VENTINOVE

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Da quando sono entrata nella stanza questo ragazzo ha iniziato a gridarmi contro. Ho paura, mi fa domande su chi sono e non crede al fatto che sia Lucinda Red. Sento un'aura forte provenire da lui e la mia paura aumenta sempre di più. Chiudo gli occhi e poi sento la porta che si apre di scatto e due mani a me familiari mi allontanano da costui. Ho ancora gli occhi chiusi, ho paura ad aprirli e scoprire chi è che mi ha aiutato. Cerco di liberarmi, ma una voce familiare mi fa calmare <<Lucinda calma, sono io Lucifero>>, mi calmo e rilasso i muscoli, mi giro verso di lui e mi accorgo che ho la vista annebbiata a causa delle lacrime di paura che mi escono dagli occhi. Mi pulisce le guance con i pollici per poi portarseli alle labbra e assaggiare così il mio sangue. <<Chi era....Lucifero...ho avuto....paura>> dico con voce tremante. So che non dovrei mostrarmi debole, ma la paura ha ormai preso il sopravvento, quell'aura mi ha fatto più paura di quella di Maximus quando l'ho rivisto. "Non devi avere paura di lui...ricorda...devi ricordare il passato" sento la sua voce nella mia testa, sorrido al pensiero di poterla sentire di nuovo. Mi asciugo le lacrime e mi allontano da Lucifero, alzo lo sguardo verso di lui che guardandomi negli occhi inizia ad allontanarsi. Vedo che accanto a me c'è una finestra in cui mi specchio e vedo i miei occhi rosso e oro, ormai qua l'unica forma che posso avere senza problemi è quella da vampira. <<Quel ragazzo è ancora nella mia stanza?>> gli chiedo dandogli le spalle, con la coda dell'occhio lo vedo annuire e cercare di fermarmi. <<Che vuoi fare?>> chiede prendendomi il polso, che libero con un semplice gesto; mi incammino alla stanza e sento che c'è qualcosa che non va. Questa sensazione di impotenza inizia a tornare, ma è accompagnata da una leggera fitta di malinconia; apro la porta e vedo quel ragazzo seduto sul letto con la testa retta dalle mani. Mi avvicino e chiedo <<Posso sapere il tuo nome?>> parlo calma, cercando di non far trapelare la mia paura, vedo che alza la testa e i suoi occhi si bloccano sui miei. Ora che lo guardo più attentamente noto che ha gli occhi neri come la pece così come i capelli, noto dei segni sul viso simili a quelli di una persona che conosco, ma forse è una mia impressione e non ci do peso. Osservandolo noto che i suoi occhi mi scrutano tutta come se volesse leggermi dentro, poi è un attimo e me lo ritrovo di fronte, mi prende per le spalle e poi fa scivolare le mani sulle mie braccia nude fino alle mie mani e poi ecco. Qualcosa preme sul mio collo, i miei occhi si spalancano e il mio corpo trema. <<Per-chè....lascia...mi>> cerco di parlare e quella pressione sul collo svanisce, le sue labbra sporche del mio sangue sorridono e i suoi occhi prima neri ora sono rossi, li vedo farsi duri e poi la sua mano sul mio collo e con voce feroce dice <<Chi sei tu? Hai il suo stesso sapore....non puoi essere Lucinda...però gli assomigli così tanto>> finisce con malinconia e la presa al mio collo si allenta e fa una leggera pressione sulla ferita; sento un leggero bruciore ma non ci faccio caso, <<Ho guarito la ferita.......-senza rendemene conto la sua mano che prima avevo attorno al collo ora sta attorno al mio polso-..vieni con me>> dice alla fine e mi inizia a tirare. Apre la porta e vedo Calan e Lena che mi osservano e cercano di venire verso di me, ma appena lui le guarda loro iniziano a premere le mani sulla testa, do dei colpi su di lui e gli grido di smetterla, mi da ascolto e poi inizia a correre facendo correre anche me. Arriviamo a un vicolo cieco dove c'è solo una finestra <<Adesso non puoi andare da nessuna parte...lasciami>> dico felice, ma lui sorride e prendendomi in braccio portandomi sulla spalla apre la finestra con una mano e poi salta giù. Mi copro il viso, non ho mai saltato da così in alto e questo ragazzo mi incute paura e malinconia insieme; <<Visto....tutto bene?! Forza andiamo>> chiede per poi ricominciare a correre verso una meta a me ignota.
"Una bambina corre tra gli alberi con altri due bambini e giocano...vanno al loro posto sicuro... Nessuno dimenticherà, avevi detto" una visione si fa largo nella mia mente, mi fermo e quando se ne accorge si ferma anche lui e mi osserva. Non so che mi accade, vedo la scena di quei tre ragazzi che giocano e ridono tra di loro, poi la sua voce che dice che nessuno avrebbe dimenticato...ma cosa non si deve dimenticare.
Mi sento strana e sento che anche attorno me sta accadendo qualcosa di strano; la visione continua e sembra così vera, però non lo è perché vedo di fronte a me lui che mi osserva. Il vento si alza piano piano, come se attorno a me si sia formato un leggero turbine d'aria che mi racchiude, le foglie girano attorno a me in una sinuosa danza che sembra vogliano proteggermi. A un certo punto tutto cessa. Il vento sembra essere sparito ma le cose non sono più le stesse. Attorno a me vedo le foglie del turbine tutte a terra a formare una rosa, tutte loro sono bruciate come se la velocità del turbine abbia fatto prendere loro fuoco, ma girando su me stessa noto all'apice della rosa di foglie un piccolo germoglio. Questo piccolo germoglio sembra che attiri a se le foglie e così il suo stelo si alza fino ad arrivate alla mia altezza, non c'è il fiore ma un piccolo ovetto, possiamo dire così, di foglie; come ipnotizzata tocco l'uovo che sboccia in una rosa bianca, ma questa rosa sembra diversa, piano mi accorgo che essa si sta tingendo del rosso del mio sangue che a poco a poco esce dalla ferita sul dito. <<La rosa piange sangue>> dico con un filo di voce, finito di parlare sento la mia essenza scuotersi e premere di uscire. Sono stanca di scappare e di nascondermi, sono stanca di fare quello che mi dicono e non quello che voglio, sono solo stanca di essere un'altra e non me stessa. Chiudo gli occhi e mi faccio avvolgere dallo stelo della rosa che piano mi circonda. La rosa si chiude in un bocciolo bianco, intanto il suo stelo mi circonda tutta. La mia visuale viene oscurata, ma posso sentire gli aghi dello stello infilarsi nella mia carne e ferirmi legermente; il bocciolo bianco si posiziona proprio dove c'è il cuore. Passa un po' e sento un ago trafigermi il petto, cerco di gridare per il dolore ma sono bloccata, sento la rosa schiudersi per poi colorarsi di quel rosso scarlatto che la circonda e poi cade dai suoi petali a piccole gocce come delle lacrime, "La rosa bianca che piange sangue". Forse adesso lo stelo mi lascerà e tornerà come prima, ma invece no. Esso si stringe ancora attorno a me e i suoi aghi entrano più in profondità lacerando la mia pelle. "Ho paura...che sta succedendo...CHE SUCCEDE" penso e grido nella mia mente, cerco di muovermi ma ogni volta il dolore è peggiore. <<Senti, ma ti sei immobilizzata? Dai vieni....non ti farò del male>> sento dire da lui, cerca di prendermi la mano, lo sento anche attraverso lo stelo; impreca perché si è punto e ora lo sento spaventato. Sento di essere debole e all'improvviso delle visioni mi vengono a far visita. Quella visione che vidi all'inizio di tutto è tornata, la stessa che vidi quando conobbi Axel e scopri che era lui il vampiro puro che mi cercava. Quella volta vidi che la rosa bianca era attorcigliata a una spada, mentre ora la rosa col suo stelo racchiude me. Scene di sangue e morte iniziano a passare di fronte i miei occhi. Lupi trucidati con spade nel cuore o bloccati in catene di argento, vampiri con paletti nel cuore oppure resi irriconoscibili dai colpi ricevuti sul copro, masse di demoni che prendono fuoco e tornano cenere e anche gli umani feriti a terra morenti. Qualcuno si alza, forse vuole salvare i suoi simili, ma ricade a terra privo di sensi ormai prossimo alla morte. Nessuno delle specie si è salvato e in un paesaggio così tragico c'è questa rosa che piange sangue. La scena cambia nuovamente e ci sono di nuovo quei ragazzi. Ma questa visione si incrina e poi scoppia in mille frammenti e la scena di sangue e morte ritorna.
Cerco di focalizzare nella mia mente il viso delle persone a me care, vedo i visi di Axel e Jennifer, dei gemelli Marcos e Luca, di Loren e Mark e Karl e Lesley e lo zio; ma le loro immagini iniziano ad avere dei piccoli tagli da dove inizia ad uscire sangue e quelle immagini svaniscono nel rosso scarlatto. "Perché non finisce?....perché...? Aiuto" penso nella mia mente, cerco di muovere gli arti per liberarmi, ma la morsa è sempre più forte. Inizio ad avere il respiro corto e poi sento l'ago che mi era entrato nel petto arrivare al cuore. Il dolore è allucinante grido sia con corpo sia con l'anima, il grido più doloroso che abbia mai fatto.
<<Si può sapere che volevi fare?>> dice una voce, capisco che è quella di Lucifero rivolta di sicuro a quel ragazzo; sento le mani di Lucifero sulle mie spalle e sento anche l'odore del suo sangue, toglie le mani e poi fa allontanare il ragazzo da me. "Ricorda" ecco la sua voce, so che è doloroso, ma porto le braccia al petto e le mani alla rosa, stringo con forza l'ago e lo esco dal mio petto. Un dolore forte mi percuote tutta e alla fine la rosa e lo stelo cadono a terra in cenere. Sono stremata che non mi reggo in piedi e cado di lato, ma Lucifero mi prende al volo <<Hai rischiato grosso...Jack portala nella sua stanza...poi venite nella mia. Oggi ti dirò una cosa cara>>.

LA RAGAZZA MALEDETTA: L'ORDINE DELLA ROSA BIANCADove le storie prendono vita. Scoprilo ora