L'amore è un gioco

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Quando mi sveglio mi ritrovo nello stesso punto in cui ero prima, ovvero sul divano arrotolata su me stessa. Apro gli occhi e sento le mie guance ancora umide dalle lacrime che le hanno solcate. Mi metto a sedere e sento che un tessuto scivola giù. E' stato solo un sogno? Mille pensieri stanno svolazzando nella mia mente come dei pipistrelli e cercano una risposta come quest'ultimi cercano di liberarsi dalla luce che viene loro puntata addosso. Devo sapere perché mi ha lasciato. E' così strano anche solo pensarlo. Io e Cameron ci siamo lasciati definitivamente? Guardo cessando di torturarmi con i pensieri, l'orologio che è posto sopra la porta e mi alzo. Sono le otto e devo essere a lezione tra quindici minuti. E' pazzesco come il mio cervello si sveglia, come se avesse una sveglia incanalata al suo interno. Vado verso la porta e faccio per andarmene quando si presenta la figura alta di Cameron che stava per fare la stessa cosa mia. Rimane senza parole come me nel vedere i suoi occhi iniettati di sangue, è come se avesse pianto. Non avevo visto mai Cameron in quelle condizioni tranne quando l'ho rivisto dopo il mio tradimento. Al ricordo ancora aperto mi costringo a fissare il pavimento.
-"Stavi andando via?"- fa un passo, entrando nell'appartamento e io rimango li dove sono e alzo lo sguardo verso di lui.
-"Non mi hai dato molta scelta"- sussurro con voce rauca a causa del pianto.
-"Già quindi è meglio se vai"- posa la busta che manteneva poco prima nelle mani e senza voltarsi verso di me se ne va in camera sua, chiudendola. Stringo gli occhi e delle gocce si aprono il sentiero, marchiato già la notte scorsa. Esco di casa chiudendo la porta alle mie spalle e vado a lezione, senza neanche passare da casa per prendere la roba. Avrò sicuramente qualcosa dentro l'armadietto, ricordo a me stessa, da brava studentessa quale sono anche se, ultimamente sto trascurando molto l'unico motivo per cui mi trovo qui a Londra. La scuola in questi giorni è l'ultimo dei miei problemi e dei miei pensieri in generale. Vado verso l'armadietto e ripesco un quaderno e una penna. Chiudo questo e dietro di me ci sono Giada e Mar. Quest'ultima mi sorride e viene verso di me ad abbracciarmi.
-"Ehi"-
-"Ciao Mar, Giada"- la saluto di malavoglia per non essere scorbutica e lei mi rivolge un sorriso finto. Lo sento che è così.
-"Non ti vedo bene"- dice lei, poi. Guardo Mar e lei annuisce come per dire che di lei posso fidarmi e che quindi posso raccontare i miei malori dinnanzi. Fidarsi mi è poco difficile oggi giorno, sopratutto con lei che passa molto del suo tempo con quella vipera. Racconto tutto, fino all'ultimo dettaglio di ciò che mi ha detto Cameron, ignorando la presenza di Giada e Mar mi offre la sua gentilezza per confortarmi e mi sento un po' meglio. Saluto le ragazze e dopo entro in aula, accorgondomi che sono già tutti al loro posto che aspettano il professore. E' da molto che non vengo a lezione di scrittura, almeno non mentalmente. Mi siedo al mio posto e dopo un po' di tempo entra anche il professore McCall che ci saluta e ci rivolge uno dei suoi più sentiti saluti. Resto a fissare la porta nella speranza che Cameron entra da un momento all'altro ma riesco solo a vedere il professore che passa e ripassa davanti quest'ultima e, inaspettatamente si posiziona davanti a me. Metto a fuoco il soggetto e ritorno in aula.
-"Signorina Nina. Tutto okay?"-
-"Soffre d'amore. Poverina"- fa, dall'ultimo banco una voce. Ma non ci metto molto a ricordare di chi sia.
-"L'amore eh? mh -sospira pensieroso- L'amore dovete prenderlo come un gioco. Anzi, sapete che vi dico? E' proprio tale"- fa lui d'un tratto.
Non mi piacciono i giochi. Perdo sempre.
-"Sapete chi vince?"- domanda alla classe
-"Chi fugge no?"- fa un ragazzo in prima fila.
-"Assolutamente no"- ribatte il professore
-"Chi è online su whatsapp e non risponde?"- fa, poi una ragazza e tutti si riuniscono in una risata.
-"Interessante ma no. Cavolo nessuno lo sa?"-
-"Vince chi non si lascia spezzare il cuore."- intervengo in fine.

-"No signorina. Nessuno ha capito come si gioca, ma tutti siete bravi a dire l'amore, l'amore l'amore. Be' fatevi dire che non sapete un'accidenti. L'amore ognuno lo gioca come vuole. Una volta iniziato a giocare non si può più smettere per vostra sfortuna. E' come una battaglia. Se vi viene spezzato il cuore, andate alla ricerca di qualcosa che ve lo ripari, non state a piangervi addosso. Quando voi ragazzi, giocate alla PlayStation, e il nemico vi spara voi cosa fate?"- 
-"Facciamo di tutto per non morire"-

Ex Coinquilini 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora