Capitolo 13

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Passarono due mesi da quando portarono via il branco... In quei due mesi non avevamo smesso di allenarci, di lavorare e di cercarli... Ma ogni nostro sforzo sembrava inutile. Quando chiedevamo in giro se avessero sentito qualcosa riguardo quella notte, quasi tutti dicevano di non aver sentito niente oppure che non era arrivata alcuna notizia... Quei pochi che sapevano dicevano di non essere interessati alla vita di quelle persone, dicevano che se lo erano meritato essendo bestie del diavolo. Fu difficile mantenere la calma essendo i nostri genitori ad essere in pericolo, ma fu ancora più difficile trattenermi dall'urlare che non ci conoscevano, che non provavano neanche a capire che tipo di persone fossimo... Avevano un pregiudizio su di noi e non volevano vedere altre realtà... Eravamo nuovamente soli in quella ricerca. Per fortuna, dopo due settimane passate a mangiare dei pasti normali, ritornammo quasi tutti in forze... L'unica cosa ragionevole che mi veniva in mente era mandare qualcuno a controllare in giro per provare a percepire i loro odori o qualsiasi indizio ci aiutasse a trovarli... Ma fu inutile anche quella idea, i vampiri avevano nascosto bene le loro tracce. Era diventato difficile nascondere la mia delusione, erano passati due mesi e non avevo ancora nessun indizio in mano, niente che ci potesse indicare dove fossero i nostri genitori... Non mi aspettavo fosse facile, ma non pensavo che non avrei trovato niente... Tutti i ragazzi contavano su di me, sul fatto che restavo calmo nonostante tutti i tentativi falliti di trovare un minimo indizio, ma non sempre mi comportavo come volevano loro... Diverse volte persi la calma, diverse volte mostrai loro la frustrazione di non avere niente tra le mani, di essere impotente mentre i nostri genitori potrebbero subire chissà quali torture. Un paio di volte andai anche io a cercare in giro, non volevo arrendermi ma non sapevo cosa fare... Kira ammise che i ragazzi erano colpiti in positivo dal mio modo di agire, disse che erano stupiti che, nonostante tutto, fossi abbastanza lucido da organizzare quelle ronde. Questo mi fece capire quanto fossi stato stupido in quegli anni, quanto mi abbia danneggiato cercare di essere come mio padre per tutto questo tempo... Dovevo solo mostrare loro chi ero realmente, i ragazzi in poco mi hanno realmente accettato ma dubitavo che lo avrebbero fatto anche gli adulti.

Una mattina, mentre stavamo lavorando, un ragazzo magrolino, un vampiro, è entrato nella fabbrica senza farsi vedere iniziando a cercarci... Sia io che Renèe sentimmo subito l'odore e iniziammo a comunicare telepaticamente per decidere cosa fare, ma avevamo paura di ferire gli umani. Mentre stavamo ancora decidendo cosa fare, il nostro capo mi raggiunse avvisandomi del problema... Noi sapevamo cosa era successo, ma non sapevamo cosa fare... Non sapevamo se il vampiro era qui per noi o meno. Fu Aiden ad avvisarci del vero problema: dei vampiri li stavano attaccando... Era chiaro che fossimo stati scoperti, che dovevamo andarcene e coprire le nostre tracce per evitare di mettere in pericolo chi abitava in paese... Ma Lola, Lexi e Kira lavoravano in mezzo alle persone, loro avrebbero lasciato tracce ovunque. <<Non so cosa sta succedendo, ma penserò io al ragazzo... Ma non credo che stiano cercando me>> disse severo vedendo che non lo stavo più ascoltando... Avevo paura, dovevo tornare dagli altri il prima possibile. <<Sono venuti per noi... Dobbiamo lasciare il paese>> ammisi alla fine. <<Allora credo sia meglio che andiate via subito... Ci sono troppi umani che non possono difendersi... Prima di andare passate nel mio ufficio>> rispose lui allontanandosi. Avvisai Renèe di quello che mi aveva detto, ci sbrigammo ad andare nel suo ufficio... La nostra priorità era raggiungere gli altri. Non riuscimmo neanche ad entrare che un ragazzo, anche lui licantropo, ci diede lo stipendio che avremmo dovuto prendere alla fine della settimana... Quello era il figlio del nostro capo, ci stava dando un piccolo aiuto considerata la nostra situazione, considerando che dovevamo scappare di nuovo. Presi i soldi, iniziammo a correre verso l'edificio in cui abitavamo... La paura era tanta, non volevamo tornare per vederli tutti morti. Una volta arrivati sentimmo subito l'odore del sangue... Andammo subito dagli altri, volevamo assicurarci che non fosse il loro sangue... Per fortuna, non tutto il sangue era il loro... Avevano ucciso alcuni vampiri e si erano feriti durante lo scontro, ma nessuno dei nostri era morto. Iniziai a cercare mia sorella e Renèe suo fratello... Erano seduti a terra, si stavano abbracciando ma notai subito che qualcosa non andava. <<Cosa è successo?>> chiesi correndo verso di loro. <<Siamo stati attaccati, non so come ci abbiano scoperti... Ne abbiamo fatto fuori molti, ma alcuni hanno preso alcuni dei bambini più piccoli>> rispose Sharon tra le lacrime... La abbracciai, avevo bisogno di averla vicino, di essere sicuro che stesse realmente bene. <<Li libereremo, promesso>> dissi io cercando di consolarla. Iniziai a cercare con lo sguardo Leiz, è la nostra cugina più piccola, quella che dobbiamo proteggere a costo della vita... La zia Sophia e lo zio Giovanni hanno aspettato tanto per avere un figlio, non la devono perdere adesso. La piccola stava bene, era raggomitolata tra le braccia di Nathan, anche lui ferito. <<Dobbiamo andarcene subito... Non possiamo permettere che ci attacchino di nuovo>> disse Renèe. <<Questa volta dobbiamo trovare qualcosa che ci nasconda... Sarebbe meglio una grotta con un fiume vicino... L'acqua nasconderà il nostro odore>> risposi io. <<Aspettiamo che le ragazze tornino dal lavoro, intanto prendiamo le nostre cose>> aggiunse Aiden. <<Qualcuno ha delle idee su dove trovare una grotta?>> chiesi dopo qualche minuto di silenzio. <<Abbiamo passato un fiume cinque giorni prima dell'attacco ai nostri genitori... Possiamo tornare li>> disse Nathan avvicinandosi con Leiz tra le braccia. <<Cinque giorni di cammino... Potrebbe succedere qualsiasi cosa in cinque giorni... E' troppo pericoloso>> commentai io. Mentre parlavamo su dove andare, gli altri ragazzi si avvicinarono a noi e concordarono con me sull'evitare i cinque giorni di cammino.<<Dove andiamo allora? La prossima città non sappiamo dove sia e non sappiamo se abbia un fiume vicino dove possiamo nasconderci... Quel fiume sarà anche a cinque giorni di cammino, ma almeno ha una città vicina e possiamo comprare ciò che ci serve per mangiare>> rispose Nathan... Nonostante tutti i rischi, aveva ragione... Avevamo dei soldi da parte e avremmo potuto comprare del cibo... Ma non potevamo neanche allontanarci troppo dal posto dove avevano catturato i nostri genitori. Vedendo che stavo valutando la situazione, mia sorella cercò di aiutarmi. <<Allontanarci da dove hanno catturato il branco può essere pericoloso, ma non abbiamo alcuna certezza che siano li vicino... Sono passati dei mesi ormai saranno lontani... Pensiamo a proteggerci prima di iniziare a cercarli... Io voto per i cinque giorni di cammino>> disse... Aveva dato voce a tutti i miei dubbi, aveva messo davanti a tutti una scelta da fare... Ma a quel punto avevo già deciso. <<Torniamo a quel fiume... Non abbiamo altra scelta... Aspettiamo le ragazze e partiamo, cammineremo giorno e notte per sbrigarci>> dissi io alla fine. Tutti sembravano essere d'accordo con me anche questa volta, sembrava essere l'unica soluzione... Così aspettammo le ragazze ed iniziammo il lungo cammino verso il fiume, verso una nuova casa.

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