-"Pronto?"
-"Hey mamma sono Federico, vengo a pranzo oggi con..." il biondo rivolse uno sguardo al moro "... Ehm, un amico."
-"Perfetto, tuo padre è partito per l'Italia e non credo tornerà prima di un paio di giorni. Ci vediamo qua alle 13?"
-"Va bene mamma, a dopo!"
-"A dopo tesoro"
Federico attaccò.
-"Un amico... Interessante" disse il moro con un sorrisino sulle labbra.
-"Cosa dovevo dirgli? Non siamo fidanzati." rispose il più piccolo.
-"Fé che rapporto hai con i tuoi? Non me ne hai mai parlato" chiese il moro facendo sedere l'altro vicino a lui sul divano.
Il minore abbassò lo sguardo.
-"Hey piccolo" Benjamin mise due dita sotto il mento per fargli alzare gli occhi. Era triste. "Se non te la senti non fa niente"
-"Tranquillo" disse il biondo abbracciandolo. "Vedi, con mia madre diciamo che ho un buon rapporto, solo che non sono mai stato un figlio a tutti gli effetti per lei, non si è mai resa conto dei lividi e non mi ha mai chiesto nulla. Mio padre invece è il contrario, ho un ottimo rapporto con lui ma è sempre fuori per lavoro e lo vedo raramente. Oggi voglio parlare a mia madre di tutto ciò che è successo e del fatto che sono gay..." spiegò il biondo con gli occhi lucidi.
Il maggiore lo abbracciò forte e gli sussurrò all'orecchio.
-"Stai tranquillo cucciolo, tua madre accetterà tutto e ci sono io con te, se vuoi prendimi per mano e ti darò forza. Sai che ti capisco benissimo" gli lasciò un bacio sulla guancia e gli asciugò le lacrime. "Ma ora, andiamo a fare una doccia, insieme." disse il più grande prendendolo per mano fino a portarlo in bagno a spogliarlo dei suoi vestiti e delle sue insicurezze. Lo toccava come se fosse la cosa più bella e rara del mondo, perché lo era.12:45.
-"Benjamin vieni?" lo chiamò il più piccolo dalla camera da letto.
Il moro lo raggiunse.
-"Dimmi Fé"
-"Posso prendere i tuoi vestiti?" chiese.
-"Si, ma scelgo io"
Benjamin aprì il suo armadio e diede un'occhiata, prima di prendere un paio di skinny neri e una maglia bianca e aderente. Quando il biondo si vestí, l'altro rimase incantato.
Si avvicinò al suo orecchio.
-"Questi jeans ti fanno un culo da Dio." sussurrò seducente mentre gli accarezzava i glutei con le mani.
-"Se fai così non andremo via da qua, te lo posso assicurare, quindi spostati finché sei in tempo."
-"Ti faccio questo effetto?" chiese il moro stringendo maggiormente le sue natiche.
-"Cazzo, si"
-"Andiamo?" chiese prima di lasciargli un bacio sul naso e dirigersi verso la porta.Durante tutto il tragitto Federico era molto agitato, le sue gambe tremavano e le sue mani sudavano.
Arrivarono, finalmente, all'abitazione.
Scesero dalla macchina e Benjamin notò la preoccupazione sul volto del più piccolo.
-"Cucciolo stai calmo" disse abbracciandolo e iniziando ad accarezzargli li la schiena per farlo calmare.
Dopo poco si ritrovarono davanti al portone. Le loro mani erano intrecciate.
Federico indugiò un po' prima di suonare.
La porta si aprì e mostrò la figura di una donna sulla cinquantina, mora e riccia.
Ha gli occhi uguali a quelli di Fede pensò il moro.
-"Federico tesoro!" disse abbracciandolo.
-"Hey mamma" ricambiò l'abbraccio "lui è Benjamin."
-"Piacere Benjamin, sono Morena" disse stringendogli la mano.
-"Il piacere è mio signora" risponde ricambiando.
-"Entrate ragazzi" lì fece accomodare sul divano.
-"Mamma devo parlarti" disse Federico tutto d'un tratto.
-"Dimmi tesoro"
-"Vedi mamma, è difficile dirtelo per me, noi non abbiamo mai avuto un gran rapporto. Da qualche anno ho iniziato a vedere i ragazzi in modo diverso, ho profondo disprezzo verso le ragazze e tutto ciò che hanno. Ho avuto diversi accertamenti di questo quindi penso sia arrivato il momento di dirtelo. Mamma io sono gay." disse tutto d'un fiato.
Morena rimase a bocca aperta. Non se lo aspettava.
-"Dimmi che stai scherzando."
-"No mamma non scherzo."
-"Fuori da casa mia, subito. Sei stato fin da piccolo il mio errore, hai sbagliato fin da sempre e ora mi vieni anche a dire che sei gay? Vattene Federico." disse aprendo la porta.
-"Signora ma che dice? È suo figlio, come può disprezzarlo così?" lo difese il moro.
-"Tu fatti gli affari tuoi." rispose acida.
-"No, non mi faccio gli affari miei. Lei non può rifiutare suo figlio solo perché gay, capisce? Non può. E se lo fa, vuol dire che non è nata per fare la madre. Federico merita il meglio, e lei di certo non gliel'ha mai dato." si liberò infuriato.
-"Ma come ti permetti?"
-"Addio signora, Federico diglielo anche tu"
Silenzio.
"Federico..."*Angolo autrice*
Mh che succede?
Vi ricordo che a 3k visualizzazioni faccio il gruppo WhatsApp, chi entrerebbe?
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-Sara🌹