capitolo 40

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Dopo avermi scoperto, papà volle sapere ogni cosa... Inizialmente non riuscii a parlare di Shila e lui lo capì subito, infatti iniziò con il chiedermi cosa avevamo fatto in quell'anno... Iniziai a raccontare di cosa accadde subito dopo l'attacco, di come eravamo terrorizzati, del fatto che non sapevamo cosa fare. Gli raccontai di come Massimo mi aveva lasciato perdere perché, per lui, non contavo niente... Raccontai di come ero stato attaccato dai miei stessi cugini, di come anche loro non credevano in me... Raccontai della struttura distrutta in cui ci nascondemmo per i primi mesi dopo l'attacco, dei lavori che avevamo trovato, della prima volta che mangiammo qualcosa di decente dopo anni. Ogni volta che andavo avanti con la nostra sfortunata avventura lui sorrideva, forse era felice che avessi iniziato a ragionare da solo... In fondo io ho sempre cercato di imitarlo, è stato solo a causa di quell'attacco che ho iniziato a ragionare da solo, a risolvere i problemi a modo mio... In quel momento mi tornarono in mente le parole di Kira, il branco aveva bisogno di conoscermi veramente e non di vedere una copia in miniatura di mio padre. Iniziò a ridere quando gli raccontai di come il mio capo aveva scoperto che non mangiavamo da giorni, di come il mio stomaco iniziò a brontolare nel momento sbagliato... Papà non riusciva a smettere di ridere, io ero rosso dall'imbarazzo e Sharon mi guardava scioccata... Non dimenticherò mai l'imbarazzo provato in quel momento. Quella leggerezza finì quando raccontai di come eravamo stati costretti ad abbandonare i nostri lavori dopo due mesi, papà continuava a ripetermi che gli dispiaceva, ma non era colpa sua... Non era colpa di nessuno, in realtà. Gli raccontai della grotta, raccontai dei nostri allenamenti, del branco in città che voleva essere pagato per poter entrare nel loro territorio... Ricordo che ci avevano seguito, non credevano alla nostra storia, al fatto che avevamo bisogno di vestiti e coperte per sopravvivere durante l'inverno... La mattina successiva uno dei beta ci portò le coperte e i vestiti che ci servivano, ci avevano visto cacciare, avevano visto i bambini che dovevamo proteggere, ma ci avevano anche portato via metà dei soldi che ci servivano per mangiare. Raccontai anche di quando arrivò l'inverno, di quando Renèe e Aiden andarono nel branco del nonno per chiedere aiuto e di come tornarono con cattive notizie e con Aiden che stava male... Raccontai dell'arrivo al branco di Rose, di come io e Renèe eravamo pronti a lasciarli tutti qui e cercare di sopravvivere all'inverno da soli... Ma alla fine ci avevano permesso di restare, di rimetterci in sesto e di allenarci... Poi arrivò la parte più difficile, gli raccontai di come trovai la mia compagna, di come capii che Shila era la mia compagna ma anche di come avevo scoperto che lei aveva già un compagno... Stupidamente, raccontai anche di come entrambi vennero da me a chiedere consiglio su come comportarsi... In quel momento ammisi a mio padre che, se fossi stato in silenzio, forse Shila non si sarebbe avvicinata a Norman... Ma io non ero così, non volevo che Shila soffrisse a causa mia. Mio padre sembrava dispiaciuto per quello che avevo appena raccontato, ma sembrava anche fiero di come avevo affrontato tutto... Non sapevo dire cosa gli stesse passando per la testa, ma sapevo che non mi stava colpevolizzando... Sapevo di poter contare su di lui, almeno per questa volta.

Papà si addormentò poco dopo aver finito di parlare del nostro anno da soli, Sharon si addormentò al suo fianco poco dopo... Finalmente la vedevo realmente felice, finalmente aveva la possibilità di stare con nostro padre. Alla fine decisi di lasciar perdere tutto il rancore che provavo per lui, capii che non era il caso di farlo sentire ulteriormente in colpa, feci finta che non era successo niente, che non avesse mai litigato con nostra madre e che non mi avesse mai colpito... Mi sembrava la scelta migliore dopo tutto quello che aveva passato, dopo tutto quello che noi avevamo passato... Ero stanco di lottare contro la mia stessa famiglia, in più papà aveva deciso di appoggiare la mia decisione di lasciare il branco per sopravvivere... Se lui aveva accettato di lasciarmi andare per il mio bene potevo fare lo stesso anche io, potevo lasciare tutte quelle litigate alle spalle per passare in tranquillità gli ultimi momenti con la mia famiglia. Io non riuscivo a riposare a differenza loro, così decisi di uscire e fare un giro veloce per capire come stavano i membri del branco. Iniziai dallo zio Giovanni e dalla zia Sophia... La zia si era addormentata con Leiz tra le braccia e lo zio le teneva entrambe strette a se... Ammise che gli dispiaceva aver perso un anno intero di vita della figlia, ma che era felice che fossero di nuovo tutti insieme... Non era colpa sua, non potevamo prevedere quell'attacco. Prima che uscissi dalla stanza per andare dagli altri, lo zio mi ringraziò per aver tenuto Leiz al sicuro. Andai prima da Nathan e da sua madre, Oliver era rimasto con lui per tutto il tempo a fargli compagnia... La madre di Nathan sembrava che stesse migliorando, anche se molto lentamente, poi passai anche dal resto del branco... Volevo sapere come stavano, se le ferite stavano guarendo, se stavano riposando... Passai anche da Lola, la madre si era totalmente chiusa in stessa tanto da non parlare neanche con la figlia... Lola sapeva che doveva darle tempo e mi aveva assicurato che sarebbe venuta con noi per recuperare il corpo del padre, voleva dargli un ultimo saluto prima di andare nel nuovo territorio... Lexi invece era alle prese con lo zio Tobias che non parlava più, secondo lei la morte della madre lo aveva distrutto... Non sapevo cosa fare per lo zio, così dissi a Lexi che anche Logan era morto e che, probabilmente, Cassandra e lo zio potevano provare a superare quel lutto insieme... Mia cugina mi rispose che non sapeva cosa fare, non voleva ferirlo... Le risposi che nessuno poteva fare niente in quella situazione, ma continuavo ad essere sicuro che lui e Cassandra si sarebbero potuti aiutare, almeno per tornare in sesto per le rispettive figlie. Volevo andare a trovare anche gli altri miei zii, ma non erano nella loro stanza. Iniziai a vagare per il campo nella speranza di trovarli, ma sembravano essere spariti... Iniziai a pensare a dove fossero e mi venne in mente solo una cosa. Lo zio Nicola e lo zio Stefano non riescono a stare fermi, non in una situazione simile... Era molto probabile che fossero da qualche parte ad allenarsi e, viste le loro condizioni, era probabile che Rose li avesse mandati nella struttura che aveva fatto usare a noi per gli allenamenti. Andai di corsa in quella palestra, se così la possiamo chiamare, ed effettivamente li trovai li ad allenarsi, le zie erano con loro. <<Non sembra che siano stati rinchiusi per un anno, vero?>> mi chiese Kira spuntando alle mie spalle. <<Mi stupisco che non siano nei boschi>> risposi non vedendo Renèe e Aiden in giro. In risposta ricevetti un pugno. <<Stai anche parlando dei miei genitori>> mi ammonì lei. <<Sto parlando soprattutto dei tuoi genitori>> risposi ironico. Lei non riuscì più a trattenere le risate, ma gli zii si accorsero di me. <<Che ci fai qui?>> chiese lo zio Nicola. <<Che ci fate voi qui... Dovreste essere a letto a riposare>> risposi io. <<Non possiamo, metà del branco è ancora prigioniero e potrebbero portarli via in qualsiasi momento>> rispose lo zio Stefano. <<Ricordatevi che Rose ha mandato i suoi beta a circondare quel posto... Anche se in superiorità numerica non riuscirebbero a sopravvivere a quello scontro>> dissi alla fine. <<Vogliamo partecipare anche noi, sai che dobbiamo>> disse lo zio Nicola. <<Non siete nelle condizioni adatte... Se parteciperete allora anche mio padre vorrà venire con noi, sappiamo tutti che non è nelle condizioni di alzarsi dal letto>> risposi io. Quando nominai mio padre, gli zii iniziarono a guardarmi... Si ricordarono di ciò che stavo passando io ed era chiaro che volessero sapere se gli avevo detto qualcosa o no. <<Sa già tutto... Volevo parlargliene una volta arrivati nel nuovo territorio, volevo aspettare che lui e la mamma chiarissero, ma ha finto di dormire e ha sentito ogni parola mentre parlavo con Sharon... Sa già cosa voglio fare dopo e appoggia la mia decisione... Sa che voglio lasciare il branco a Renèe>> risposi a quella domanda silenziosa. <<Dopo che Renèe sarà pronta cosa farai?>> chiese lo zio Nicola. Le zie stavano proprio dietro i loro compagni e mi guardavano con tristezza. <<Non aspetterò che Renèe sia totalmente pronta, potrei non sopportare tutto questo tempo... Resterò con voi finché non arriveremo nelle nuove case... Sapendo quanto sia importante che gli Alpha siano ben sistemati, resterò fino alla nascita di mio fratello, o sorella che sia, poi inizierò a girare da solo... Voglio viaggiare senza la responsabilità del branco nella speranza di trovare nuovamente una compagna>> risosi io. <<Tuo padre ha detto che avranno un altro figlio?>> chiese lo zio Stefano confuso. <<Non lo ha detto, ma sono abbastanza sicuro di non voler restare a casa per i primi mesi>> risposi ridendo. <<Pensi che viaggiare ti aiuterà?>> chiese la zia Chris dopo qualche minuto di silenzio. <<Per ora immaginare posti che non ho visto, la sola idea di viaggiare normalmente e di non dover scappare in continuazione mi ha aiutato... Penso che starò bene così>> risposi... Sembravano essere sollevati di quella mia risposta. <<Non tutti lo sanno, ma c'è un modo per sopravvivere a questa situazione>> mi disse la zia Al... Attirò l'attenzione di tutti, me compreso. <<Trovare qualcosa che occupi totalmente la tua mente durante il giorno rallenta di molto lo schifo che verrà dopo... Secondo mia madre, a volte, trovare qualcosa che ti occupa le giornate, oppure il resto della vita, ferma totalmente il tutto>> disse lei. <<Significa che potrei non morire?>> chiesi con una nuova speranza... Ne avevo due adesso, potevo vivere come volevo oppure trovare una nuova compagna. <<Esatto... Di solito noi viviamo per i nostri compagni, tu non potrai e ciò significa che dovrai trovare qualcosa per cui vivere... Potrebbe essere viaggiare, per alcuni dipingere, altri ancora per la scrittura o per la musica... Devi trovare qualcosa che possa sostituire l'istinto che ti dice di vivere solo per la tua compagna, il resto verrà con gli anni>> rispose lei. <<Come faceva tua madre a saperlo?>> chiese la zia Chris. <<Sai cosa succedeva nella mia famiglia... Quando mia madre perse il suo compagno, scoprì poco dopo di aspettare Ethan da... Lo sai, non farmi ricordare... Iniziò a vivere per i suoi figli, eravamo noi ad occupare la sua mente, a occupare il suo tempo e a darle un motivo per vivere>> spiegò la zia Al. Non ascoltai il resto della conversazione, ero felice di quella notizia... Mi avevano dato una seconda via di fuga che, a quanto sembrava, era molto più facile da trovare rispetto ad un'altra compagna... La zia aveva detto che ''il resto sarebbe arrivato con il tempo''... Magari non avrei trovato una nuova compagna, ma ciò non significava che non avrei potuto provare a fare come gli umani... Magari, con il tempo, avrei avuto modo di provare ad avere una relazione con una ragazza senza che quel legame sviluppato a metà potesse interferire... C'erano molte interpretazioni alla frase della zia ed io volevo assolutamente scoprire quale sarebbe stata l'interpretazione giusta per la mia vita.

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