Fifteen.

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-"Fe devo parlarti..." disse il maggiore abbassando lo sguardo.
Federico prese le sue mani.
-"Dimmi piccolino" disse avvicinandosi.
-"Credo proprio che dopo ciò che ti dirò vorrai solamente eliminarmi dalla tua vita ma, per favore, non trarre conclusioni affrettate, senti prima tutto quello che ho da dirti."
Federico iniziò a preoccuparsi. Cosa doveva dirgli di così sconvolgente? Annuì incerto. "Fin dal primo momento che i miei occhi hanno incontrato i tuoi è stato tutto meraviglioso, in pochissimo tempo sei entrato a far parte della mia vita senza che neanche me ne rendessi conto, mi hai migliorato la vita, e non è cosa da poco, per niente. Ti ho fatto soffrire, tanto. Sei diventato troppo importante per me, non credo che riuscirei a vivere neanche un giorno senza di te, e non ho intenzione di farti sfuggire da me. Noi in questi ultimi giorni non siamo andati molto d'accordo, sempre per colpa mia, e io mi sentivo vuoto, piangevo sempre, ero vulnerabile e stavo veramente malissimo. Avevo bisogno di qualcuno che mi facesse sentire unico, e l'ho trovato, ma quel 'qualcuno' non sei stato tu...
Ieri ho fatto sesso con Gabriel." aspettò prima di continuare a parlare per vedere la reazione del biondo.
Aveva gli occhi lucidi e la bocca leggermente aperta.
-"Stai scherzando vero? Ti prego dimmi che stai scherzando perché io..." disse mentre alcune lacrime rigavano il suo volto.
-"Fede ti prego ascoltami, posso spiegarti" cercò di dirgli il moro.
-"No Benjamin, non ci sono giustificazioni, non voglio più vederti, esci dalla mia vita. Mi sono rotto il cazzo di stare a soffrire per tutto ciò che fai. Io merito qualcuno che mi ami per quello che sono, non qualcuno come te. Però sono sempre il solito scemo, mi sono innamorato di te, e ora? Cosa faccio? Non riesco più a guardare nessun uomo se non tu. Ma tu non mi ami.
Tu mi usi.
Tu mi tradisci.
Non mi ami." disse il biondo in preda a un pianto isterico mentre si alzò per andare via da quella casa, ma il maggiore lo prese per un braccio e lo spinse al muro intappolandolo col suo corpo.
-"No, tu ora mi ascolti." disse iniziando ad accarezzare la sua guancia. "Ho parlato di tutto con te, meno di una cosa, la più importante.
Ho 19 anni e vivo da solo in una città in cui non conosco nessuno, non ti sembra strano? Beh, lo è, perché anche io vorrei dei genitori, ma non li ho.
Avevo solo 14 anni e mio fratello 20. Era omosessuale. Un giorno si fidanzò con un ragazzo della sua età e pochi anni dopo si dovevano sposare, era tutto perfetto, erano pronti bei vestiti, tante cose da mangiare, la musica, ma soprattutto l'amore. Sì, erano innamorati, e anche tanto.
Era la sera prima del matrimonio, mio fratello e il suo fidanzato hanno organizzato una cena con tutti i loro amici in ristoranti prestigiosi, due ristoranti diverse, come tradizione gli sposi non devono stare insieme la notte prima del matrimonio.
Mio fratello bevve qualche bicchierino in più e, una volta uscito dal ristorante, tre uomini iniziarono a picchiarlo, sapendo della sua omosessualità e del matrimonio. Picchiarlo fino a spezzare la sua vita. Mio fratello morì lì, all'esterno di un maledetto ristorante, in una pozza di sangue, solo perché gay. Da quel momento i miei genitori si spegnevano sempre di più ogni giorno che passava, mio fratello era la loro vita e lo avevano perso, finché un giorno non li trovai morti a casa, anche loro.
Fui affidato a mia zia, in Italia, ma mi trattava sempre male e a 18 anni sono andato via, sono scappato qua a Londra e vorrei dimenticare tutto, ma non si può. Non posso dimenticare." spiegò e abbracciò forte Federico iniziando a singhiozzare sulla sua spalla, mentre molte lacrime scendevano dai suoi occhi verdi.

*Angolo autrice*
Per qualsiasi cosa potete trovarmi su twitter come @federicoseyess oppure su instagram @saraiisheree.
-Sara🌹

I Will Always Love You || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora