capitolo 41

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Parlai ancora per un po' con i miei zii, poi li costrinsi a tornare a letto... Erano ancora troppo deboli per affrontare un allenamento serio e non avrei permesso loro di partecipare al salvataggio del nostro branco... Dovevo assolutamente parlare con Rose, avevo paura che Massimo li portasse via, che dovessimo ricominciare la ricerca dall'inizio. Mi assicurai che i miei zii rientrassero nella loro stanza ed iniziai a girare alla ricerca di Rose... Istintivamente andai verso il suo studio, speravo di trovarla li e di non dover girare troppo... Volevo tornare da mio padre il prima possibile, ma dovevo assolutamente parlare con lei prima. Arrivai a metà del corridoio che portava al suo studio e la vidi uscire da quella stanza... Si vedeva che anche lei era stanca, le avevamo portato tanti problemi e tanto lavoro da fare. <<Che ci fai qui?>> mi chiese preoccupata. <<Dovevo parlarti... Vorrei sapere cosa succederà adesso che metà del mio branco si è liberato>> risposi... Avevo paura della sua risposta, avevo paura che avesse cambiato idea. Mi fece cenno di entrare nello studio, una volta chiusa la porta ci sedemmo sulle poltrone. <<Ricordati che i miei beta li stanno circondando>> disse lei dopo qualche minuto di silenzio. <<Per quanto ancora potranno resistere? Sono passati due giorni, non possiamo aspettare oltre>> risposi io... Avevo bisogno di vederli tutti liberi il prima possibile, dovevano essere curati. <<Perché tanta fretta? Possiamo aspettare ancora un altro giorno prima di andare ad attaccarli... I dottori sono stati molto veloci, hanno ripulito velocemente il tuo branco da quella droga e stanno tutti iniziando a riprendersi... Aspetta ancora un giorno>> disse lei stanca. <<Anche gli altri che sono rimasti prigionieri hanno bisogno di cure... Mia madre avrà bisogno di molte cure>> risposi io preoccupato... Doveva essere curata, non sapevo come le avessero tolto mio fratello e non sapevo le sue condizioni. <<Cosa è successo? Perché vuoi andare subito da loro?>> chiese alla fine iniziando a preoccuparsi. <<Mia madre aspettava un figlio... Noi non lo sapevamo, i miei zii mi hanno raccontato di mio fratello>> ammisi alla fine... Dovevo dirle tutto, dovevo dirle cosa le era successo per convincerla ad andare subito da mia madre. <<Continua>> disse semplicemente con voce severa. <<Stando a quello che hanno detto i miei zii, Massimo ha percepito la presenza di mio fratello durante uno dei loro tentativi di fuga... La zia Chris ci ha detto che nostra madre è stata torturata e che, quando la riportarono in cella, non percepivano più il bambino... Non so cosa le abbiano fatto, ma lo zio Nicola è sicuro che mio padre abbia visto mio fratello... E io sono sicuro che mia madre non è stata curata a dovere>> spiegai io. Rose si portò una mano sul ventre, si vedeva che era scossa da quella storia e che faticava a stare tranquilla. <<Se hai ragione, se non l'hanno curata a dovere, significa che ha passato mesi interi con una ferita infetta... Sai che potrebbe non avere più figli, vero?>> chiese lei preoccupata... Non avevo pensato a questa possibilità, non avevo pensato al fatto che non avrebbero potuto dare una nuova stabilità al branco. <<È l'opzione peggiore... Spero che non sia così, il branco ha bisogno di vederli nuovamente felici nel nuovo territorio>> risposi stanco. <<Ryan capisco perché vuoi andare subito a liberare tua madre, non potevo immaginare una cosa de genere... Ma pensa un attimo alla situazione... Siamo dodici ore di cammino da quell'ammasso di mattoni, se anche partissimo adesso arriveremmo in un brutto momento... È quasi l'alba ormai e i vampiri sono nel pieno delle loro forze durante la notte... Se partiamo domani sera arriveremmo all'alba del giorno dopo, forse poco prima, e a quel punto avremmo un maggiore vantaggio su di loro>> mi spiegò lei. <<Una maggiore possibilità di portare via tutti quelli che sono rimasti in vita>> aggiunsi io. <<Esattamente... E poi abbiamo un altro problema... Mi riferisco a tuo padre>> disse lei. Non capivo perché mio padre fosse un problema, non capivo perché lo considerasse tale. <<Tua madre, la sua compagna, è ancora rinchiusa e, molto probabilmente, ferita... Sei stato bravo a tener testa ai tuoi zii, sei stato bravo ad importi sul fatto che sarebbero rimasti qui a riposare mentre noi saremmo andati a liberarli... Ma tuo padre non riuscirai mai a tenerlo rinchiuso in quella stanza quando scoprirà che andremo a liberare la sua compagna... Sai anche tu che vorrà venire con noi nonostante le sue condizioni... È meglio attaccare di giorno, quando i vampiri saranno deboli, proprio perché così sarà più facile proteggere tuo padre>> mi spiegò lei. <<Non c'è modo di convincerlo ad aspettarci qui? Al sicuro con il resto del branco?>> chiesi preoccupato. <<Non c'è alcun modo... Ho fatto lo stesso per il mio compagno... Andai a salvarli nonostante la gravidanza, ma arrivai troppo tardi... Avevo tutti i miei beta contro di me, non volevano che andassi con loro, ma era il mio compagno e non potevo abbandonarlo... So cosa prova tuo padre e non sarò io a fermarlo>> ammise alla fine... Non sapevo niente di lei, niente del suo compagno... Quella rivelazione fu abbastanza per capire che anche io avrei fatto lo stesso per Shila, nonostante non fossi il suo compagno. <<Immagino che debba andare a riposare>> dissi alzandomi. <<Immagino di si>> rispose con un sorriso. La salutai e andai verso la porta, ma lei mi chiamò nuovamente. <<Quando tornerai nella tua stanza, non nascondere a tuo padre ciò che abbiamo deciso... Sembri più tranquillo da quando ha iniziato a riprendersi, non rovinare tutto solo per proteggerlo... Ricordati che tuo padre ha passato anni da solo quando era piccolo, ricordati che guida quel branco da quando era solo un bambino... Ricordati che ha dovuto nascondere per anni i sentimenti che provava per tua madre e che, adesso, farebbe di tutto per lei... Non portargli via ciò per cui vive da sempre, lascia che decida da solo cosa fare>> mi disse, lei capiva come mi sentivo ma capiva anche ciò che provava mio padre... Decisi di seguire il suo consiglio e di lasciarlo scegliere da solo. Tornai di corsa in camera, Sharon stava ancora dormendo ma mio padre era già sveglio... Quando mi vide entrare mi sorrise. <<Ho parlato con Rose... Questa sera ci muoveremo per andare a salvare la mamma e gli altri>> dissi con un sospiro. Lui non rispose subito... Ebbi il tempo di cambiarmi, di distendermi al suo fianco per provare a riposare un po' prima di quella sera. <<Ho la sensazione che non sei felice di questa notizia>> disse confuso alla fine. <<Non molto... So che tu vorrai venire con noi, la mamma è ancora prigioniera dei vampiri, ma io preferirei sapere che sei qui al sicuro... Ma non posso costringerti a restare qui, lo so bene>> ammisi. <<Allora immagino saprai cosa farò io>> disse accarezzandomi i capelli. <<Lo so perfettamente... La mamma sarà felice di vederti... Ti chiedo solo di stare attento>> risposi con un sorriso. <<Stai attento anche tu>> mi disse... Era preoccupato per me e per la mamma, sarebbe venuto con noi per stare al nostro fianco. Mi addormentai poco dopo, ero stanco e avrei affrontato i vampiri la mattina successiva... Avevo paura ma sapevo che saremmo riusciti a portare fuori da quella prigione mia madre ed il resto del mio branco.

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