Capitolo 3

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"Respira, è viva, mi dica che è viva la prego" comincio a sentire la voce di mio fratello in maniera ovattata mentre pian piano comincio a svegliarmi.

Oddio che mi è successo? Sono svenuta? Mi hanno rapito gli alieni? Rimarrò pure io incinta di Evan Peters come in Asylum?

"Tranquillo sta benissimo, ha preso solo una bella botta in testa ma l'unica cosa che avrà sarà solo un bernoccolo" risponde una voce femminile e gentile, lentamente apro gli occhi incontrando una forte luce, okay forse sono in paradiso.
"Sorellina ommiodio non sei morta, grazie al cielo" non faccio in tempo a realizzare la situazione che mio fratello mi salta addosso abbracciandomi forte e strizzandomi come se fossi un antistress.

"A-Ash non respiro mollami" dico io e il ragazzo si stacca da me per poi sorridermi dispiaciuto mentre io mi metto seduta ancora leggermente confusa, il mio gemello sospira come se fossi stata investita da un camion e miracolosamente fossi sopravvissuta prima di guardare l'infermiera della scuola.

"Già non ha la testa a posto, ho temuto per un attimo che con una botta del genere potesse rimanere più ritardata di quanto lo è già" dice lui ed io alzo gli occhi al cielo, sempre carino.

"Si, grazie Ashton, sto bene" dico io e lui annuisce prima di baciarmi sulla guancia e correre via dicendomi qualcosa a proposito di un premio per la miglior tesina di inglese dello scorso anno, mi ricordo quella tesina, scrissi a proposito del mio criceto defunto, un racconto strappalacrime sul come il signor Slot passò oltre per colpa mia e del fatto che gli fossi caduta sopra.

Succede.

"Ragazzo silenzioso, che ne dici se ti rendi utile e le tieni questo pezzo di ghiaccio sulla botta mentre io vado a farmi un caffè?" Chiede la donna ed io la guardo confusa, mi ha scambiato anche lei per un ragazzo, mi è capitato più volte, in verità una volta anche mia nonna mi ha scambiato per un ragazzo.

I miei occhi vagano per la stanza fino ad incontrare un paio di occhi color azzurro intenso che mi fissano da un angolo della stanza, in silenzio lo osservo mentre si stacca dal muro controvoglia e afferra il pacco di ghiaccio appoggiandomelo sulla fronte delicatamente.

Ora, non è il momento di avere una crisi ormonale o meglio una crisi da ragazzina di dodici anni ma Luke Hemmings mi sta quasi toccando la fronte, ora, in questo preciso istante, okay, Rebecca dì qualcosa di intelligente, su devi stupirlo, non fare la solita stupida.

"L'anno scorso ho scritto la mia tesina sul mio criceto morto" dico così all'improvviso e Luke mi guarda leggermente confuso mentre io mi prendo a schiaffi mentalmente, wow Rebecca te si che sai come parlare con i ragazzi ora cosa vuoi dirgli che tua nonna ti scambiava per un ragazzo?

"Credo che la mia schiacciata sia stata più forte di quanto pensassi" dice lui prendendomi in giro con la sua voce roca e bassa.
"Guarda che io prendo botte in testa spesso, ogni giorno cado almeno una volta, non è la prima volta che mi faccio male" dico e lui sorride leggermente spostando leggermente il ghiaccio e premendolo direttamente sulla botta.

"Sì, immaginavo che il tuo cervello fosse leggermente bacato del resto non hai visto una palla neanche dopo che ti abbiamo urlato di spostarti" dice lui con tono derisorio nei miei confronti ed io alzo il sopracciglio, mi sta prendendo per il culo?

"Sei tu che mi hai schiacciato nella faccia, io stavo pensando ad altro okay?" Dico usando il suo stesso tono e lui sorride ancora una volta prima di guardarmi negli occhi ed avvicinarsi ancora di più a me.
"Troppo impegnata ad ascoltare il ragazzo dai capelli rossi Irwin?" Chiede lui con uno strano ghigno in faccia, so che vorrebbe risultare sexy ma a me ricorda più un leone affamato con quella faccia, ed i suricati non amano tanto i leoni affamati, o qualunque altro tipo di leone.

THE SECOND// 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora