capitolo 5

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Ho chiesto più volte cosa accadde l'anno in cui mio padre si svegliò dal coma, ma nessuno voleva ricordare ciò che seguì il suo risveglio... Tranne mia madre... Lei aveva imparato a guardare il lato positivo della situazione dopo il suo risveglio... Non mi raccontava mai le cose negative successe dopo, quelle me le ricordo quasi tutte, cerca invece di farmi ricordare quelle positive... Come la nascita di mia cugina Kira qualche mese dopo il risveglio di mio padre... Ma anche su questo non tutti sono d'accordo. Secondo lo zio Nicola è stato il periodo più divertente mai vissuto, secondo lo zio Giovanni quello più teso, secondo mia madre quello più felice... Lo zio Stefano, invece, lo considera il periodo peggiore... A quanto pare, la zia Al era sempre più nervosa verso la fine della gravidanza, specialmente con il suo compagno... E per questo lo zio non passava molto tempo a casa. Secondo mia madre era normale dopo tutto quello che avevamo passato essere tesi, secondo lo zio la situazione era snervante... Ma tutti si trovano d'accordo sul fatto che la nascita di Kira abbia decisamente migliorato l'umore generale. Il branco sembrava essersi rilassato, sembrava che avessero abbandonato l'idea di vendicarsi per ciò che avevano fatto a mio padre... Così decisero di distrarli ancora su questo piano. Mia madre racconta sempre che la mia nascita aveva dato una speranza al branco per poter ricominciare a vivere dopo anni passati nell'incertezza e nella paura... Le era successa un cosa terribile, cosa che nessuno mi ha mai voluto raccontare, e la mia nascita aveva segnato la fine di quel tremendo periodo... Così altri tentarono di avere figli... E ci riuscirono. Tra di loro c'erano anche lo zio Tobias e la zia Luana... Avevano appena ufficializzato il loro legame quando scoprirono di aspettare Lexi... Così iniziarono i preparativi per l'arrivo della mia terza cugina. Cassandra, la sorella di Luana, iniziò ad organizzare, aiutata da mia madre, il matrimonio tra i miei zii... Mamma racconta che non avevano idea di quando lo avrebbero celebrato, volevano soltanto che fosse tutto pronto. I miei zii si sono sposati tre mesi dopo la nascita di Lexi, altro grande evento che ha rasserenato il branco. Gli altri bambini, i miei amici, arrivarono senza nessun problema, in un'aria di festa... Quando avevo cinque anni, arrivò mio cugino Aiden... Ricordo che ero felice perché, finalmente, non avrei avuto a che fare con un'altra bambina... Ma sapevo che avrei dovuto aspettare qualche anno prima di poter fare un discorso normale con lui... L'anno successivo alla nascita di Aiden arrivò mia sorella Sharon. Avevo solo sei anni, ma sapevo che qualcosa in lei non andava... Il suo odore era diverso dal mio, da quello dei miei genitori... La verità è che lei è sempre stata diversa fra noi... La parte umana di mia madre ha prevalso, abbiamo la certezza che lei non si trasformerà mai... Questo sarà un grosso problema per me... E' la mia beta, l'odore è quello... Ma manca l'odore del lupo. Se non si trasformerà prima che io prenda il posto di mio padre, mi costringeranno a scegliere Aiden come beta... Non voglio che Renèe perda il suo beta a causa mia, non voglio che mia sorella perda il suo posto, il suo diritto di nascita, a causa di questa mancanza... La trattano come se fosse rotta, come se avesse costantemente bisogno di essere protetta, ma non è così... Lei è forte, sa combattere a mani nude, con i pugnali... Lei non ha bisogno di protezione, siamo noi che dovremmo proteggerci da lei. A dieci anni, arrivò il temuto momento della trasformazione... Crescendo persi gran parte della capacità di guarigione rapida dei licantropi... Le mie ferite si rimarginavano lentamente rispetto agli standard di un lupo e questo ha influito sulla mia prima mutazione... Passai tre mesi infernali, costretto a letto da interminabili dolori, finché mio padre non si stancò di vedermi distrutto... Mi portò nel cuore del branco per mutare, voleva che tutti mi vedessero vincere contro il lupo, voleva che vedessero che ero degno della loro fiducia... Io avevo solo paura di fallire la trasformazione. Rimase al mio fianco per tutto il tempo, mia madre era a distanza con mia sorella in braccio... Entrambi avevano paura, ma lo nascondevano. Mio padre continuava a ripetermi cosa avrei dovuto fare, come dovevo prendere il controllo sul mio lupo... Finché non riuscii a mutare. La sensazione di ossa spezzate non la dimenticherò mai, è stata la cosa più dolorosa che abbia mai fatto... Ricordo che ero raggomitolato a terra, stanco e dolorante, quando aprii gli occhi e notai lo sguardo fiero di mio padre... Ero mutato, lo avevo fatto davanti a tutti... Avevo vinto una piccola battaglia contro il branco. Ma non sapevo che la parte peggiore doveva ancora arrivare... Mio padre ci isolò, mi disse telepaticamente che sarebbe stato ancora più doloroso mutare nuovamente per tornare umano... Ma mi lasciò tempo, voleva che mi abituassi a camminare in questa nuova forma, voleva che mi divertissi un po'... Renèe mutò per farmi compagnia e passammo una giornata intera a giocare insieme ai nostri cugini... Quando arrivò la sera, quando arrivò il momento di affrontare la mutazione inversa, l'unica cosa che mi disse mia cugina è stata <<Buona fortuna>>. Come quella mattina, mio padre mi rimase vicino fino alla fine, quando mutai e persi conoscenza per il troppo dolore... Rimasi dolorante solo per un altro mese, poi tutto passò... Ma i veri problemi stavano arrivando, insieme alla notizia che Kira era stata ferita da suo nonno, il padre di sua madre. Stando a quello che ha raccontato lei, un enorme lupo nero con gli occhi rossi l'aveva attaccata mirando alla gola... E' riuscita ad evitarlo per pochissimo, così come il nonno Federico è riuscito ad evitare che le staccasse un braccio con un altro morso... E' stato lui il primo a sentire le urla di Kira, era il più vicino ed è corso da lei per proteggerla... Se lui non fosse stato li, avrei perso mia cugina... Avremmo perso un membro del branco, della nostra famiglia... Sapevo che non sarebbe finita li, sapevo che il peggio doveva arrivare... Lo leggevo nello sguardo dei miei genitori.

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