Atmosfera.

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Entro con i documenti in mano.
In questo momento avrei tanto preferito infilarmi il tacco a spillo della mia scarpa in un occhio.
<<..ho portato dei documenti.>>
Carl, il padre di David, mi sorride.
<<Vieni Cassie, entra pure.>> poi si volta con sguardo severo verso suo figlio, seduto comodamente sulla sua poltrona, che tiene la testa bassa. Ha un'espressione irritata, probabilmente avranno avuto una lite... <<Io vado David. Non mi costringere a mandarti via dal tuo posto!>>. Dice con voce ferma e molto bassa.
Rimaniamo soli.
Poso i documenti sulla scrivania e sto per uscire, quando...
<<Siediti.>>
Torno indietro e mi accomodo su una delle due sedie di fronte la scrivania.
Lo guardo. Ha lo sguardo basso e la voce roca.
<<Tutto bene?>> Gli chiedo.
<<Mio padre si è incazzato perché, probabilmente, l'atmosfera non era di suo gradimento.>> Dice sorridendo maliziosamente e guardandomi dritta negli occhi.
Mi irrigidisco. Cosa?!
<<Capisco.>> È l'unica cosa che mi viene da dire. Mi alzo.
I suoi occhi mi scrutano molto attentamente per tutto il mio corpo e si soffermano sul seno e poi sui fianchi. Questo è un pazzo depravato.
<<Perdonami per ciò che ti ho detto prima.>> Si schiarisce la voce. <<L'ufficio che ti hanno assegnato è di tuo gradimento? Sono stati gentili con te?>>
Cosa? Non ha scelto lui quell'ufficio?!
<<Sì, tutto bene. Sono a due piani da qui.>> Sorrido.
<<Ottimo. Adesso puoi andare.>>. Dice fissandomi con quel suo sorriso beffardo.
Come se nessuno fosse alla sua altezza.
<<Sì, arrivederci... capo.>>
Chiudo la porta alle mie spalle e mi fiondo al piano inferiore.

David's pov
Dopo la riunione ho fatto venire Kassandra nel mio ufficio per una della nostre solite "avventure". L'ho spogliata violentemente e l'ho fatta piegare sul divano di fronte al camino. Ho preso una bustina di coca e gliene ho messo un po' sul culo, per poi tirarla con una banconota.
Mentre mi slacciavo la cintura la porta del mio ufficio si è spalancata. Cazzo, avevo dimenticato di chiuderla. Mio padre entra velocemente, ma presto gli scompare il sorriso dalla faccia.
......
<<Tu vieni qui per lavorare, NON PER SBATTERTI LE ASSISTENTI! E POI COCAINA, COCAINAA?! SEI A LAVORO DAVID, SEI UNO DEGLI UOMINI PIÙ INFLUENTI DEL MONDO E COSA FAI? SNIFFI?!!?!>>
Era incazzato nero. Improvvisamente qualcuno bussa alla porta.
<<AVANTI>> sbotta mio padre.
Oh, è quella ragazza. Mi chiedo cosa ci faccia in questo ambiente di squali quando potrebbe benissimo fare la modella.
Ha portato i documenti per il viaggio in Spagna. La sede di Barcellona ha avuto qualche problema e devo volare, con Jake, fin lí, per risolverli, il prossimo mese.
Mio padre diventa improvvisamente gentile. Ha una grande amicizia con James, si vede da come tratta i suoi parenti.
Mio padre esce e ci lascia da soli.
D'un tratto alzo lo sguardo e la fisso. I suoi occhi verdi tremano. Riesco a percepire l'effetto che le faccio e che, dopotutto, faccio a tutti. Mi hanno sempre insegnato a essere superiore, fermo, insensibile, penetrante. Mi hanno sempre istruito per essere il Big Boss.
Dopo un po' le dico di andare. Non mi piacciono quegli occhi. Quel verde è così intenso da farmi male.

Big Bo$$Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora