Non ci sei

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Darei qualunque cosa in mio possesso pur di poter passare nuovamente un momento qualsiasi con lui. Mi basterebbero cinque minuti, sono cosi pochi ma mi farebbero felice. Sarebbe un regalo di natale - già passato- senza dubbio, perfetto. Non ho mai chiesto nulla per natale alla mia famiglia. Ho sempre saputo fin da piccolina che babbo natale non esisteva, che era frutto dell'immaginazione dei genitori per far contenti, in un qualche modo inspiegabile, i figli. Sono stati sempre mamma e papà a farmi quello che decidevano loro perche ritenevo che mi bastava ciò che avevo. Ma adesso se c'è una cosa che chiederei è proprio questo: passare cinque minuti con lui. Se proprio dovessi scegliere quale momento in particolare dover rivivere penso che sceglierei quello in cui eravamo in macchina ed io ero seduta su di lui per la mancanza di spazio. Stavamo ritornando a casa dopo aver passato la serata in compagnia di Taylor, Nash, Mar e gli altri. Lui mi fissava mentre io guardavo fuori il finestrino e mi sentivo fissata. Mi voltai e lui si limitava ad osservarmi ancora. Mi avvicinai e semplicemente lo baciai. Uno di quei baci semplici, cosi semplici da mettere i brividi. Gli sorrisi e tornai a guardare fuori  facendo finta di nulla mentre in realtà dentro di me si era scatenata una tempesta.

Quando arrivo a casa inizio subito a scrivere la canzone che devo presentare domani sera alla festa del nuovo anno. Ho cosi tanti sentimenti dentro che in questo momento sento di poter scoppiare da un momento all'altro. Invece penso proprio che userò questa cosa in mio vantaggio. Schizzero' i miei sentimenti su questo foglio come se fossero colori su una tela.
Cerco di scrivere qualcosa ma l'unica cosa che mi viene in mente è lui e tutte le volte che è riuscito a farmi ridere con così poco.
Non credevo più nell'amore dopo Roberto ma poi mi ha sorriso. Speravo che non sarebbe più finita. Invece è terminato tutto in un battito di ciglia e sapere quanto ci mettiamo a battere le ciglia? Mezzo secondo al massimo.
Tutto il tempo che non ho passato insieme a lui e quello che tutt'ora non sto passando con lui, è tempo sprecato.
Quando finisco di scrivere il testo della canzone inizio a intonare la melodia e quando si dice "sembra scritta a posta per te" be' ecco.
Guardo l'orario del telefono e noto che sono appena le cinque. Ho tre ore ancora per decidere come devo vestirmi per stasera e poi devo anche andare nella sala polifunzionale per provare.
-"Tay mi accompagni?"-
-"Dove Baby?"- è distesa sul suo letto a pancia in giù mentre legge una rivista probabilmente natalizia.
-"Al centro commerciale, devo comprare un vestito per stasera"-
-"Oh -dice e si alza lanciando la rivista sul letto- questo è per te"- apre l'armadio e prende un vestito lungo completamente blu di seta.
-"Per me?"- chiedo confusa.
-"Si, piccolo regalino di Natale "- mi sorride. Lo prendo per vederlo meglio e poi mi volto verso lei e l'abbraccio.
Riesce sempre di più a stupirmi. La adoro, davvero.
Per il resto delle ore che mi rimangono restiamo in camera sua a parlare e mi racconta delle sua vacanze natalizie che ha passato felicemente insieme alla sua grande famiglia: sono andati su una montagna altissima e dato che li la neve appicca, hanno sciato. Durante questi giorni, lei e Taylor, si sono scambiati messaggi e chiamati in ogni singolo momento che potevano. Quando inizia a parlare di Taylor rimango confusa. Solo dopo mi ricordo della loro storia di cui mi aveva parlato tanto tempo fa. Mi accorgo nuovamente che ero troppo occupata con Cameron da essermi dimenticata di dedicare il mio tempo a Taissa e agli altri. Sono davvero una stronza egoista, proprio come lui. Loro mi sono sempre stati accanto mentre io chiudo gli occhi.
-"Mi dispiace"- dico in fine.
-"Per cosa?"-
-"Per essere stata distante nonostante viva con te. Non sono stata tanto attenta a te, alla tua relazione, alla vita che ti circonda mentre tu per ogni singolo problema che ho, corri. Non succederà più. Te lo prometto"-
-"Non devi scusarti. Non è colpa tua, è lui che ti ha prosciugato"- accenna un sorriso di consolazione.

Dopo essermi vestita mi guardo allo specchio e mi trovo. . .bene.
Taissa mi ha truccato e adesso stiamo andando verso la sala polifunzionale per fare un ultima prova generale.
La stanza è piena, stracolma di persone che prendono già posto e io credo di star avendo un attacco di panico. L'aria inizia a mancarmi e sento, ad un tratto due mani che mi afferrano e mi trascinano dietro le quinte. Mi volto e vedo Cameron.
-"Tutto bene?"-
-"Stavo bene. Non avevo bisogno del tuo aiuto"-
-"Disse due minuti prima di svenire"- sorridendo.
Non gli do retta e me ne vado.
È il mio turno di salire sul palco e quando vado su, due luci mi si puntano in faccia e mi volto. Lo so che non si danno le spalle però mi  sento a disagio.
La musica parte e io inizio a cantare.

Ex Coinquilini 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora