Benjamin caricò Federico in braccio e lo portò il macchina, tenendo sempre stretta la sua mano.
Dopo pochissimo giunsero all'ospedale e un'infermiera portò velocemente il più piccolo dentro una stanza.
-"Voglio andare con lui" disse il più grande, non voleva abbandonarlo.
-"Non può, non ha nessuna parentela col paziente, verrò ad aggiornarla sulla situazione!" Rispose l'infermiera.
Dopo molti tentativi Benjamin si arrese e si incamminò verso la sala d'aspetto, lì passó ben due ore e mezza a passeggiare avanti e indietro e pensare, pensare se il suo biondino morisse per colpa sua, lui non vivrebbe più, non se lo sarebbe mai perdonato, la sua, sfortunata, vita non avrebbe avuto più senso.
Quando ormai aveva perso le speranze quell'infermiera si avvicinò a lui. Il moro si alzò di scatto e aspettò che la biondina parlasse.
-"Può andare." gli disse.
Non se lo fece ripetere due volte che si precipitò davanti a quella porta azzurra.
Un respiro profondo e... Entrò.
Federico era sdraiato su un letto bianco, attaccato a numerosi macchinari, il battito del suo cuore riecheggiava in tutta la stanza a causa del macchinario.
Un colpo al cuore per il maggiore. La vita di Federico, del suo Federico, dipendeva da delle macchine, uno strazio. Le lacrime ormai avevano preso il sopravvento sul suo volto.
-"C-cos'ha?" Chiese il moro in preda ai singhiozzi.
-"Mi può dire chi è lei? Ha qualche parentela col paziente?" Controbattè il medico.
-"Sono... Beh... Sono un suo... Amico." Rispose, non sapeva cos'era per il biondo, ma poco importava in quel momento.
-"Bene... Il suo amico ha avuto uno shock" disse il dottore.
-"U-uno shock?" ripeté abbassando lo sguardo mentre altre lacrime rigavano il suo viso.
-"Esatto, è dovuto a qualcosa che lo ha spiazzato, una cosa successa in fretta che lo ha fatto stare troppo male per qualche secondo, il suo cuore e la sua mente non hanno retto ed è crollato. Ci sono due possibilità: o si sveglia entro 48 ore, oppure ci metterà molto tempo." disse il medico evidentemente dispiaciuto.
-"Grazie, ora ci può lasciare soli per favore?" chiese il moro.
Il dottore annuì uscendo dalla stanza. Benjamin si avvicinò al letto di Federico, gli lasciò un bacio sulla fronte, poi afferrò la sua mano e prese a parlare mentre piangeva ancora.
-"Piccolo mio... Scusami" disse accarezzandogli la guancia e pianse di più.
"Se ora sei qua è a causa mia. Se tu non dovessi svegliarti io non me lo perdonerei mai, me ne andrei via con te. Ti avevo promesso di proteggerti da tutto il male del mondo, ma sono stato io a fartene e mi sento terribilmente in colpa.
Federico sei entrato nella mia vita per caso e l'hai completamente stravolta, l'hai fatta tua. Quando non ti conoscevo ero incompleto, ero vuoto, non avevo nulla da vivere, è dal momento in cui ho visto i tuoi occhi che ho iniziato a vivere e il mio cuore ha preso a battere, hai completato la mia vita in poche settimane.
Gabriel per me non è nessuno, te lo giuro, è stato solo un tipo da 'una botta e via', nulla di più cucciolo mio...
Mi manchi Federico, ti prego svegliati. Dal momento in cui sei caduto il mio cuore ha smesso di funzionare, mi sento malissimo, sono caduto anche io insieme a te." singhiozzó il moro abbracciandolo.
Gli diede qualche bacio sulla guancia per poi avvicinarsi al suo orecchio.
"So che forse non mi senti, ma, biondino, tu mi hai rubato il cuore, sei diventato troppo importante per me in così poco tempo... Vedi, piccolo Federico, io credo proprio di essermi affezionato a te, ma non posso ricambiare i tuoi sentimenti perchè, per ora, non ti amo..." Altre numerose lacrime rigarono il viso del maggiore che non accennava a lasciare il ragazzo sotto di lui "Svegliati, ti prego piccoletto" aggiunse mentre lo abbracciava sempre più forte, come se avesse paura che andasse via per sempre.
Federico era fragile, troppo fragile e un'altra mossa sbagliata da parte del più grande lo avrebbe ucciso. Era innamorato del moro e avrebbe rischiato la vita per lui. Benjamin stava iniziando a provare dei sentimenti nei suoi confronti, ma era troppo orgoglioso per dirlo al biondo quando lo poteva sentire.*Angolo autrice*
Odiatemi pure.
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-Sara🌹