Buio.

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David's pov

La vedo partire sul taxi e corro verso la mia macchina.

Stavo guidando verso casa sua quel giorno. Avevo troppo bisogno di parlarle. Avevo bisogno di farmi perdonare, di riaverla. Pioveva forte e il cielo era così scuro da sembrare notte.
Un incrocio, la fretta, uno stop non rispettato. I fari abbaglianti di un camion, il suono assordante di un clacson. L'impatto. Un terribile dolore alla testa. Le grida di un uomo. Il mio respiro faticoso. Buio. Buio totale.

Cassie's pov
Ero in lacrime. Ricevo una telefonata dal padre di David. Sta piangendo. La sua voce è scossa dai singhiozzi. Mi informa che David è rimasto coinvolto in un incidente mortale e che adesso è in ospedale, in sala operatoria.
Mi cade il telefono dalle mani. Rimango immobile, tremante, incapace di piangere o di muovermi. Non riesco a descrivere a parole ció che provo. Un nodo alla gola mi soffoca. Il terrore mi riempie il corpo. Scendo di corsa e salgo in macchina. Guido, sotto la pioggia torrenziale, il più veloce possibile fino all'ospedale. Salgo nel piano emergenze. La madre di David inginocchiata a terra difronte un dottore, sta piangendo. Suo padre le si inginocchia accanto e l'aiuta a rialzarsi. Lei inizia a gridare e a dimenarsi.
Il dottore abbassa lo sguardo e chiede se possono ricucire il corpo o se vogliono donare gli organi. Nessuno gli risponde. Se ne va.
Crollo per terra. Il pavimento gelido rispecchia i miei pensieri.
Sono scossa dai singhiozzi e dai brividi.
Mi si avvicina il padre di David e mi posa una mano sulla spalla.
<<Stava venendo da te.>>
Il gelo.

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