Posto sconosciuto.

7.3K 302 1
                                    

Mi sveglio di colpo. Mi guardo intorno. Dove sono? Inizialmente penso di essere a casa di Susan, dato che era stata lei ad accompagnarmi in discoteca.
Non può essere. La stanza è troppo maschile e lussuosa per essere sua.
Le lenzuola sono di seta blu chiaro, morbidissime.
La stanza è in cima a un grattacielo ed è immensa. È tutta circondata da vetrate. Il cielo è lievemente illuminato ma coperto da nuvoloni neri, sembra quasi notte!
Mi metto a sedere sul letto e appoggio i piedi su un tappeto morbidissimo.
Mi do un'occhiata intorno... la stanza è davvero grandissima! Poco più lontanto del letto c'è una cabina armadio e di fronte al letto c'è lo schermo di una tv grandissimo.
Un pensiero mi fa rabbrividire. Sono a casa di David.
Mi alzo dal letto e con grande sollievo mi rendo conto di essere vestita come ieri. Il letto dall'altra parte è completamente fatto, segno che ho dormito da sola.
Esco dalla porta e mi ritrovo in un corridoio grandissimo.
Vedo una luce accesa in una delle stanza accanto al portone.
Entro nella cucina più grande e bella che io abbia mai visto. Rimango a bocca aperta. David indossa solo i pantaloni larghi del piagiama. I capelli in disordine. È scalzo e ha il petto nudo. E che petto! I suoi muscoli sono perfetti. Noto delle piccole cicatrici nel petto e nella schiena... chissà come se l'è procurate. Ha un tatuaggio sul braccio che raffigura una scritta, forse in arabo. Sta cucinando.
Si gira verso di me e mi appena sorride.
<<Buongiorno dormigliona. Sono le 3 di pomeriggio!>> esclama sorridendo.
<<Scusami tanto per ieri. E poi non avresti dovuti disturbarti, Susan mi avrebbe poi riportata a casa...>> Dico abbassando lo sguardo.
<<Non ti avrei mai lasciata sola.>> Mi fissa intensamente. <<Ti ho preparato qualcosa da mangiare, vieni.>> Mi fa cenno di sedermi.
Mi siedo sullo sgabbello della penisola.
Mi mette davanti un piatto di spaghetti al sugo. Poi si appoggia con i gomiti di fronte a me e mi guarda.
Mangio tutto con gusto. Che ottimo cuoco!
<<Era deliziosa>> Esclamo.
Mi sorride.
Mi sposto i capelli da una parte e lo vedo irrigidirsi.
<<Quel bastardo ti ha lasciato dei segni.>> Dice a denti stretti. Ha lo sguardo infuriato.
<<Come?!>>
<<Hai dei piccoli succhiotti sul collo.>>
Mi si avvicina e si china sul mio collo per osservarli meglio. Con le dita mi sfiora lievemente il collo. Il contatto delle sue dita sulla mia pelle mi fa impazzire.
Lo guardo con uno sguardo forse troppo desideroso, e lui sembra accorgersene.
Ci fissiamo per un po'.
<<Che facevi ieri con Johnny?>> Mi chiede senza distogliere il suo sguardo dal mio.
<<Cosa t'importa?>>
Sembra riprendersi e rendersi conto sulla domanda e distoglie lo sguardo, tornando freddo come sempre.
<<Siete dei colleghi, dovete mantere un rapporto professionale.>> Risponde con un tono molto freddo e secco.
Sì, come no.
<<Non era niente di che, siamo solo amici.>> Rispondo a bassa voce.
Poi lo guardo. Sembra sollevato dalla mia risposta.
Ció mi fa sorridere lievemente, ma lui sembra non accorgersene.
<<Ho avuto paura ieri.>> Dico d'un tratto risvegliandolo dai suoi pensieri.
<<Ci credo, quel maledetto voleva violentarti.>> Dice com fermezza.
<<Non solo di lui...>>
<<E di chi altro?>> Mi chiede stupido.
<<Di te.>> faccio una pausa guardandolo dritto negli occhi. <<Comunque... perché ti trovavi fuori?>>
La mia domanda lo mette in difficoltà.
<<Stavo fumando una sigaretta.>> Mi risponde dopo un po'.
<<Si puó fumare anche dentro il locale.>> Gli dico, spiazzandolo.
Mi guarda e inizia a ridere.
<<Fosa vorresti sentirti dire? Che ero uscito per cercare te? Non è così tesoro, rilassati.>> Il suo tono è beffardo.
Corrugo la fronte. Mi ha letto nel pensiero.
<<Non volevo sentirmi dire quello. Mi riaccompagni a casa, per favore?>>.

Big Bo$$Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora