Nuovo lavoro.

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Stamattina in ufficio c'è molta calma. Grazie a Dio è sabato. È passato quasi un mese dalla prima volta che ho messe piede qui.
Una volta arrivata nel mio piano mi scontro con un collega che non avevo mai notato prima. Mi ritrovo contro il suo petto.
<<Oddio, mi scusi! Andavo di fretta e non guardavo dove andavo! Si è fatta male?>>. Una voce calda e molto molto sexy.
Alzo lo sguardo <<Si figuri, ero distratta anch'io. Sto bene.>> Rispondo arrossendo.
Ci guardiamo negli occhi. È alto poco più di me e ha gli occhi castano chiaro. Ha la barba incolta e i capelli neri ben pettinati. Non avrà più di 30 anni.
È molto attraente.
<<Lavora qui?>> Mi chiede senza distogliere il suo sguardo dal mio.
<<Sì, sono Cassie Melghis, piacere>> Gli porgo la mano.
<<Ah sì, ho sentito di te, piacere mio mademoiselle. Il mio nome è Johnny>> Mi bacia la mano. Arrossico di brutto e un sorriso da ebete mi spunta in viso.
<<Come mai non ti ho mai visto qui?>> Gli chiedo.
<<Non esco facilmente dal mio ufficio, il mio lavoro è molto importante, non posso permettermi pause>>. Sorride e si mette le mani in tasca.
La sua cravatta ha lo stesso colore dei miei occhi e si adatta perfettamente alla sua carnagione abbronzata.
<<Bene, non andavi di fretta?>> Chiedo scherzando.
Lui non ha ancora distolto il suo sguardo dal mio.
<<Per le belle ragazze ho sempre tempo!>> Mi sorride maliziosamente <<Peró adesso è davvero tardi! A presto signorina Melghis!>> Fa un piccolo inchino e scompare nell'ascensore.
Rimango inebetita per un po'. Wow, che uomo!

In ufficio decido di fare qualche ricerca su David Carter.
Ci sono molti articoli e molte foto che lo ritraggono con donne bellissime e uomini molto importanti. A quanto pare ha 28 anni ed è momentaneamente single.

Lascio perdere e torno al mio lavoro.

D'un tratto ricevo un'e-mail da Jake.
"Vieni immediatamente nel mio ufficio. J."
Corro!

<<Avanti>>.
<<Mi cercavi?>>. Dico.
<<Ah sì Cassie. Ho bisogno di te. Puoi portare questi documenti a David? La sua assistente si è data malata e la sua segretaria oggi non vuole vederlo. Sembra sia nervoso.>> Sbuffa.
Perfetto, è anche nervoso!
<<Veramente ho del lavoro da sbrig->>
<<Ti prego!>> Mi interrompe.
<<Va bene. Dammi i documenti.>>

Piano 150.
Busso alla porta del suo enorme ufficio.
<<Avanti>>. Risponde con voce davvero molto fredda e con un tono alquanto secco.
Entro.
<<Buongiorno, devo consegnarti dei documenti da parte di Jake.>>
Mi guarda attentamente, poi prende i documenti e li sfoglia.
Ha delle belle mani...
Torna in te Cassie!
<<Posso andare?>> Domando a bassa voce.
<<Sai, la mia assistente si è data malata.>> Fa una pausa e poi, guardandomi dritta negli occhi, continua <<Hai da lavoro da fare oggi?>> Penso a quanto sia retorica questa domanda. Non si può dire di no al Signor Carter!
Ho voglia di sfidarlo.
<<Veramente sì, ho molto lavoro da fare.>> Stiamo continuando a fissarci... non riusciró a reggere il suo sguardo addosso ancora per molto.
<<Perfetto, annullalo.>> sorride quasi impercettibilmente. <<Oggi ho bisogno di un'assistente.>>
Okay, meglio non ribattere.
<<D'accordo. Cosa devo fare?>>
<<Inizia col chiamare tuo zio per confermare il viaggio in Spagna per uno->> ..... <<Sei libera giovedì prossimo?>>
<<Per cosa?>>.
<<Insomma, le sto facendo IO le domande!>>
Alza la voce e il mio cuorre inizia a battere forte dall'ansia.
Mi sento avvampare.
<<Sì, sono libera.>> Dico guardandomi i piedi.
<<Perfetto, mi accompagnerai in Spagna, a Barcellona. Staremo 4 giorni. Ti aiuterà a portarti avanti con l'esperienza nel lavoro.>>
<<Non dovevi andarci con Jake?>>.
<<Lui non può venire.>>
<<E perché non ci vai con Kassandra?>>
<<Adesso basta! Sono io a fare le domande.>> Risponde con fermezza. <<Quindi conferma il viaggio per due, chiama la D&Y Corporation e annulla la riunione di domani. Poi manda un'email a Doy e digli che l'affare è stato concluso con successo.>>
Sono basita, non ricordo nulla!
<<C..come?>>
Mi continua a fissare dritto negli occhi mentre si tocca lentamente il mento.
Si alza dalla sedia e mi vieni vicino.
È a pochi centimetri dal mio viso, posso percepire il suo profumo che mi sta lentamente annebbiando la mente. Socchiudo gli occhi lentamente e li riapro subito dopo. Credo di esser arrossita. Mi guarda, poi mi prende il mento con due dita e mi guarda dritto negli occhi.
La mia mente viene attraversata da tutti i più proibiti pensieri. Lo vorrei baciare...
<<Hai gli occhi verdi... ce li aveva anche mia sorella. Proprio di questo colore.>>
Sapevo di una sorella, morta pochi anni fa.
Abbasso triste lo sguardo.
<<Dov'è il mio momentaneamente ufficio?>>
Indica una porta accanto al portone. Il suo sguardo è perso nel vuoto.
<<Allora io mi metto a lavoro. A dopo.>>
Si risveglia improvvisamente e torna ad avere il suo solito sguardo penetrante e sicuro di se.

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