Capitolo 21

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MICHAEL'S POV

Rebecca un paio di giorni fa mi ha raccontato la sua teoria sulle divisioni del liceo, praticamente un'idea assurda che si è inventata mentre era fatta di qualche strana sostanza oppure un sogno assurdo come al solito, però sono rimasto ad ascoltarla tutto il tempo, anche perchè mi aveva costretto a farlo.

Mi ha detto che in questa scuola gli studenti sono come delle specie animali, ci sono le gazzelle ovvero le ragazze acqua e sapone che tutti vogliono per la loro dolce innocenza, ci sono i pappagalli ovvero coloro che diffondono il gossip, le serpi che sono quelli che parlano male e odiano tutti, i bradipi coloro che entrano in letargo durante le lezioni, le tigri cioè e ragazze che non sono troppo popolari ma vantano un numero di vittime notevoli e i leoni.

Dei leoni me ne ha parlato tanto, peggio di una vera lezione di zoologia, mi ha detto che in questa scuola ci sono due tipi di leoni, quelli saggi e buoni e quelli spietati.
Suo fratello e la sua ragazza sono del primo gruppo ovvero popolari belli come il sole ma buoni, non bullizzano le specie più piccole e a volte si occupano di tenere l'ordine a scuola insomma dei modelli da cui imparare, coloro che sono perfetti.
L'altra categoria invece è molto più vasta, quasi tutti i leoni ne fanno parte, ovvero quelli spietati, coloro che godono delle sofferenze altrui, le provocano e deridono le specie più indifese, sono quelli che si sentono in cima al mondo in grado di sbranare chiunque, ed il loro punto forte è la bellezza.
Tutti i leoni sono belli ma questi hanno qualcosa in più, sono stronzi e cattivi, ma hanno il fascino di catturarti e condurti verso alla morte proprio come le sirene.

Rebecca mi ha detto anche che io e lei facciamo parte del branco più piccolo, ovvero i suricati, una razza assolutamente innocua e inutile, non mordono, non pungono, non attaccano, si limitano a nascondersi e vivere sotto terra, e come mi ha ripetuto più volte i suricati stanno lontani dai leoni, un suricato intelligente non si avvicina mai e poi mai ad un leone spietato di sua volontà.

Peccato che io sia uno stupido suricato che si lanciando nelle fauci del leone più spietato di tutti.

Corro per il corridoio vuoto in cerca di Luke, non so perché io stia facendo questa pazzia ma sento di essere l'unico a poterlo aiutare, sento come se fossi l'unica persona in grado di poterlo capire.
Corro davanti allo spogliatoio maschile e prima che possa oltrepassarlo per dirigermi verso l'uscita un forte rumore metallico attira la mia attenzione facendomi bloccare, indietreggio e guardo la porta rossa chiusa dalla quale provengono i rumori, so che è lui, l'unica cosa che mi blocca è la paura.
Inspiro profondamente chiudendo gli occhi cercando di non pensare alle conseguenze che questo gesto farà scattare, stringo forte la maniglia e dopo un ultimo incoraggiamento interiore mi faccio coraggio ed entro nella stanza poco illuminata in silenzio.

Rimango zitto cercando con lo sguardo il ragazzo e sussulto quando sento un altro rumore forte, mi guardo attorno e finalmente lo vedo, guardo Luke mentre continua a buttare a terra oggetti e ribaltare le panche facendo versi animaleschi pieni di rabbia e stress.
Rimango fermo mentre lo osservo prendere in mano alcuni parastinchi e poi lanciarli con forza a terra e contro gli armadietti facendo rumore, i suoi occhi sembrano più scuri del solito mentre cerca di sfogare la sua rabbia in qualche modo, non sembra neanche lui.
Lo guardo mentre si dirige verso le palle da calcio e comincia a calciarle contro il muro dove è disegnato un punto rosso per allenarsi con la mira, il biondo lancia varie pallonate e neanche una colpisce il punto, con più rabbia ne lancia altre che non si avvicinano minimamente al segno e dopo l'ultima pallonata il ragazzo si passa una mano trai capelli dorati frustrato.

"Vaffanculo" Urla per poi tirare un pugno dritto nell'armadietto accanto a lui, il metallo si inclina leggermente ed il ragazzo invece si lamenta per il dolore alla mano mentre vedo le sue nocche cominciare a sanguinare.
"Luke" Lo richiamo avanzando verso di lui e la sua testa di scatto si alza verso di me mentre con la mano si preme la ferita.
"Che cazzo vuoi adesso?" Chiede infuriato mentre i suoi occhi mi guardano con freddezza e irritazione come se fossi l'ultima persona che volesse vedere adesso.

THE SECOND// 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora