Capitolo XVIII

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NdA:

Buon salve a tutti!

Come al solito mi devo scusare per il mio ennesimo ritardo. Mi sono beccata la febbre a 39, e sono stata a letto moribonda per una settimana, circondata da milioni di fazzoletti e continuando ad addormentarmi mentre cercavo di guardare "Cantando sotto la pioggia"

Ho anche deciso che non è giusto farvi aspettare due settimane per ogni capitolo, e che quindi da adesso in poi ho deciso di accorciare il tempo della vostra attesa a una settimana soltanto. Ovviamente devo continuare a chiedervi di essere clementi, giorno più, giorno meno.

Facendovi ancora una volta le mie scuse, vi lascio al nuovo capitolo.














"Avevi previsto questo quando abbiamo deciso di partecipare a questa festa?" gli chiese girandosi su un fianco verso Luke e stringendosi le coperte al petto.

"Non credevo che sarebbe mai successo."

"Come scusa?" si alzò di scatto, ma comunque attenta a non lasciar intravedere niente del suo corpo ancora svestito.

Non credeva che sarebbe successo perché non la trovava bella?

O perché non gli sembrava abbastanza attraente, sexy e femminile?

Non credeva che sarebbe successo perché non vedeva in lei niente di più che uno strumento inanimato che gli garantisse la libertà dagli impegni matrimoniali a cui la sua famiglia voleva costringerlo?

Non era mai stata una che cercava i sottintesi nelle frasi degli altri se non in tribunale, ma ora sembrava una delle tante cose che erano cambiate da quando aveva incontrato lui.

"Stai fraintendendo le mie parole." rispose pacatamente l'uomo, che aveva già imparato a individuare il filo contorto dei suoi pensieri "Non è per nessuno dei motivi che sono certo stai pensando. Solo non credevo che tu avresti mai potuto pensare di fare... questo con qualcuno per cui non nutri alcuna stima."

Sentirlo pronunciare quelle parole creò qualcosa di simile ad un nodo in fondo allo stomaco di Daisy.
Ma non gli avrebbe detto che stava lentamente cambiando idea su di lui. A malapena lo aveva ammesso con se stessa.

Era già nuda nel suo letto, non si sarebbe esposta più di così.

C'erano ancora troppe barriere nella sua testa, barriere che aveva costruito per difendersi e che non era affatto pronta ad abbattere.

"Perchè tu invece hai grande stima di me?" gli chiese cercando di prenderlo in contropiede.

"Che tu ci creda o no." rispose semplicemente lui guardandola sinceramente negli occhi.

"Ed è per questo che mi hai attirato nel tuo letto?" bisbigliò scivolando più vicina al calore dell'uomo.

"L'attacco è la miglior difesa, Daisy." le aveva insegnato il primo avvocato con cui aveva fatto il tirocinio.

"Credo di poter affermare che si tratta di un caso di concorso di colpa." ghignò lui appoggiandole una mano sul fianco e cominciando a sfiorare con le dita la pelle dal lato del suo seno alla coscia, avanti e indietro.

"Stai dicendo che ti ho provocato?" rispose Daisy mentre leggeri brividi le attraversavano il corpo.

"Lo neghi per caso?" Luke continuò a sorridere mentre le afferrava la gamba da sotto il ginocchio per piegarla e portarsela alla vita.

Daisy rise posando le mai sul petto di lui e facendole scorrere fino a circondare le spalle forti dell'uomo con le braccia.

"E' difficile resistere davanti ad una donna bella e caparbia che indossa abiti corti, o scollati con il chiaro intento di farsi guardare." sussurrò lui a pochissima distanza dalle sue labbra "Non sono certo cieco Daisy, né un santo."

"Quindi è tutta una questione fisica?"

"Nemmeno tu vuoi che ti dica qualcosa di diverso."

Il cuore di qualsiasi donna si sarebbe spezzato a sentirsi dire certe cose, ma Daisy si convinse di starne uscendo rassicurata.

Il loro patto stava ancora in piedi come prima, e con il profumo e il calore di Luke così vicini, era difficile negare che questo sarebbe potuta essere un'aggiunta piacevole ad un accordo già abbastanza vantaggioso.

Il flusso dei suoi ragionamenti fu interrotto dalla mano di Luke che le accarezzava la coscia e la curva del sedere, attirandola sempre più vicina al suo corpo.

"In tal caso..." bisbigliò lei ad un soffiò dalle sue labbra prima di ribaltare loro posizioni con un colpo di reni e ritrovarsi piacevolmente schiacciata sopra il petto di lui, avvolta nel suo abbraccio e incollata ancora una volta alle sue labbra.

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