Capitolo 18

147 9 0
                                    

Passammo il resto del pomeriggio ad allenarci, spade e pugnali, corpo a corpo... Io lavoravo con mia sorella, se il suo lupo doveva fidarsi di lei doveva fidarsi anche di me... Era la mia beta e avrebbe lavorato al mio fianco. La scoperta del suo lupo sembrava averle dato una motivazione negli allenamenti che fino a quel momento non aveva ancora mostrato, sembrava che volesse impegnarsi oltrepassando i suoi limiti... Per lei sarebbe stato solo dannoso un allenamento del genere, ma questo prima di scoprire che nascondeva effettivamente un lupo... Adesso sforzarsi di superare i suoi limiti potrebbe farle bene, potrebbe aiutarla a sviluppare forza e velocità che fino a quel momento non aveva avuto... L'avrei aiutata a qualsiasi costo, soprattutto perché, dopo mesi, vedevo finalmente un sorriso sul volto di mia sorella... Nonostante la situazione, quella scoperta la rendeva felice, non era più diversa da noi... Era consapevole che avrebbero smesso di trattarla male una volta trasformata e questo la spronava a superare i suoi limiti, ad allenarsi senza sosta. Finiti gli allenamenti, io e i ragazzi andammo a caccia come ogni sera... Lasciammo le ragazze alla grotta, lasciammo loro il tempo di lavarsi senza avere noi intorno... Per fortuna, quella sera la caccia era stata abbondante... Eravamo migliorati, ormai non facevamo quasi più fatica a cacciare prede piccole, per quelle più grandi avevamo bisogno di essere almeno in due per riuscire a catturarli, ma ormai non ci davamo intralcio tra di noi... Quella sera eravamo riusciti a cacciare cinque conigli e un cervo, era stata la battuta di caccia migliore di quei giorni... Di questo passo avremmo avuto abbastanza cibo per l'inverno, che ormai iniziava a farsi sentire. Quando tornammo al campo, trovai Sharon nello stesso punto dove quella mattina aveva cercato un contatto con la sua lupa... Stava nuovamente meditando. Sorrisi nel vedere quanto impegno stesse mettendo in una cosa che poteva anche durare mesi... Nathan si fermò al mio fianco per guardare mia sorella. <<Pensi che riuscirà realmente a trasformarsi prima di andare a liberare i nostri genitori?>> chiese lui alla fine... I ragazzi con cui avevamo cacciato non si erano ancora allontanati abbastanza, avrebbero sentito ogni mia risposta... Ma, nonostante questo, non volevo mentire. <<Non credo che riuscirà a trasformarsi per quel giorno... Da quello che ho capito, oggi hanno battibeccato lei e la lupa... Se continuano così ci vorranno mesi, forse un paio d'anni... Ma penso che riuscirà a farsi accettare abbastanza da poter migliorare ulteriormente i suoi sensi, da ottenere la vostra stessa capacità di guarigione, se non più veloce... Penso che riuscirà ad ottenere la stessa forza e la stessa velocità dei miei genitori... Non penso che si trasformerà per allora, ma penso che sarà fondamentale per il nostro piano>> ammisi io... Nathan non sembrava soddisfatto della risposta, ma la guardò con uno sguardo che non riuscii a decifrare... Non era odio, lui non ha mai odiato mia sorella, ma era qualcosa di nuovo anche per lui... Speranza? Fiducia? Non saprei dire, ma aveva delle aspettative adesso... Tutti avevano delle aspettative e avrei fatto di tutto per aiutare mia sorella in quella situazione. <<Andate a lavarvi, lasciate le prede alle ragazze... Siamo tutti stanchi, prima mangiamo prima possiamo riposare>> dissi alla fine avvicinandomi verso mia sorella... Anche lei aveva bisogno di riposare, quel costante avvicinarsi al lupo ti stanca mentalmente... Nei giorni seguenti doveva sfruttare ogni occasione per potersi riposare se voleva avere possibilità di riuscita. Per non disturbarla, per evitare che il lupo si allontanasse da lei, mi limitai a sedermi al suo fianco e aspettare... Non ci volle molto perché notasse la mia presenza. <<Mi ha avvisata lei che eri qui... Mi parla, ma non si avvicina>> disse confusa... Non era una situazione comune, la sua... Ma nostra madre era riuscita a superarla, anche lei sarebbe riuscita in questa impresa. <<Non saprei cosa dirti... Il mio lupo mi è sempre stato vicino, il mio corpo cercava di rifiutarlo, ma lui è sempre stato al mio fianco... Non so cosa vi stia succedendo, ma già ti parla... Forse non ti ringhia più contro... E' già un passo avanti>> dissi io cercando di consolarla. <<Mi ringhia ancora... Ma riesce anche a dire qualcosa... E' particolare>> ammise lei. <<Colore?>> chiesi... Ero curioso, volevo provare ad immaginare come sarebbe stata la mia sorellina trasformata in lupo. <<Bianco, con una macchia nera all'altezza del cuore>> rispose lei... Sembrava felice di poter vedere il lupo, di poter vedere come sarebbe diventata. <<Come papà>> dissi io sorridendo... Difficilmente nella stessa famiglia nascevano due lupi perfettamente uguali, ma sembrava che era il caso di Sharon e di mio padre. <<Pensi di poterlo perdonare?>> chiese lei dopo minuti di silenzio. <<Non l'ho mai detto, ma io l'ho perdonato quella stessa sera... Era stanco, era stressato, non sapeva più cosa fare... La paura di non riuscire a dare a nessuno di noi una casa lo torturava... Quello schiaffo è stato il suo modo di scaricare la tensione>> risposi io... Quel livido era passato da tempo, ma ogni tanto continuavo a pensarci... E ogni volta pensavo a quali erano le circostanze e le sue condizioni fisiche e mentali... Era stanco. <<Parlavo per nostra madre... Riuscirai a perdonarlo per averla allontanata in quel modo?>> chiese lei. <<Se la mamma sarà in grado di farlo, potrò farlo anche io... Se la mamma non vorrà perdonarlo, spetterà a noi farla ragionare>> risposi... Sembrava contenta di quella risposta, tanto che poggiò la testa sulla mia spalla.

Un Branco Da SalvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora