Carter.

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È passata quasi una settimana di lavoro. Sono le 6:30 di mattina, una chiamata mi sveglia.
<<Pronto?>> Dico assonnata.
<<Pronto tesoro, come sta andando a lavoro?>> È mio zio James!
<<Ciao zio!! Sta andando tutto bene, i colleghi sono gentilissimi e disponibili! Mi sono ambientata subito.>>
<<Ne sono molto felice! Hai già incontrato David?>>
<<No.>>
<<Già, capisco... è fatto così, non si avvicina mai ai suoi "dipendenti". Ma tu stai tranquilla, più in là avrai un posto d'onore nell'azienda!>> Fa una breve pausa e si schiarisce la voce. <<Oggi c'è la riunione mensile dei direttori delle varie sedi. Si terrà propio nella sede centrale di New York. Mi raccomando, ci vediamo dopo!>>
<<Sì zio, ti ringrazio! A dopo!>>
Metto giù. Riunione? Perché nessuno me ne aveva parlato? Oddio.
Mi vesto, mi trucco e corro in ufficio.

<<Susan, che succede oggi?!>>
<<PERDONAMI! Ho completamente scordato di avvertirti. Oggi si riuniscono i grandi capi. E tu sei invitata!>>
<<Cosa?!>>
<<Forza, vieni che ti spiego tutto!>>

Più tardi mi dirigo verso l'ufficio di Jake.
<<Eccoti Cassie, oggi sei splendida! Dobbiamo iniziare la riunione, seguimi!>>
Non mi da tempo di "dire A" che siamo già dentro l'ascensore.
Affianco a lui mi sento piccolissima. È così bello e sicuro di sè.
Le porte dell'ascensore si aprono e davanti mi ritrovo mio zio.
Mi abbraccia.
<<Eccoti bambina mia, vieni con me, ti presento alcune persone importanti>> Alle ultima parola mi fa l'occhiolino.
<<Ti seguo zio!>>

Mi presenta i vari capi: alcuni sono davvero molto anziani, altri giovani. Tutti mi si rivolgono cortesemente e alcuni mi fanno addirittura il baciamano!

<<Lui è David Carter>>. Cosa?!
Mi risveglio dai miei pensieri e mi volto verso mio zio. Affianco a lui c'è un uomo, o meglio, un ragazzo. Avrà qualche anno in più di me. È alto almeno 10/15 cm in più di me. Ha le spalle larghe e le braccia forti. È bello come un Dio Greco, occhi grigi, capelli castani, labbra carnose e rosate. Barba ben fatta. Ha lo sguardo intenso, sicuro e fermo. Mi sta fissando dritto nei miei occhi verdi. Mi studia attentamente.
<<Piacere>> Mi porge la mano.
Mi sento come ammaliata dalla sua presenza e dal suo sguardo.
<<Ehm.. si, piacere mio!>> Biascico.
Sorride notando il suo effetto su di me. Mi sciolgo.
Alla fine della riunione tutti stanno parlando.
Mio zio mi si avvicina.
<<Cassie, David è nel suo ufficio con suo padre. Portagli questi documenti per favore>>.
Annuisco. Le mie gambe si fanno pesanti e mi si crea un nodo in gola.
Arrivo nel suo piano.
Ci sono esattamente tre stanze. Due laterali e una con un portone bianco centrale.
Suppongo sia quella.
Busso.
<<AVANTI>>.

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