capitolo 39

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La giornata passò molto lentamente, così come la notte successiva ma, al secondo giorno della loro libertà, in molti ricominciarono a camminare da soli... Nonostante le ferite appena curate, sembravano stare già molto meglio... Rose non riusciva a stare dentro quelle tende, a causa della sua gravidanza si sentiva male ogni volta che sentiva l'odore del sangue infetto, così si mise in cucina con le sue figlie preparando cibi di tutti i tipi... I suoi beta erano ancora al covo dei vampiri, sapevamo che dovevamo muoverci presto ma sapevamo anche che dovevamo assicurarci che tutti riuscissero a mangiare qualcosa prima di andare via. Dopo aver saputo di aver perso un fratello, io rimasi chiuso in me stesso... Dissi a Sharon la verità solo dopo essermi assicurata che stava meglio, che si era tranquillizzata dopo che nostro padre era stato curato... Anche lei rimase scioccata, anche lei si chiuse in se stessa e smise di parlare con tutti. Passai tutta la sera con mio padre che ancora non era riuscito a restare sveglio per più di tre minuti... Mi ero portato un piatto con qualcosa da mangiare per mio padre, avrei aspettato che si svegliasse per aiutarlo a mangiare... Non lo avevo fatto parlare fino a quel momento, non volevo che si sforzasse troppo... Quei pochi minuti in cui restava sveglio li sfruttavo per farlo mangiare, lo facevo solo per mia sorella perché non lo avevo ancora perdonato per come trattava la mamma... Ma sapevo che dovevo essere meno duro con lui, aveva perso un figlio e, presto, perderà anche me. <<Quando pensi che si riprenderà?>> chiese Sharon mentre stavamo aspettando che papà si svegliasse. <<Non lo so... Ricordati che è passato un anno da quando siamo stati separati, ha passato un anno ad essere torturato in modi che non possiamo immaginare... E' difficile dire quando si riprenderà>> risposi alla fine. <<Come pensi che starà la mamma?>> chiese accarezzandogli la testa. <<Non lo so... Ma almeno sono circondati e non scapperanno>> risposi. <<Ho già detto agli zii di cosa è successo... Ho già detto loro che devono aiutare Renèe, che sarà lei a prendere il mio posto>> spiegai dopo qualche minuto di silenzio. <<Che hanno detto?>> chiese preoccupata. <<Non lo so, sono uscita prima che potessero dire altro>> ammisi. <<Non devi aver paura della situazione, non devi aver paura di ciò che pensano gli altri>> mi disse lei preoccupata. <<Non ho paura di sapere ciò che pensano di me, non ho voglia di vedere le loro facce deluse da me>> risposi. <<Non potranno mai essere delusi da te per questo, non è una cosa che puoi controllare>> disse severa mia sorella. <<Cosa non può controllare?>> chiese una voce molto debole, una voce che non parlava da troppo tempo. Ci girammo verso nostro padre che si era svegliato... Non volevo che lo scoprisse così, non adesso che doveva riprendersi... Lanciai uno sguardo a mia sorella per avvertirla di non dire niente. <<Papà non preoccuparti, ne parliamo quando starai meglio... Per il momento devi mangiare e riposarti>> dissi prendendo il piatto con il cibo... Iniziai ad aiutarlo a mangiare e lui non fece altre domande... Non sapevo se essere grato del fatto che non continuava a fare domande o se essere deluso dal fatto che non aveva chiesto altro... Ma dovevo anche ricordarmi che era troppo stanco per continuare a discutere.

Aspettammo che si riaddormentasse prima di ricominciare a parlare. <<Perché non gli dici adesso la verità?>> chiese Sharon preoccupata. <<Non posso... Ha già sofferto a causa della perdita di nostro fratello, è lontano da nostra madre e non sappiamo quanto stia male anche per questo motivo... Non posso dargli un'altra brutta notizia in queste condizioni, non posso dirgli che non mi resta molto da vivere quando il branco è a pezzi, quando siamo lontani dal nostro territorio... Non posso ferirlo ulteriormente senza che abbia qualcuno ad aiutarlo>> risposi avvicinandomi alla finestra. <<Pensi che la mamma non starà male per questo?>> chiese lei ironica. <<Ovviamente starà male anche lei, ma almeno potranno affrontare la situazione insieme... E' quello che spero, che si aiutino... Per questo non voglio dire nulla per ora, voglio vedere come si comporterà con lei quando saranno nuovamente riuniti, voglio assicurarmi che non la tratti male come faceva prima... Se dovesse continuare in quel modo allora me ne andrò via, tu avrai Renèe ad aiutarti>> risposi... Avevo veramente paura che tornasse tutto come prima, non potevo dir loro che sarei morto quando ancora litigavano. <<Stai scherzando? Non ti lascerò andare via, lo sai bene>> disse lei con rabbia. <<Dovrai farlo... Ho pensato molto se dirtelo o meno, al momento mi sembra essere la soluzione migliore tenerti al corrente delle mie decisioni... Ma devi aprire gli occhi, morirò comunque se non trovo un'altra compagna... Sono sicuro che vivere in una famiglia in cui i genitori non fanno altro che litigare renderà il tutto più veloce... Non sono felice di morire, non così, per questo voglio andare via... Ho più possibilità di sopravvivere da solo, di trovare una compagna vagando da solo, proprio come è successo a Logan... Non voglio lasciarti, ma sai anche tu che devo farlo se voglio continuare a vivere>> risposi alzando il tono di voce... Sapevo che non avrebbe mai capito, nessuno potrebbe mai capire. <<Hai promesso a Renèe di darle più tempo>> disse lei con tanta serietà. <<Sono sicuro che gli zii la addestreranno non appena saranno nuovamente in forze... Non potrà sbagliare con loro al suo fianco>> risposi alla fine. <<Lo avevi promesso>> disse nuovamente. <<Sa pure lei che non potrò sopportare questa situazione ancora per molto... Parlerò con nostra cugina, cercherò di fingere almeno finché non saremo arrivati nel nuovo territorio, fingerò finché non saranno tutti sistemati... Probabilmente i nostri genitori proveranno ad avere un altro figlio, sai anche tu quanto sia importante la stabilità degli Alpha in una situazione del genere... Aspetterò finché sarà necessario, ma andrò via comunque>> spiegai. <<Io cosa farò?>> chiese iniziando a piangere. <<Il nonno Federico è ancora vivo... Sta male come tutti gli altri, ma è ancora vivo... E' sopravvissuto per anni senza un Alpha, ricordati che non è stato al fianco di nostro padre quando ha preso quel posto... Chiedi aiuto a lui, saprà cosa fare meglio di chiunque>> le dissi tornando da lei... La abbracciai, neanche io ero felice di quella separazione ma dovevo farlo... Non potevo permettere che soffrissero tutti in quel modo. <<Promettimi almeno che mi chiamerai>> disse dandomi un pugno sul braccio. <<Non so cosa capirai mentre sarò trasformato in lupo, ma possiamo provarci>> risposi ridendo... Lei mi guardò confusa. <<Allontanarmi sarà più facile in forma di lupo... E poi ho sempre voluto girare senza alcuna preoccupazione, guardare il mondo senza avere un branco che dipendeva da me... Essere libero>> risposi a quella domanda silenziosa. <<Non hai mai voluto essere Alpha>> disse lei ridendo. <<Mai... Avrei preferito che nascessi tu prima di me, avrei preferito essere il secondo, essere il beta... Troppe cose a cui pensare, ma sono nato così, lo dovevo accettare... Tutta questa storia mi sta dando l'opportunità di fare a modo mio... Credo che mi terrà abbastanza distratto da non pensare alla mia compagna>> risposi accarezzandole i capelli. <<E' per questo che vuoi andare via? Per non pensare?>> chiese confusa. Sapevo che lei non avrebbe mai potuto capire ciò che stavo passando in quel momento, le auguravo con tutto il cuore di non dover mai affrontare la mia stessa situazione. <<E' proprio questo il problema del legame tra compagni... Passi tutto il tempo a pensare all'altra persona, l'unico modo per non pensarci è occuparsi di altro... Per gli Alpha sono le questioni del branco oppure pensare ai bambini piccoli... Per te potrebbe essere qualsiasi altra cosa, ma per me l'unico modo di non pensare a lei è viaggiare senza preoccupazioni, senza responsabilità>> risposi alla fine. <<Come fai a dirlo? Magari non funzionerà come credi>> chiese lei... Cercava in tutti i modi di tenermi al suo fianco, ma non ci sarebbe mai riuscita. <<E' vero, potrebbe anche non funzionare... Ma durante gli allenamenti, quando anche lei era con noi, pensavo a quanto sarebbe stato bello visitare tutti quei posti in cui siamo stati in questi ultimi otto anni senza il branco... Pensavo a quanto sarebbe stato facile adattarmi ad una città da solo, senza la responsabilità di dover tenere a sicuro il branco... Non hai idea di quanta carica mi dava la sola idea di una vita in quel modo, so che questo mi aiuterà semplicemente perchè immaginavo quella vita durante gli allenamenti e non sentivo la sua mancanza... Non sentivo più quel legame che mi stava uccidendo, ero felice, mi sentivo tranquillo... Quando ho capito che potrebbe realmente aiutarmi viaggiare da solo, ho deciso che lo avrei fatto realmente dopo essermi assicurato che tutti fossero al sicuro... Intanto immagino i posti dove vorrei andare quando capisco che non posso più stare vicino alla mia compagna>> risposi... Il semplice parlarne mi stava aiutando a spiegare a Sharon tutta questa storia, sapevo che quello era il mio unico modo per vivere tranquillamente la mia vita. <<Non dici mai il suo nome>> notò a bassa voce. <<Non ha senso ripetere quel nome sapendo che me ne andrò presto senza mai rivederla>> le spiegai. Senza rendermene conto mi ero seduto sul letto di mio padre, non mi ero accorto di aver preso la mano di mia sorella, così come non avevo notato che mio padre era di nuovo sveglio... Lo notai solo quando anche lui prese le nostre mani... Mi sentii male quando capii che aveva sentito tutto, non volevo che lo scoprisse così. Sharon si girò verso di lui, anche lei spaventata quanto me... Nonostante la mia paura lui stava sorridendo... Mi disse di fare ciò che credevo giusto per sopravvivere, mi disse che non mi avrebbe mai perdonato se fossi rimasto con loro privandomi della mia unica possibilità di continuare a vivere... Io avevo paura, ma lui era dalla mia parte... Mio padre appoggiava le mie decisioni.

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