VENTOTTO

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Mi sveglio, sudata, stanca, come se qualcosa mi avesse tolto le ultime energie in mio possesso. La visione attorno a me è sfocata, ma per il poco che vedo riesco a capire di trovarmi in una stanza. In poco tempo capisco chi e come mi ha portata qui; di sicuro Lucifero mi avrà addormentata per poi portarmi qua. Mi siedo sul letto e guardandomi attorno vedo delle foto, mi avvicino a esse: alcune rappresentano i miei primi genitori e con loro c'è Lucifero, sembrano così felici, tra le braccia della donna vedo un fagottino; sul comodino c'è anche una cornice abbassata, la alzo e vedo io che faccio "bubbu settete" e nella prima foto sono normale, ma nella seconda accanto a me vedo lei che sorride.
Vedere quella foto mi mette paura, rimetto la foto come stava e vedo un biglietto di Lucifero sicuramente "Scusa per il mio comportamento. Fuori ci sono due demoni, dì loro di portarti nella sala delle note". Prendo il telefono e mi accorgo che anche dove sono prende bene, mi accorgo anche delle tante chiamate di Loren e Axel e Erik e tutti gli altri, ci sono anche molti messaggi, <<Mi dispiace ragazzi>> dico a bassa voce cancellando tutto; blocco il telefono e lo metto in tasca per poi andare ad aprire la porta. Esco e mi giro verso la porta chiusa, <<Voi dovete essere le due demoni di cui Lucifero mi ha scritto in questo bigliettino!>> chiedo girandomi il foglietto tra le mani, loro annuiscono. A guardarle bene non sembrano molto due demoni, l'unica cosa che le rende diverse dalle solite demoni è il loro portamento e vestiario: entrambe hanno un portamelo che fa capire che sono sicure su ciò che fanno e per quanto il vestiario hanno una specie di uniforme da combattimento. A un certo punto le due fanno un leggero inchino e la ragazza alla destra parla per entrambe <<Io sono Calan e lei è Lena. Lucifero ci ha affidato la sua protezione....ehm..sappiamo cosa si dice di lei, ma non ci incute paura>> sorrido al fatto che non le faccio paura, perciò allungo la mano verso loro due in segno di rispetto e mi presento <<Lucinda Red, capo della casata della rosa bianca. Non state molto rigide, è solo una stretta di mano. Posso chiedervi di portarmi alla "sala delle note"?....sempre se vi è possibile!>> le vedo stringere la mano e poi iniziano a farmi strada.
"Sto castello è bello grande, chissà come ci si perde" penso mentre le seguo; vedo che si fermano a una porta e Lena <<Ecco la sala delle note....apro la porta?>> mi chiede, ma faccio segno di no. Mi avvicino e dopo che mi accorgo che c'è solo Lucifero mi avvicino alla maniglia e la tiro verso di me, così forte che sbatte contro il muro. Per il botto vedo la guardia che sta all'interno della sala puntarmi la lancia contro ed ecco che Calan me la toglie dalla visuale. <<Voi guardie....fuori di qua. Calan e Lena potete restare sulla porta. Se qualcuno deve avere un colloquio con Lucifero una di voi mi viene a dire chi è questa persona e vi dirò io se farla entrare o no, capito?! E adesso fuori tutti>> detto ciò vedo le guardie che escono dalla stanza; la stanza è tutta buia e si vedono filtrare solo i raggi fievoli della luna piena che sovrasta il cielo di questo regno dalla notte dei tempi, un luogo senza sole è un luogo senza luce. Inizio a camminare verso il centro della stanza, con la gonna del vestito che si sposta a ogni mio passo, al centro della sala noto un grande pianoforte nero e a suonarlo noto che è Lucifero. La melodia che suona è lenta e piena di malinconia, mi avvicino e mi fermo accanto allo strumento e chiedo <<Perché mi hai fatto venire in questa stanza? E quando mi darai le risposte che cerco...e cosa sono...le foto in quella stanza...che...significano>> la mia voce diventa sempre più bassa, tale e quale a un sussuro. Abbasso il viso, non voglio che Lucifero veda i miei occhi, perché una delle capacità dei membri della famiglia è di saper leggere l'anima di una persona solo osservandogli gli occhi, cosa che io non riesco a fare con Lucifero, sembra che la sua anima sia nascosta allo sguardo altrui. Tengo sempre lo sguardo basso, ma mi accorgo che Lucifero si è alzato e che è andato alla finestra <<Non è ancora tempo che tu sappia...dai tempo al tempo. Dovresti averlo capito oramai: che la verità non è mai quella che ci si aspetta, ma non è neanche una falsità, si tratta solo di una verità che nessuno ha mai accettato e nonostante ciò si deve vivere con quell'amara verità. Devi sapere mia cara, che molte cose ancora non sai, ma come ho detto a tempo debito saprai>> sembra che quando parlava dal suo tono non traspariva nessuna emozione; mi avvicino al pianoforte e poggio le mani su di esso, sento il freddo che trasmette e su di esso noto che è posato un altro strumento, un violino. Lo prendo delicatamente tra le mani e inizio a passare le dita sulle corde, per poi poggiarlo sul pianoforte. <<Per rispondere alla tua prima domanda, ti ho chiesto di venire qua perché vorrei chiederti un favore>> mi chiede lui girandosi verso di me, è una questione di secondi che il mio sguardo incrocia il suo, perché lo distolgo e chiedo <<Che favore si tratta?>>, mi avvicino anche io alla finestra e poggio una mano sul vetro trasparente, <<So che sei brava col violino e col piano...vorrei che tu sta sera suonassi qualcosa. Non sarà una festa, ma qualcosa in famiglia...ci saremo io e te e i miei consiglieri e anche...>> non finisce di parlare che sento bussare alla porta, sembra che lui stia per dire di aprire, ma lo precedo <<Posso sapere chi è che interrompe?>> chiedo a gran voce e a rispondere alla mia domanda è Calan che entra con un inchino e mi annuncia <<Il capo della regione nord vorrebbe parlare con Lucifero di quello che è successo ieri al cancello nord>> ritorna in posizione dritta e girandomi verso Lucifero faccio segno di non capire e a spiegarmi è sempre Calan <<Signora, il cancello nord è quello da quale voi siete entrata per venire poi qua. Posso far entrare il capo della regione nord?>> annuisco e lei esce e fa entrare l'uomo. Appena mi vede non perde tempo che una palla di fuoco mi viene lanciata contro, con il solo movimento di una mano la fermo e la faccio sparire sotto gli occhi increduli dell'uomo e quelli spalancati di Lucifero, in più senza rendermene conto mi sono anche trasformata in vampiro; <<Mio signore, cosa ci fa lei qua? In più chi è entrato dal mio cancello e ucciso quasi metà delle guardie che ci sono tra il primo cancello e il penultimo per poi arrivare al cancello del vostro regno?>> chiede lui gesticolando con le mani, <<Calmati Ezekiel, non mi va di avere rotto qualcos'altro. Per tua informazione la persona che è entrata è lei, si ha ucciso molte delle tue guardie, ma vorrei dire a te e ripeterò agli altri tre re, che non dovete alzare neanche un'arma contro di lei. Non voglio avere problemi con gli esterni>> dice Lucifero con aria autoritaria, intanto mi siedo sul pianoforte e dondolo le gambe, vedo il capo del nord che mi si avvicina e allunga il suo braccio verso di me. Lucifero estrae la spada e l'avvicina alla gola di Ezekiel, ma vedo l'uomo che poggia una mano sul mio viso per accarezzarmi; toglie la mano e si gira verso Lucifero per chiedere <<Mio signore questa sera?>> vedo lui che annuisce e dice <<Alle nove alla sala grande, solo tu e i tuoi compagni, gli altri capi.....mia cara sei invitata anche tu, ti ho fatto portare un vestito nella tua staza>> annuisco e con questo Ezekiel se ne va, ma non prima di aver fatto un inchino a entrambi. Saluto Lucifero e scortata da Calan e Lena vado nella mia stanza, ma prima di entrare chiedo <<Ho un piccolo favore da chiedervi, so che Lucifero vi ha detto che non vi dovete allontanare da me. Ma dovete andare da Lucifero e dirgli di fare in modo che loro non mi cerchino per un po'>> con ciò fanno un inchino e vanno verso la stanza dove stava Lucifero.
Entro in stanza e sento che qualcosa di strano si muove nell'aria, sul letto trovo un vestito bianco semplice, ma allo stesso tempo elaborato, come se una sarta abbia voluto mettere insieme la semplicità di un vestito da ricevimento con la sensualità che trasmette un vestito da sera.
<<Mi tocca proprio questo vestito?>> chiedo a Calan e Lena, le ho fatte entrare in stanza che ho bisogno di una mano col vestito; <<Mia signora l'ha scelto Lucifero in persona. Ricorda che sta nel mondo dei demoni>> mi dice Lena mentre mi chiude i lacci del corpetto del vestito, annuisco e mi accorgo che il vestito stringe molto al petto e il fatto che sia a top con le spalline semplici laterali mette in risalto il mio seno, altra cosa che non mi va molto a genio è la gonna: infatti la gonna è lunga di dietro e poi davanti è tutta aperta ed è bassa solo a metà coscia o un po' di più giù. <<Signora le calze e le ballerine o gli stivali?>> mi chiede Calan, mi avvicino a lei e prendo gli stivali che sono un po alti sotto il ginocchio e con poco tacco. Mi guardo allo specchio e vedo le due demoni sorridere, <<Secondo me dovreste lasciare i capelli sciolti....o volete che le facciamo un'acconciatura?>> chiedono entrambe, faccio no con la mano e vanno al porta. Resto finalmente sola a guardarmi allo specchio "Questa sera accadrà qualcosa" penso mentre prendo la mia collana e vado fuori la stanza; qui ho le demoni che mi scortano nella sala pranzo.
<<Lucinda sono felice che sei arrivata e devo dire che il vestito ti sta divinamente>> sento dire da Lucifero che sta seduto a capo tavola, vado da lui e mi accorgo che si alza e che cede il suo posto di capotavola a me <<In fin dei conti sei a capo di tutta la famiglia...prego cara>>afferma facendomi sedere. Passa poco e vedo che la porta si apre ed entrano quattro persone, tre uomini e una donna, vedendomi si mettono in posizione di difesa, ma io mi alzo e alzando un braccio dico <<Non siate tesi....Lucifero le presentazioni? Vorrei conoscere i tuoi ospiti>> lui annuisce e poi sono loro soli a presentarsi.
<<Io sono Ezekiel capo del regno del Nord, dal quale siete entrata>> mi dice un uomo sulla trentina con i capelli castani e un occhio nero e uno bianco, <<Uno stregone presumo...piacere sono Lucinda Red>> e prende posto a destra accanto a Lucifero; <<Io sono Mikael capo del regno del Sud, siete davvero molto carina Milady>> aggiunge baciandomi il dorso della mano e sedendosi di fronte a Ezekiel; <<Io sono Lilith capo del regno dell'Est>> e con ciò ci siede accanto a Mikael; <<Io sono Klaus capo del regno dell'Ovest....è un piacere conoscere la leggendaria vampira pura>> e va di fronte a Lilith.
Fatte le presentazioni mi siedo al posto di capotavola, anche se gli ospiti mi guardano male sanno qual'e il loro posto; <<Lucifero come mai c'è un posto libero? Deve arrivare ancora qualcuno?>> chiedo al re del mondo sommerso, lo vedo farsi pensieroso e poi scuotere la testa, passa poco e si alza con un'espressione nettamente diversa da quella di pochi secondi fa. Prende tra le mani un bicchiere e un coltello e fa un leggero rumore che fa smettere agli ospiti di parlare tra di loro <<Miei gentili ospiti vorrei chiedervi di ascoltare la nostra cara Lucinda....mia cara...vuoi farci sentire qualcosa col violino? So che sei molto brava....ti andrebbe?>> mi guarda negli occhi e distolgo subito lo sguardo, sento gli sguardi di tutti puntati su di me. Faccio un bel respiro per calmarmi e vado a prendere il violino che sta sul tavolo "Sono anni che non tocco un violino....e perché questo mi sembra familiare?" penso dentro di me prendendolo tra le mani e sentendo sotto la mia pelle le corde tese; prendo in mano la bacchetta e la muovo leggera sulle corde, per provare che siano tese in modo equilibrato.
Sistemo tutto e non so perché ma mi trasformo in me vampiro, con le dita delle mani do dei leggeri tocchi sulla base del violino come se fosse un pianoforte e inizio a cantare: <<Somebody shine a light/I'm frozen by the fear in me/Somebody make me feel alive/And shatter me/So cut me from the line/Dizzy, spinning endlessly/Somebody make me feel alive/And shatter me!/Shatter me!/Somebody make me feel alive/And shatter me!/ (è il ritornello della canzone, che potete sentire dal video che ho messo e adesso torniamo alla storia) >> spesso suono il violino veloce e nonostante non canti questa canzone da molto tempo è come se fosse il primo giorno che la composi, ma la cosa che mi lascia perplessa è che non ricordo il perché; scuoto piano la testa e continuo a suonare. Finito li vedo estasiati per la musica e Lilith ha anche un fazzoletto per le poche lacrime che le sono uscite da quei occhi di ghiaccio, battono le mani e mi fanno complimenti e mi chiedono di suonare ancora, ma scuoto la testa e con una scusa mi dirigo nelle mie stanze. <<Calan e Lena potete andare a riposare....non vi preoccupate non mi accadrà nulla, se mai succede qualcosa avviserò Lucifero. A domani ragazze>> e le saluto per poi andare da sola alla mia stanza. Apro la porta ed entrò e non appena la chiudo e mi giro verso l'interno della stanza rimango pietrificata.
JACK'S POV
<<Per tutti i demoni quel demone era davvero scarso....e mi sono anche stancato con una nullità. Chissà chi è la creatura che ha ridotto in quello stato l'esercito di demoni di Ezekiel>> dico mentre giro per i corridoi del castello; finalmente sono nell'ala dove si trova la mia stanza, per pura causalità passo accanto alla stanza di mio padre e poi a quella accanto alla sua e sento provenire da quella stanza che 'teoricamente' dovrebbe essere vuota un odore dolce e raffinato. Mi avvicino alla porta e la apro di poco, poi sento dei passi e ci entro. Piano piano sento quei passi sempre più vicini, sembrano tacchi e sicuramente sta passando una ragazza; al pensiero che una ragazza passi di qui mi fa sorridere e mi lecco il labbro superiore come le poche volte che una cosa che deve accadere mi piace. Vedo la maniglia della porta che pian piano si abbassa e decido di nascondermi nell'ombra, poi la vedo: una chioma di capelli neri che cade sopra delle piccole spalle, un vestito bianco esalta le sue forme belle e ai punti giusti, sento il suo odore invadermi le narici, un odore già sentito in passato di cui non ricordo però la provenienza. Ed ecco che la vedo girarsi e rimanere pietrificata nel vedermi <<Chi sei e che ci fai qua dentro? Perché sei entrato?>> mi chiede lei allontanandosi dalla porta; vederla in viso mi porta a galla dei vecchi ricordi, di una bambina con cui giocavo e che alla fine non è più tornata, ma la sua amica mi fa ancora visita, anche se chiamarla amica non è il termine giusto. Mi avvicino sempre più con uno sguardo minaccioso in viso <<Vorrei sapere io chi sei e che ci fai in una delle stanze private della famiglia reale che governa il mondo sommerso>> alzo le mani e la prendo per un polso girandolo verso l'alto per poi tirarla verso di me <<Dimmi chi sei e che ci fai qua....non so essere molto pazziente>> aggiungo stringendo la mano sul suo esile polso.
"Strano che non si metta a gridare o a pregare di non farle nulla....tutte qua sanno chi sono, perché lei no? E perché mi sembra familiare?" penso mentre le cingo i fianchi col braccio libero e l'avvicino così di più a me in modo da farle sentire il mio respiro sul suo collo. Sembra che non voglia parlare e guardandola negli occhi le lascio un bacio sul naso, qua lei mi spinge e cado seduto a terra <<Questo non avresti dovuto farlo....ora mi dici chi sei o per te sarà dura, bellezza>>; mi alzo e prendendola per le spalle la sbatto al muro così forte che cade la fotografia che stava appesa al muro, stringo la presa sulle sue spalle per poi scuoterla un po. <<Perché non vuoi parlare? E perché mi sembra di averti già vista, ma non ricordo chi tu sia? Parla maledizione>> alzo un po la voce e lei chiude gli occhi di scatto come spaventata, allento perciò un po la presa su di lei e mi avvicino di più io col mio corpo.
<<Sono...Lucinda Red, tu?!>> dice lei guardandomi un po' negli occhi per poi distogliere lo sguardo, a sentire quel nome spalanco gli occhi, non sentivo il nome Lucinda da secoli ormai. Sento la rabbia prendere il sopravvento, con un semplice gesto la faccio cadere a terra e la intrappolo <<Non dirmi cavolate.....non puoi essere Lucinda....lei è.....morta>> dico a sguardo duro, tiro un pugno a terra accanto al suo viso e vedo i suoi occhi sorpresi <<Io sono Lucinda....ti conosco?>> mi chiede spaventata e preoccupata; annuisco e aggiungo <<Come puoi aver dimenticato.....hai dimenticato cosa decidemmo secoli fa....cosa avevi detto tu?>> inizio ad alzare la voce e lei è ancora più spaventata, come se fosse la prima volta che prova paura e non sa cosa fare.
Passano minuti e sta zitta <<Maledizione parla....chi sei realmente?>> inizio a gridare e sento che i miei poteri si stanno risvegliando; nel preciso istante vedo entrare mio padre che prende la ragazza con se e l'allontana da me.
Resto li al centro della stanza <<Non puoi essere davvero tu....che ti è successo!?>>

LA RAGAZZA MALEDETTA: L'ORDINE DELLA ROSA BIANCADove le storie prendono vita. Scoprilo ora