THE SECOND// 5SOS

Capitolo 16

"Piuttosto mi stacco un piede a morsi" dico convinta incrociando le braccia e appoggiando la schiena sulla tastiera colorata del mio letto, osservo Michael mentre si sistema i suoi capelli rossi davanti al mio specchio prima di girarsi e guardarmi scocciato.

"Dai Reb, è sabato sera e Luke Hemmings ci ha invitati alla sua festa in piscina, non puoi davvero voler rimanere a casa a girarti i pollici" dice il rosso mentre si siede accanto a me, lo osservo bene, ha una semplice felpa grigio scuro e i soliti jeans neri che invece di essere strappati stavolta hanno delle strane toppe a forma di stelline. 
"Non ci ha invitati Luke, ma mio fratello, quello stronzo non ci avrebbe mai invitato, ci odia" dico io alzando gli occhi e Michael sbuffa.
"Allora te lo dico in un'altro modo; Luke Hemmings, ragazzo che mi piace tantissimo, ci ha quasi invitato alla sua festa, dunque visto che sei la mia migliore amica che ne dici di aiutarmi e venire insieme a me?" Chiede facendo la faccina da cucciolo sperduto.

"Ti accompagno solo se stasera dici a Luke che sei te la persona dietro quei messaggi" dico decisa e lui mi guarda come se fossi impazzita.
"No, scordatelo" dice quasi urlando ed io alzo il sopracciglio prima di sollevare le coperte del mio letto ed infilarmici dentro chiudendo gli occhi.
"Bene, ci si vede domani allora" dico e apro leggermente un occhio guardando Michael il quale si tortura le dita nervoso.
"Mi darà un pugno in faccia" dice con voce tremante ed io apro entrambi gli occhi.
"E tu gliene darai un'altro, il massimo che può fare è dirti no Mike, tanto vale togliersi il peso ora no?" gli suggerisco e lui alza le spalle indeciso.
"Insomma, tu mi hai friendzonato eppure io sto bene, dai non morirai per un no" dico prima di alzarmi e dirigermi verso l'armadio dove afferro un top beige attillato che lascia scoperta la pancia e dei jeans neri e a vita alta.

"Bene andiamo" dice lui non appena finisco di sistemarmi i capelli ed io lo guardo scoppiando a ridere meritandomi una sua occhiata confusa.
"Ho bisogno di almeno quaranta minuti per truccarmi" dico convinta e lui inclina la testa guardandomi negli occhi.
"Ma non ne hai bisogno" dice convinto ed io lo guardo alzando gli occhi al cielo.
"Non capisci, io non esco di casa senza essermi almeno messa un po' di illuminante dunque aspetta ed intanto preparati a parare il pugno di Hemmings" 

"Visto che non siete mai stati ad una festa di Luke io vi avviso, non sfidate mai Kiran a beerpong e non chiedete mai una sigaretta a Josephine, non sono mai vere sigarette e ultima cosa, questa vale per te Michael, tieniti ad almeno venti metri di distanza da Fiona, ama i ragazzi pallidi ed è paggio di una piovra quando vuole" dice Ashton parcheggiando davanti alla villa di Luke.
"Non c'è pericolo" risponde Michael alzando le spalle e sorridendo prima di uscire dalla macchina seguito da me ed il mio gemello il quale mi appoggia una mano sulla spalla fermandomi.
"Tu stai lontana dal prosecco non voglio vederti come l'ultima volta mentre parli con un'albero" mi avvisa ed io alzo gli occhi al cielo prima di entrare in casa di Luke.

Non c'è molta gente, non è una di quelle feste piene di studenti ubriachi e imbucati, ci sono tutti i ragazzi della squadra di calcio e le corrispettive fidanzate o ragazze che vorrebbero esserlo, c'è Charlie, il quale è steso sul divano mentre come al solito si fuma una canna sorridendo al gatto in marmo posto sul tavolino in legno e c'è ovviamente Luke il quale sta parlando tranquillamente con Catherine mentre stringe nelle mani un bicchiere rosso.

"Ash" dice il biondo girandosi verso di noi e si avvicina a passo deciso, lo osservo e noto che porta una camicia bianca con i primi quattro bottoni aperti che lasciano scoperto il suo petto pallido e ben messo, osservo i suoi capelli pettinati verso l'alto e poi mi giro verso Michael il quale lo sta fissando incantato, senza farmi notare gli do un colpetto sul fianco facendolo risvegliare e smettere di sbavare.