Emma.

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David si volta a guardarmi. Si avvicina piano al mio viso. È così insicuro... mi prende il mento tra le dita e mi fa alzare il viso. Mi passa il pollice sulle labbra e si morde le sue. Si avvicina velocemente e le sue labbra si posano sulle mie. Mi bacia sempre più forte e quando la sua lingua mi sfiora le labbre, le schiudo per farla entrare. Con la mano destra mi accarezza i capelli, mentre con la sinistra mi accarezza i fianchi. Mi stendo sul letto e lascio che lui si sistemi su di me. Mi sfila la maglietta e mi bacia il seno nudo. Mi morde il collo, mentre mi accarezza la coscia. Poi scende fino ad arrivare alle cosce. Mi bacia più volte vicino l'inguine, per poi sfiorarmela con la bocca. Mi sfila le mutandine e affonda la lingua in me. Inarco istintivamente la schiena e lui me la fa abbassare spingendo con una mano contro la mia pancia. Gemo piano. Si sposta piano su di me. E, dopo essersi sfilato i boxer, sprofonda dentro di me. Inclino la testa verso il cuscino e David mi bacia piano il collo. Continua a muoversi dentro di me, sempre più forte. Si alza di scatto e mi fa violentemente girare di schiena. Tenendomi dai capelli entra di nuovo in me. Geme. Continua sempre più forte.
<<Cassie... sto.. dio>> geme più forte.
Esce ed entrambi crolliamo sul letto.

David's pov
L'abbraccio e la stringo forte al mio petto. Le scende una lacrima. La stringo ancora più forte.
<<Non piangere...>> sussurro.
<<Scusami>> un'altra lacrima.
Si mette seduta e si asciuga le lacrime.
Mi metto seduto anch'io e la guardo.
<<Tutta questa storia... quella donna... mi hanno distrutta!>> Scoppia in lacrime.
Le afferro un polso e l'avvicino a me.
Non so cosa dire. Ha ragione. Completamente ragione.
<<Cassie, tesoro... ti prego..>>
<<Non me lo meritavo..>> sussurra contro la mia spalla.
Le accarezzo i capelli, mentre il suo corpo è scosso dai singhiozzi.
<<Hai ragione.>>
Dopo un po' si addormenta, esausta, tra le mie braccia.
Quando si fa ora di andare in ufficio non me la sento di svegliarla.

Mi accomodo alla mia scrivania e, verso metà mattina, entra la segretaria dicendomi che ho una visita.
Emma è qui.
Entra richiudendosi la porta alle spalle. In questo momento spero solo che Cassie non lo venga a sapere da altre persone.
<<Ciao David.>> È molto seria, sembra arrabbiata.
<<Ciao Emma, accomodati.>>
Si siede in una delle due poltroncine difronte la mia scrivania.
<<Nemmeno una telefonata. Non hai risposto a nessun messaggio, a nessuna chiamata. Ti sembra che io non esista?!>> Ok, è incazzata.
<<Mi dispiace, Emma, ma non possiamo più frequentarci. C'è un'altra persona adesso nella mia vita.>>
<<Lo so, stronzetto>> si alza e si avvicina pericolosamente a me. Si siede a cavalcioni sulle mie gambe e gioca con la mia cravatta. Provo a farla alzare, ma non funziona. <<Emma, ti prego!>>
<<Stai zitto David, la stampa non aspetta altro che conoscere il tuo piccolo segreto>> mi sorride maligna.
Si fionda sulle mie labbra e con le mani mi attira a sè. Mi alzo violentemente, facendola cadare a terra.
<<Non m'importa del segreto! Puoi fare quello che cazzo vuoi! Ma devi lasciare in pace Cassie!>>
<<È arrivata la tua rovina, David.>>
Detto questo, esce dalla stanza e sbatte la porta alle sue spalle.

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