Capitolo 18

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Frank Thiess, un famoso scrittore europeo scrisse;Tutti abbiamo paura. La differenza sta nella domanda: paura di cosa?

Ognuno di noi ha la fobia di qualcosa o semplicemente sussulta nel vedere una persona, mia cugina per esempio ha paura degli aghi, mia madre dei topi, mio padre del finale di Lost, mia nonna ancora dopo anni teme di rimanere incastrata in una protesta di Hippie e poi ci sono io.
Io ho paura di mio fratello, soprattutto nella sua versione mattiniera, nella fase premestruale e dopo una nottata passata a tenermi i capelli sollevati  e a strofinarsi i jeans con un panno per pulire il mio vomito cercando di reprimere i suoi conati.

Ancora con la testa dolorante per le testate che ho dato cercando di salire le scale ieri notte da ubriaca, mi infilo un maglioncino azzurro chiaro e i dei jeans a vita alta chiara, provo a passarmi l'eyeliner sugli occhi ma la mano mi trema ed il risultato è un disastro, eh vabbè, sicuramente neanche Gigi Hadid sarà stupenda tutti i giorni della sua vita no?

Afferro il mio zaino e scendo velocemente le scale evitando accuratamente la cucina ma la voce severa e squillante di Ashton mi blocca con la mano sulla maniglia della porta d'ingresso, inspiro prima di voltarmi e vederlo seduto al tavolo della cucina con una tazza di caffè fumante davanti alla sua faccia.

"B-buongiorno" dico sorridendo e il ragazzo mi guarda male.
"Buongiorno un cazzo, per colpa tua non ho dormito niente" dice con tono freddo ed io mi zittisco immediatamente, Ashton è una di quelle persone mature che bevono senza mai ubriacarsi e si divertono senza mai esagerare, insomma, nessuno mai lo coglierà in un momento confusionale, sarà sempre perfetto.

"Mi disp.." inizio ma lui si alza afferrando il suo zaino e oltrepassandomi aprendo la porta e girandosi con uno sguardo assassino.
"La mattina pretendo di trovare tre fette biscottate con la nutella e una tazza di caffè fumante ad aspettarmi per tre settimane, chiaro? Ah, scordati i miei appunti di storia sulla guerra civile" dice ed io sbuffo guadagnandomi un'occhiataccia dal mio gemello.
"Okay, ai suoi servigi Lord Fletcher" 



Non appena arriviamo a scuola corro verso l'ingresso abbandonando mio fratello con Valerie la quale lo abbraccia sorridendo, nessuno meglio di lei può tirare su il morale ad Ashton.
"Sono schifosamente adorabili" dice Michael apparendo alle mie spalle con una tazza enorme di caffè nero e fumante, mi giro e indietreggio con gli occhi spalancati.
"Ma cosa hai fatto ai tuoi capelli?" Chiedo e lui mi guarda confuso per poi annuire capendo e indicarmi i suoi folti peli in testa.
"Li ho semplicemente tinti di biondo, mi ero stufato del rosso" dice alzando le spalle ed io mi intristisco.

"Perchè fai quella faccia?" Chiede il biondo ed io allungo una mano verso le ciocche del ragazzo afferrandone una dolcemente e accarezzandola.
"Ora sembri troppo normale, ti dovrò escludere dal club dei suricati" dico e lui scoppia a ridere schiaffeggiando la mia mano e facendomi sorridere.
"Sono stato mandato a fanculo da Luke Hemmings mentre gli rivelavo di essere gay, e dopo avermi rifiutato ha fatto sesso con la sua ragazza, credo di meritarmi il posto onorario nel club" dice pizzicandomi il braccio ed io alzo gli occhi al cielo.

"Come stai?" Chiedo diventando seria mentre lui mi porge il suo caffè per condividerlo, lo afferro scaldandomi le mani e mettendomi in ascolto del ragazzo.
"Ho affrontato la cosa come un vero uomo, mi sono ubriacato, sono tornato a casa, ho vomitato con dignità nel mio letto, e ho passato il resto della sbornia guardando video su gattini che mangiano gelati congelandosi il cervello" dice alzando le spalle ed io lo guardo quasi dispiaciuta.
"Molto virile come cosa, Mickey, grazie per il caffè, vado in biblioteca che devo cercare il libro di Tennyson per fare la ricerca di inglese, domani il caffè prendilo con il cacao" urlo avviandomi verso la biblioteca e rubando il caffè al biondo.

THE SECOND// 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora