. <<Vi abbiamo seguiti... Abbiamo visto il vostro goffo tentativo di cacciare e siamo entrati a sorvegliarvi quando vi siete addormentati... Siete stati furbi, l'acqua vi nasconde perfettamente>> rispose l'uomo, lanciandoci tre enormi buste... Ci stavano offrendo coperte pesanti, una per ognuno di noi, e vestiti invernali che ci avrebbero aiutati durante i mesi invernali. <<Ieri ci avete cacciati, perché adesso ci state offrendo il vostro aiuto?>> chiesi sospettoso. <<Il nostro Alpha non era convinto della vostra storia, ci ha chiesto di seguirvi... Ma a quanto pare avete detto la verità, siete soli e dovete sopravvivere... Quando abbiamo avvisato l'Alpha della situazione, ha mandato qualcuno con queste cose... Il nostro Alpha vi sta offrendo ciò di cui avete bisogno, ma non vuole che entriate nel nostro territorio neanche per comprare del cibo... Dovrete fare il giro>> disse l'uomo iniziando ad uscire, seguito subito dopo dal ragazzo. Non appena furono fuori, lasciai le spade e andai a controllare la borsa dove tenevamo i nostri soldi... Ricordavo che volevano essere pagati per la nostra presenza nel territorio, volevo essere sicuro che non avessero toccato quel poco che avevamo. <<Bastardi>> bisbigliai dopo aver finito di contare. <<Cosa succede?>> chiese Kira confusa. <<Si sono presi metà di ciò che avevamo guadagnato... Alla fine si sono presi i soldi per quei pochi minuti in cui siamo entrati nel loro territorio... Dobbiamo imparare a cacciare, questi soldi ci basteranno solo per un mese>> risposi io richiudendo la borsa. <<Cosa facciamo?>> chiese Renèe... Non potevamo attaccarli per riprenderci i soldi, non potevamo spendere troppo per il cibo. <<Nathan e Oliver andranno a comprare il cibo per questa settimana, andate adesso ed evitate i posti dove percepite licantropi... Gli altri resteranno qui con me ad allenarsi, verso sera andremo a caccia ed essiccheremo la carne fino al momento in cui finiremo i soldi, poi decideremo cosa fare>> risposi io alzandomi.

Il fatto che ci avessero tolto tutti quei soldi non mi fece stare tranquillo durante la giornata... Dopo mesi ripresi gli allenamenti, ma ero distratto... Non riuscivo a non pensare che ci avessero tolto un mese di sostentamento nonostante avessero visto con i loro occhi le nostre condizioni. Dovevo assicurarmi che almeno i bambini mangiassero... Se lasciassimo ai piccoli ciò che si riesce a comprare con i soldi rimasti, dovrebbero avere cibo sicuro per un paio di mesi, forse tre... Ma, per noi, significherebbe tornare a quando ancora non avevamo quei lavori, a quando eravamo troppo deboli per trasformarci più volte in un giorno... Non riusciremo a salvare i nostri genitori se non saremo in grado di combattere al massimo delle nostre forze. <<Si può sapere cosa ti passa per la testa?>> chiese Renèe dopo avermi atterrato per l'ennesima volta senza sforzo. <<Penso che non dovrei allenarmi oggi, penso a come sopravvivere con quello che ci resta... E dovrebbe farlo anche mia sorella>> risposi in un sussurro... Volevo evitare che gli altri si preoccupassero inutilmente, sapevo che i più grandi mi avrebbero sentito ma non volevo che i piccoli, che intanto ci stavano osservando e cercavano di imitarci, capissero quanto grave fosse la situazione... Mai come in quel momento il marchio sulla mia spalla, lo stemma della famiglia di mio padre, risultava essere così pesante... Se non dovessi riuscire a proteggerli, se non dovessi mantenere quella promessa... Non so cosa farei... So solo che non ho alternative, non esistono alternative. Così bloccai mia sorella, era il momento che terminasse il suo allenamento e che mi aiutasse a capire cosa fare... Era la mia beta, avevo bisogno dei suoi consigli. La portai lontano dai ragazzi, dopo aver lasciato i miei cugini a supervisionare la situazione, avevo bisogno che fossero lontani, che non sentissero le mie supposizioni e le mie preoccupazioni.

<<Si può sapere che diavolo ti prende?>> chiese lei urlando. <<Abbiamo bisogno di capire cosa fare con i soldi rimasti>> risposi io cercando di tenere un tono di voce basso. <<Dobbiamo allenarci per liberare i nostri genitori, non pensare ai soldi>> disse lei furiosa. <<Se non mangiamo e ci teniamo in forze, non possiamo liberarli... Quei soldi ci servono per mantenerci in forze... Ma se li usiamo per tutti noi non ci basteranno per un mese>> risposi io, riuscendo finalmente ad attirare la sua attenzione. <<Avevi detto che avremmo imparato a cacciare per sopravvivere dopo... Non capisco a cosa ti servo io>> disse lei calmandosi. <<Devono accettarti... Sapendo che stiamo lavorando insieme per risolvere dovresti avere meno problemi in futuro per essere accettata... Ma il problema vero è il cibo... Stavo pensando che dovremmo lasciare tutto il cibo ai bambini, così i soldi dovrebbero durare più mesi>> spiegai io... Dovevo sapere cosa pensava realmente. <<E noi cosa facciamo? Se lasciamo il cibo ai bambini noi torneremo deboli, non saremo in grado di affrontare i vampiri>> disse lei, forse stava capendo la mia preoccupazione. <<L'unica altra opzione sarebbe lasciare che patiscano la fame... Ma sappiamo entrambi che non è un'opzione che voglio prendere in considerazione>> risposi... Non era il caso di lasciare i bambini a patire la fame, non era la cosa migliore da fare, non dopo tutto quello che avevamo fatto per proteggerli. <<Non è un'opzione... La mamma, una volta, mi aveva parlato di posti dove aiutavano i poveri... Delle mense... Me ne aveva parlato quando abbiamo vissuto in città... Possiamo andare in città a mangiare a quelle mense quando finiremo i soldi>> disse mia sorella... La mamma aveva parlato anche a me delle mense dei poveri, ma anche quella non era un'opzione per i bambini. <<Dimmi che ne pensi... Per ora andiamo noi più grandi alle mense dei poveri... Un paio alla volta, cerchiamo di evitare di farci vedere tutti insieme, non voglio che chiamino gli assistenti sociali. Se ci portano via i piccoli il branco non ce lo perdonerà mai>> risposi io... Non avevo altre idee, non sapevo cos'altro fare. <<Allora sappiamo cosa fare... Ma non facciamolo spesso, non dobbiamo attirare l'attenzione... Direi di andare alla mensa solo quando non riusciamo a cacciare abbastanza per tutti quanti>> aggiunse mia sorella... Aveva ragione, era meglio non attirare l'attenzione... Ma almeno avevamo un piano, sapevamo cosa fare per quanto riguarda i soldi. <<Sei più tranquillo adesso?>> chiese mi sorella alla fine. <<Sarei più tranquillo se tutto questo non fosse mai successo>> risposi... Quanto vorrei tornare indietro, quanto avrei voluto poter costringere mio padre non non fermarsi in quella radura ma continuare a correre per tutta la notte... Saremmo ancora tutti insieme.

Un Branco Da SalvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora