Pronto a distruggermi.

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Domani è natale, oggi è la vigilia e io sto sul mio letto con la faccia rigata dalle lacrime. Non trovo differenza tra la faccia delle finestre e il mio volto. Il cielo piange e scivola sulle finestre come le lacrime si accasciano sulle mie guance. Gli occhi mi fanno male, davvero. Ho bisogno di qualcuno con cui parlarne ma sono sola. Parlare tra me e me non è molto d'aiuto. Se sto in silenzio riesco solo a sentire i brutti pensieri. Succede quando ascoltiamo cosa abbiamo dentro.

*Inizio Chiamata*
Io: Mar

Dico singhiozzando.

M: Nina! Da quanto tempo, scusami se non mi sono fatta sentire ma i miei genitori mi hanno praticamente obbligata a spegnere il telefono per passare più tempo con loro

Ride contenta senza pensieri. Al pensiero dei suoi genitori e la differenza tra i miei scoppio in lacrime.

M: Cosa succede?

Mi domanda spaventata e preoccupata

Io: E' successo un casino. E' troppo lungo per raccontartelo, ti annoieresti soltanto.
M: No aspetta

Dice e si sentono in sottofondo delle porte che si chiudono e delle voci che urlano.

M: Racconta

Enuncia in fine.

Io: [...] e la cosa più brutta è che me lo ha detto dopo averlo fatto

Finisco in lacrime e non ricordo di aver iniziato.

M: Non mi aspettavo un comportamento del genere da parte sua. E' vero, non lo conosco ma sembrava una brava persona.

Maria è arrivata dopo che Cameron ha smesso di andare a letto con tutte quelle che gli passavano accanto e di conseguenza non sa nulla e non se lo immagina neanche. Sembrano due persone diverse quel Cameron e questo, o meglio quello che era fino a ieri.

Io: Non riesco a crederci Maria. Non so cosa fare

Ammetto.
Maria ha cercato di consolarmi il più possibile, mi sono sentita meglio ma non come volevo e come mi aspettassi. Dopo un po' in stanza era entrata Giada. Le loro famiglie sono molto unite quindi passano le vacanze insieme. Ho finito di raccontare e ho staccato perché non volevo la sua pietà. Lei e' l'ultima della lista a cui volevo raccontarle i miei problemi ma fa parte di Mar quindi devo sopportarla. Prima di staccare mi ha chiesto come mi sentivo ad aver perso chi amano. Ma la verità è che non ci si sente.
Dopo aver staccato la chiamata con Maria mi sono messa a pensare davanti alla mia finestra con un frappuccino in mano.

-"C'è sempre qualcuno o qualcosa pronto li, dietro l'angolo a saltare fuori pronto a separarci. Mi sono rotto il cazzo!"- sbottò
-"Ti sei rotto. . di me?"- mi si incrinò la voce -"No. Non di te ma di tutto questo casino"- apri le mani indicando me e lui.
-"Quindi per te siamo un casino? Una cosa rotta da risolvere?"- mi si mozzò il fiato. Non poteva dire sul serio dopo che la scorsa notte avevamo. . .
-"E da quando la pensi così? Prima o dopo avermi portata a letto!?"- la rabbia prese il sopravvendo mettendo da parte la tristezza.
-"Non era niente di che"- confessò
-"Oh mio dio. Tu hai perso la lume del cervello!"-
-"Forse è per questo che faccio cose di cui poi mi pento"-

Queste parole non fanno altro che svolazzarmi intorno e mi fanno così male. Male come una pugnalata al petto che mi avrebbe fatto sicuramente meno male. Il fatto è che non ci siamo mai voluti allo stesso modo. Metto una giacca e vado fuori al campus a guardare i collaboratori scolastici mentre allestiscono il grande albero che hanno posto al centro del giardino. È luminoso così tanto da regalare luce intorno esso. Il mio corpo infatti, è abbagliato dai suoi raggi. Almeno c'è qualcosa che illumina questa giornata.
Dall'altra parte del giardino appare come l'angelo della morte Cameron che guarda come me, quest'albero. Più lo guardo e più mi rendo conto che forse la colpa è mia che c'ho creduto. Ho messo delle virgole dove andavano messi dei punti. Forse è proprio questo il punto.
-"Nina"- mi risveglio e lo fisso. È di nuovo qui, accanto a me. Pronto a distruggermi con le sue parole.
-"No. Basta"- mi volto ed entro nel padiglione.
-"Aspetta ieri i- "- lo blocco.
-"Ho capito. Credo che tutti lo abbiano capito. Ti prego, non fraintendermi se non ti cercherò più. Non è che non m'importera'. Mi importa fin troppo. Ma il fatto è che devo andare avanti. E tu mi trascini sul fondo. All'inizio mi piaceva, era così puro ma mi hanno divorato gli squali. Non mi rimane più niente"- forse è proprio questo il problema. Più andiamo avanti e più  vogliamo tornare indietro. Tolgo la sua mano dalla mia accorgendomi solo adesso che mi aveva afferrata e me ne vado. Non è vero. Non voglio andare avanti. Non voglio andare avanti senza di lui. Ma non voglio dargli questa soddisfazione di dir lui che mi ha distrutta, di nuovo. Quante volte ancora dovrò rialzarmi da sola e farmi calpestare solo perché lo amo? E cosi che ci si sente ad amare? È cosi che ci si dovrebbe comportare? Farsi schiacciare solo perché lo amo e farei di tutto per non perderlo. . o sono io che sono stupida?
Come potrò dimenticarlo? Io ho un problema: non dimentico facilmente anzi, non dimentico. Ricordo anche la sua espressione il primo giorno che ci vedemmo. Mi domando solo come abbia potuto sbagliarmi. Mi domando come può una persona con quel viso pieno di gioia, alzarsi un giorno e lasciarmi sola. Non conosco abbastanza parole per definire quanto sto male in questo momento.
Percorro strade senza sapere dove andare e mi ritrovo nell'aula polifunzionale. Dove si tiene il discorso del preside ogni anno all'inizio. Le luci sono tutte spente e c'è freddo. Mi incammino tra le sedie e salgo sul palco. Prendo un microfono e lo accendo

-"Accorgiti di me,
Prendi la mia mano
Perchè sembriamo 
degli estranei quando
Il nostro amore è forte?
Perchè vai avanti senza di me?
Ogni volta che provo a volare, cado 
Senza le mie ali 
mi sento così piccola
Credo di aver bisogno di te tesoro
E ogni volta che ti vedo nei miei sogni
Vedo il tuo viso, mi perseguita
Credo di aver bisogno di te tesoro
Mi sono convinta
Del fatto che tu sia qui
E' l'unico modo 
che mi fa vedere chiaramente le cose
Cos'ho fatto?
Sembri riuscire ad andare avanti così facilmente
E ogni volta che provo a volare, cado
Senza le mie ali 
mi sento così piccola
Credo di aver bisogno di te tesoro
E ogni volta che ti vedo nei miei sogni
Vedo il tuo viso, mi perseguita
Credo di aver bisogno di te tesoro
Ho fatto in modo che finisse
Ti prego perdonami
La mia debolezza ti ha causato dolore
E questa canzone è per scusarmi
Ohhhh
La notte prego
Perchè il tuo viso 
Possa presto scomparire
E ogni volta che provo a volare, cado
Senza le mie ali 
mi sento così piccola
Credo di aver bisogno di te tesoro
E ogni volta che ti vedo nei miei sogni
Vedo il tuo viso, mi perseguita
Credo di aver bisogno di te tesoro"-

All'improvviso le luci della grande stanza si accendono e puntano su di me. Rimango accecata e metto una mano davanti gli occhi per capire chi è. Ma non ho dubbi, siamo solo io e lui.
-"Ehi."- fa una voce che però non è quella di Cameron. Chi può essere allora?
Scendo i 3 gradini e salto sull'ultimo.
-"Jack?"-

Ex Coinquilini 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora