Non dandomi nulla in cambio

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Mi sveglio e cerco di divincolarmi ma Cameron è praticamente a dosso a me. Mi domando come riusciamo sempre a finire in questa posizione. Sposto il suo braccio dalla mia pancia e tolgo il suo ginocchio dalle mie gambe. Si muove un pò, si gira ma non si sveglia. Vado in cucina mettendo prima una sua felpa, dei pantaloni di una tuta a caso e infine creo uno chignon spettinato. Avvio la macchinetta del caffe e lo verso in una tazza. Esco fuori il terrazzo e cerco di godermi quest'aria fresca che oscilla tra l'odore della neve e l'atmosfera natalizia. Gli alberi non sono più di quel verde bottiglia ma sono stati colorati di un bianco neutro. Più li guardo e più il mio corpo si rilassa e si abbandona al piacere. Mi metto ad osservare la collana che un tempo, Cameron mi regalò. Mi ricordo che quando mi diede questa collana mi aveva appena confessato i suoi sentimenti, dio mi veniva da piangere.

-"Cam che vuoi?"-
-"Spiegarti che sei una stupida."-
A quell'affermazione mi alzai di scatto.
-"Stupida? Seriamente? Non solo ho appreso che tu non mi ami e mi dai anche della stupida! Questo è il colmo"-
Si alzò seguendo i miei passi.
-"Appunto, hai detto bene, hai appreso. Però hai colto un'informazione talmente sbagliata e diversa da ciò che è la verità. - fece un sospiro. - Mi hai colto alla sprovvista e, non sapevo cosa dire. Non avevo capito di amarti fin quando me lo hai chiesto e allora, ho capito. Si Bimba, ti amo. Fino a poco tempo fa non sapevo di cosa si trattasse, se fosse amore o cos'altro. Non so se ti ho mai detto che con tutte le altre ragazze non ho mai avuto più del loro corpo, perche ero io che non volevo. Non volevo avere una stupida storia d'amore che finisse prima che me ne potessi accorgere. Non credo ai per sempre, bimba ma se c'è una cosa in cui credo, siamo noi."-
Non c'è niente che potei dire o che potei fare il suo amore ormai era tutto ciò che mi rimaneva. Cameron aveva ammesso di amarmi e in quel preciso momento non sapevo cosa fare. Ero pietrificata davanti a lui e mi sentivo cosi stupida a non riuscir a dir parola. Poi, infilò una mano nella sua tasca e estrasse un cofanetto. Lo aprì dinnanzi ai miei occhi e all'interno apparve una collana d'oro con il BigBen e sotto di esso si poterono notare due iniziali. C&N.
Vidi che iniziò ad estrarlo e face per mettermelo.
-"Cameron io-"-
-"Shh"- mi zittì lui.
Me lo agganciò e questo, scese sul mio collo. Con una mano la toccai ed era davvero stupenda. Era cosi liscia e aveva un bel color oro. Era magnifica.

Posso ancora sentire le sue mani delicate sulla mia pelle quando me la mise. D'un tratto sento la controporta del terrazzo aprirsi e compare Cameron con il mio telefono squillante, in mano. Poggio la tazza sul piccolo tavolinetto di sughero e mi dirigo verso di lui. Quando vedo il nome di mia madre sul display devio la chiamata e metto il telefono in tasca.
-"Chi era?"- chiede stropicciandosi gli occhi, sbadigliando.
-"Scusa se ti ho svegliato"- non voglio dir lui che ho litigato con i miei genitori perche non accettano la mia relazione con lui. Non so come la prenderebbe e per quanto ne so, potrebbe rimanerci male. Non so neanche se lui ha parlato con la madre. -"Non mi hai svegliato tu. E' stata tua mamma"- accenna appena un sorriso. Se sa che era lei perche chiederlo?
-"Cosa sai?"- domando con paura. Se sua mamma non gli ha ancora parlato e decide di chiamarlo e mi lascia di nuovo? Ho l'ansia in tutto il corpo.
-"Tutto"- ammette. Alzo lo sguardo mentre lui si guarda le mani
-"E tu?"- continua.
-"Cosa c'è esattamente da sapere Cam?"- -"Solo che i nostri genitori non vogliono che stiamo insieme"-
-"Quindi è per questo che sei qui?"- chiedo sempre guardandolo.
Annuisce. Si mette le mani nei capelli e si volta. E rieccolo pronto a disinnescare la bomba. Si gira e scaglia la tazza a terra e io salto in aria.
-"Cameron!"-
-"No! C'è sempre qualcuno o qualcosa pronto li, dietro l'angolo a saltare fuori a separarci. Mi sono rotto il cazzo!"- sbotta -"Ti sei rotto di me?"- mi si incrina la voce -"No. Non di te ma di tutto questo casino"- apre le mani indicando me e lui.
-"Quindi per te siamo un casino? Una cosa rotta da risolvere?"- mi si mozza il fiato. Non può dire sul serio dopo che ieri sera abbiamo. . .
-"E da quando la pensi così? Prima o dopo avermi portata a letto!?"- la rabbia prende il sopravvendo mettendo da parte la tristezza.
-"Non era niente di che"- confessa
-"Oh mio dio. Tu hai perso la lume del cervello!"-
-"Forse è per questo che faccio cose di cui poi mi pento"- alza il viso e mi guarda senza tradire alcuna emozione. Come fa? Come fa a dirmi cose carine e subito dopo andarsene? Come se niente fossimo. Come se io niente fossi. Come ci riesce. .
-"Ma che cazzo. . ?"-
-"Calmati"-
-"Come cazzo fai a dirmi di stare calma? Ti ho messo il cuore in mano e tu sei riuscito a frantumarlo"-
I miei occhi sono praticamente iniettati, pieni, stracolmi di sangue. Non riesco vedere nulla a causa delle lacrime che mi offuscano la visuale. Entro in casa, prendo la mia roba e me ne vado nel mio appartamento. Lo amo, nonostante tutto. Perchè nessuno è come lui, di persone dure, forti e stronze. Avevo bisogno di qualcuno che mi sapeva tener testa e mi distruggesse quella corazza creata a posta per le persone. Qualcuno con una voce inconfondibile e il profumo che riconoscere tra mille, avevo bisogno di qualcuno e ho trovato lui. L'avrei seguito ovunque ma ora come ora penso che a fanculo ci andrà da solo. Sola come sono io adesso, perchè sono fottutamente sola. Ed è cosi che mi sento in questo momento e rimarrò sola perche ho dato tutto ciò che avevo a Cameron e lui si è preso tutto non dandomi nulla in cambio. Vorrei solamente mettermi due dita di gola e vomitare tutto questo male ma passerei la vita intera a vomitare.

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