Vanessa,

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Oggi parlerà Vanessa, non sommersadaoceani. Mi hanno detto una volta che ho creato due personaggi differenti, che sommersadaoceani non è Vanessa e Vanessa non è sommersadaoceani.

Non so se sia vero, forse solamente ora ho trovato delle differenze perché ci stavo pensando. Forse qui mi sono mostrata più forte e meno problematica di quanto in realtà io sia. Molti mi vedono come esempio perché sono riuscita a fare cose che magari altre persone non hanno avuto la capacità di fare. Ma fino a quanto mi sono spinta? Questo nessuno lo sa, forse lo si capisce quando l'amicizia diventa molto forte.

Ho fatto tanti errori, non sono forte come mi descrivo a volte. Magari dico che me ne sbatto il cazzo, ma a volte non è così. Tendo a proteggermi per non farmi male e amo fino allo sfinimento se mi è concesso. Sono molto piccola come ragazza, mi spezzo con tutto. Una minima cosa sbagliata la prendo già come delusione perché mi aspetto che le persone ci tengano a me come io tengo a loro. Inutile dire che sono state poche, se non nulle, le volte in cui ho trovato certe persone. Forse al giorno d'oggi non si capisce quanto siano importanti i sentimenti degli altri, farli stare a proprio agio, a casa.

Mi capita di sentirmi scomoda in ogni situazione, imbarazzata fra le braccia che dovrei amare di più, che dovrebbero proteggermi nonostante tutto. Invece mi sento estraniata perché non vedo che per quelle persone è lo stesso. Mi sento un peso, non voluta, non amata, sento un vuoto. Un vuoto che alla fine non si trova più nel mio cuore, ma è diventato me. Sono io il vuoto, un vuoto risucchiato, privo di luce. Sono un vuoto a cui hanno tolto la voglia di vivere, di amare ancora, di essere amata perché se tutto si trasforma in oblio, non capisco perché valga la pena. Mi hanno tolto le basi stabili di una famiglia, di un'amicizia, di un'amore. Mi hanno fatto smettere di credere nelle persone. E sapete la cosa peggiore? Dico che loro mi hanno fatto smettere, ma la verità è che io ho deciso di non crederci più, sperando che questa soluzione potesse rendermi più felice.

Sono diventata nichilista e stoica. Non credo a niente, non ho paura della morte. Non credo al matrimonio, all'amore, l'amicizia aveva l'unico fondamento solido per me, ma anche quella sta vacillando e credo che non rimarrà niente fra un po'. E mentre questo avverrà, io sarò scossa, caduta per terra. Il problema è l'attesa perché io sto aspettando solo di sentirmi così distrutta. Eppure lo sono già. Ho il cuore a pezzi, in mille pezzi, in tremila cocci; il mio cuore sventrato, strappato, schiacciato, buttato. Ogni cosa che vedo prende una piega diversa. A volte spengo le emozioni, che cosa da codardi! Verissimo, lo è. Codarda al 100%, ma io continuo ad essere piccola e continuo a trovare un modo per andare avanti senza scompormi in miriadi di stelle. Perché resta poco di me e non posso, ho ancora troppa dignità e un po' di amore per me stessa. Spengo, riaccendo, spengo, riaccendo. Forse spengo solo per elaborare una soluzione razionale da applicare quando ho le emozioni a mille. 

La mia personalità è una montagna russa: sale, scende, si inclina, si capovolge. Potrei soffrire benissimo di disturbi di umore, a volte non mi riconosco neanche in ciò che faccio. Ma la verità è che cambio a seconda di come mi trattano e faccio fatica a guardarmi allo specchio. Ho paura della mia immagine riflessa perché è come il ritratto di Dorian Gray: cambia ad ogni insuccesso, ad ogni decisione avventata, quando piango, quando ho attacchi di panico.

Sono delusa dalle persone, da come sono passive ed egoiste. Sono delusa da me stessa perché perdo ancora tempo con loro. Ma sapete cosa? Io sono così, dò sempre seconde possibilità perché credo nei buoni propositi. Però mi dimentico che non tutti sono me, che non tutti hanno la mia stessa mentalità, non pensano come me, non hanno il mio carattere, non farebbero nulla per me, niente. Ed è solamente perché si amano abbastanza per amare altri. E io vorrei essere amata come amo gli altri, forse è questo l'unico regalo che vorrei nella vita. Io amo a mille senza mai fermarmi, posso dare la vita, tutto ciò che è nelle mie possibilità. Posso scalare montagne, abbattere muri, insinuarmi nei più piccoli spazi oscuri. 

Non credo nell'amore, non ho avuto esempi da seguire. Chi più mi ha amato, mi ha tradito, deluso. Nonostante tutto aspetto qualcuno, ma ho paura. Non ho paura delle persone in questo caso, sono terrorizzata dai ragazzi. Ho dei muri insormontabili dentro di me, posti che dovrebbero essere scavalcati e ci vorrebbe tempo per farlo. Aspetto chi ancora lo farà; se lo farà, se non lo respingerò prima, perché ho una paura costante. La paura mi attanaglia l'esistenza, però a volte cerco di soggiogarla perché odio quando qualcuno ha il controllo dei miei sentimenti più intimi. Sono l'unica che dovrebbe avere il controllo. 

Anche questo è importante: il controllo. Voglio che tutto sia sotto controllo, sotto i miei occhi, non voglio che niente mi scappi, ho troppa paura che potrebbe diventare più grande di me. E io sono la più grande.

Avevo tanta paura anche di mio padre, ma adesso, dopo il mio cambiamento, ho imparato a chiudere le emozioni verso di lui. Le ho sepolte, così come ho fatto con altre persone. Perché continuare ad amare chi ti fa del male? 

E adesso continuerò a chiudere, a seppellire sentimenti, persone. Continuerò a testa alta, prendendo il controllo, nonostante la paura. Perché non può vincere me. Vorrei essere così forte però, non so se ci riuscirò. A volte dico troppe parole e sono povera in atti. A volte sono ricca in atti e povera in parole.

Sono contraddittoria, pazza, amabile, acida, dolce, sono i poli opposti allo stesso tempo. E in quest'anno ho imparato a rispettarmi. Nessuno può mancarmi di rispetto, neanche io posso farlo.

Non posso mancarmi di rispetto, per questo devo ridurre tutto a zero, chiudere tutto, tutto ciò che mi attanaglia. Iniziare e finire ciò che posso.

Forse, questo sarà un altro cambiamento; forse l'ultimo, forse solo l'inizio di altri cento.

Sono sola, mi sento sola. Preferisco esserlo, preferisco non essere mal accompagnata. Sono meticolosa, calcolatrice; cioè, mi spiego meglio, lo sono diventata. è quello che diventa una persona ferita.

Vanessa è questa, sommersadaoceani non lo so.

Forse sommersadaoceani è il ricordo della persona più calma che ero. Forse sommersadaoceani è chi mi ha accarezzato quando non c'era nessuno. Forse sommersadaoceani è solo la mediatrice della mia passione.

Una persona importante che ho incontrato mi ha detto "Non raccontare mai sul diario che ci siamo visti. Io non ho incontrato sommersadaoceani, ho incontrato Vanessa".

Spero che forse conosciate Vanessa; forse sarà peggio di sommersadaoceani, forse è meglio conoscere la vera che un personaggio ormai antiquato, falso.

Forse non sono più somersadaoceani, forse non so neanche io chi sono.

Vany's Diary❁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora