Vengo svegliata dal suono del campanello. Mi sento intontita, stanca e triste.
<<Chi è?>> domando assonnata.
<<C'è una consegna per lei.>>
Apro.
Un mazzo di rose rosse accompagnato da un bigliettino.
"Alla più bella, nella speranza che, un giorno, tu possa perdonarmi. D."
Resto ferma. Rileggo più e più volte la frase sul bigliettino finché l'inchiostro nero della penna mi confonde la vista.
Non me la sarei aspettata questa.
Mi manca così tanto. Quanto vorrei fosse tutto a posto...Lo squillo del mio telefono mi distrae dai miei pensieri.
Miguel.
"Pronto?"
"Ciao Cassie... spero di non averti disturbata."
"Hei Miguel, nessun disturbo... da quanto tempo!"
"Già..."
Il suo tono è leggermente distaccato.
"Sei libera stasera?"
Non ho molta voglia di uscire, ma non posso ridurmi come una casalinga disperata per David!
"Sì, sono liberissima."
"Ti andrebbe di uscire?"
"Certo! Birretta?"
"Birretta."Ci organizziamo per le 22. Corro a farmi una benedetta ceretta e mi tiro un po' su.
Riempio la vasca d'acqua calda e la faccio riempire di schiuma. Mi lego i capelli in uno chignon alto, e abbastanza scompigliato, e mi ci immergo.
Mi arriva un messaggio.
È Miguel.
"Non vedo l'ora di rivederti."
Wow, qualcosa mi dice che vuole provarci.
Gli invio una foto delle mie gambe semi emerse dalla massa di bolle.
Ho voglia di giocare. Inizio a ridere come una ragazzina.
"Spero di avere il piacere di vederle anche stasera."
Rido ancora.
"La speranza è l'ultima a morire."
Poso il telefono e mi accendo una sigaretta. I brutti pensieri non mi abbandonano, e la mancanza di David non esita a farsi sentire. Sarà meglio iniziare a distrarsi un po'.Sono le 21:50. È tardissimo. Mi trucco, mi piastro i capelli e indosso un tubino nero. Tacchi rosa cipria e via.
Miguel è già sotto. Splendido come sempre. Appena mi vede sorride, sono felice di vederlo.Decidiamo di andare a ballare e scegliamo proprio la stessa discoteca in cui, il sabato sera, mi riunisco con tutti i colleghi. Incontro Susan. Tutti e tre ci prendiamo uno schottino di tequila a testa. Mi ubriacheró, non devo. Due. Non ci voglio pensare. Tre. Non m'importa. Non esitano ad arrivare il quarto e il quinto. La testa inizia a girare. Sesto. Non ci faccio caso.
Miguel mi fa ballare. Mi tocca i fianchi, il sedere, la schiena, il collo. Mi bacia. Mi gira tutto, non capisco dove sono, cosa sto facendo, perché lo sto facendo. Ad un tratto Miguel mi trascina in bagno. Mi ritrovo mezza nuda, chiusa in un bagno di un metro per due, con Miguel addosso. Mi bacia ovunque, sono incapace di reagire. Più di dargli qualche spinta non riesco a fare. Mi tocca, mi bacia. Sento la sua lingua sulla pelle del mio collo. Il suo buon odore misto a sudore mi distrugge il sistema nervoso. Mi tocca il seno, mi alza la gonna. Infila la mano nelle mutandine. Mi tocca. Lo spingo violentemente contro il muro e mi rivesto velocemente. Esco dal bagno sbandando ed esco dal locale.
Miguel è dietro di me. Mi afferra dal collo e mi sbatte contro il muro. Un buttafuori si avvicina minaccioso. Miguel gli parla, poi mi trascina di nuovo dentro. Afferro il telefono. Compongo il suo numero.
David risponde subito.
"David io..-"
<<Dammi questo cazzo di telefono.>>
Mi richiude in bagno.
Riafferro il telefono.
"Aiutami David"
"Sei ubriaca?! Sei con Miguel?! LO UCCIDO QUEL BASTARDO! Dove sei Cassie?! Cassie?!"
Miguel mi tappa la bocca.
"È tutto a posto David Carter. La tua dama è in ottime mani."
Chiude la chiamata.
Non riesco a muovermi, non riesco a parlare. Mi abbandono alle sue braccia.
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Big Bo$$
RomanceLei è Cassie, una ragazza di 24 anni. Dopo l'università si trasferisce da Londra a New York per lavorare nell'impero multimilionario creato da suo zio e dal suo socio. Lui è David, figlio del socio. È un ragazzo di 28 anni ed ereditario del grande i...