"Ma quanto pesa questo mobile?" Ormai parlo da sola, sono due giorni da quando ho iniziato a lavorare e sono già impazzita. Per quanto i miei genitori mi abbiano insegnato a diventare una brava madre, a fare le pulizie o a cucinare questo è molto peggio. La Signora Hemmings più che la padrona di casa sembra un dittatore, se non fai quello che vuole lei nel tempo che dice lei ti devi sorbire almeno mezz'ora di predica e ti da il doppio dei lavori che avresti dovuto fare in quella giornata, passa a controllare sempre più spesso e io sono sempre più stravolta. Certamente questa scomodissima divisa non aiuta e i miei piedi chiedono pietà. Oltre a essere scomoda è pure banale e di cattivo gusto, in Alaska le divise sono molto meglio: le donne possono decidere se usare la gonna o i pantaloni e certamente sono più belle. I colori sono abbinati meglio e non sono solo bianche e nere come qui, non ci sono i tacchi ma al massimo delle ballerine e non c'è nessuna stupida coroncina o fermaglio da mettere in testa. Io sono sempre più stanca e faccio fatica a dormire. Oltretutto con l'arrivo dei famigerati ragazzini sono tutti in fermento. Harriet ieri mi ha spiegato che spesso fanno viaggi e vacanze, ma che ormai è da cinque mesi che non tornano a casa e quindi i padroni vogliono accoglierli nel migliore dei modi. Settimana prossima daranno anche un galà in loro onore. Manco fossero Dio sceso in terra, ma chi si credono di essere? Appena finita questa stanza Dominque mi ha detto di occuparmi di quelle al piano superiore, quindi raccolgo ciò che mi serve e salgo di sopra.
Entro nella prima stanza che penso sia una stanza relax con due divani, una console e un televisore di certo non da due soldi e sulla parete opposta poggia una libreria con di fianco una scrivania. In ogni stanza mi hanno detto di cominciare spolverando tutto e, una volta finito, iniziare a passare l'aspirapolvere per poi lavare successivamente i pavimenti, ed infine lavare i vetri delle finestre perciò così sempre faccio.
Mentre pulisco canticchio motivetti inventati o canzoni sentite alla radio, è una abitudine che ho fin da piccola e nessuno è mai riuscito a togliermela. Fortunatamente grazie alle lezioni di canto che i miei mi obbligavano a seguire da bambina non sono del tutto stonata.
Accendo L'aspirapolvere controllando di passarla bene ovunque, nel frattempo continuo a cantare. Dopo aver passato mezza stanza si spegne di colpo e io mi blocco dal cantare. Che ne abbia combinata una delle mie? Ho già rotto qualcosa? Ma poi sento una voce "Ma che sei impazzita per caso? Le domestiche sanno perfettamente che al mattino non si entra in queste stanze!" Mi volto e vedo un ragazzo altissimo, biondo con un ciuffo di capelli ricci, con gambe chilometriche che io nemmeno nei più bei sogni posso avere, un fisico niente male, un leggero strato di barba sul viso e due occhi azzurri che devo ammettere sono mozzafiato, anche se io di solito preferisco quelli scuri. Ha addosso un paio di pantaloni della tuta grigi e una maglia nera. "Ma tu casomai sei impazzito! Hai appena staccato la presa dell'aspirapolvere! Ricattaccala immediatamente, vattene e nel caso fossi il tecnico l'aria condizionata da sistemare nell'ala sud. A mai più." Dormendo poco sono sempre più nervosa. Ma io dico, i miei non potevano darmi una punizione classica? No, spediamola dall'altra parte del mondo a fare la domestica togliendole tutte le comodità e i privilegi, anche se di quelli non mi importa molto. Mi volto per ricominciare ma sento il ragazzo ridere e non capendone affatto il motivo mi innervosisco ancora di più, ma quando mi rigiro per chiederglielo lui sferra il colpo di grazia "Lucas Robert Hemmings, il piacere è tutto mio."
Oh, merda. Ora ne ho ufficialmente combinata una delle mie. Gli stringo la mano e mi presento "Piacere Mathilda Ch.. Cooper." Oddio, speriamo non si sia accorto che stavo dicendo il mio nome completo. Ne sono sicura quando parte all'attacco usando la scusa di essere il bel damerino che tutte le ragazze vorrebbero e mi fa fare un giro su me stessa usando la mano ancora insieme alla mia. "Devo dire che mia madre questa volta ha fatto una bella scelta assumendoti e questa divisa ti fa un culo da urlo." Dice con aria spavalda. È uguale a tutti, il classico cafone pieno di soldi. Quando ero a casa perfino i maggiordomi ci provavano con me, e io ne ho escogitate di tutti i colori per non dare speranze a nessuno. Voglio qualcuno che non pensi a me solo come la principessa dell'Alaska e che non pensi che tutto gli è dovuto. "Si si, come vuoi. Ora, cortesemente vai davvero via che devo finire di pulire o tua madre versione dittatore mi ucciderà entro fine giornata e sinceramente vorrei vivere ancora un per qualche anno." Rispondo acida. Lui fa un mezzo sorriso come per saluto e se ne va. Lascio un sospiro che non pensavo di aver trattenuto e mi rimetto a fare le pulizie cercando di non pensare a quello che è successo e sperando che quel Lucas non vada a lamentarsi con i suoi, altrimenti sono spacciata.Luke's pov.
"Ma che..?" Mi rigiro nel letto e sento il rumore di indefinito nella stanza accanto alla mia. Le domestiche sanno perfettamente che al mattino non devono assolutamente entrare delle mie stanze, l'ho ordinato io ai miei con la scusa di riposare tranquillo ma in realtà voglio evitare che qualcuno trovi ragazze non gradite dai miei o altro. Ma adesso chi è questa? Mi alzo a malavoglia, indosso una maglietta presa a caso dalla valigia che disferà il mio maggiordomo oggi, attraverso la mia camera e apro la porta che dalla mia stanza porta direttamente nella stanza relax. Una ragazza dai capelli rossi raccolti in una treccia disordinata sta passando l'aspirapolvere. Credo sia una nuova assunta dato che non l'ho mai vista, ma dal tronde sono cinque mesi che non torno perciò potrebbe anche essere qui da qualche tempo. Penso abbia la mia età e mentre pulisce canta. Non ha una brutta voce, e di certo non ho mai amato così tanto la divisa scelta da mia madre. Le cade perfettamente addosso, la rende elegante e le lascia scoperti i punti giusti per lasciare un minimo all'immaginazione. Quella donna ogni tanto ha buon gusto. Non la smette di pulire così tolgo la spina dell'aspirapolvere. Non si gira ancora allora inizio a parlare alterandomi "Ma che sei impazzita per caso? Le domestiche sanno perfettamente che al mattino non si entra in queste stanze!" Si gira, un po' spaventata e mi squadra con quei due occhi verdi, che sembrano innocenti ma hanno quel non so che di furbo. Mi risponde in modo cortese ma deciso il che mi fa solo pensare di più a quanto sia attraente. "Ma tu casomai sei impazzito! Hai appena staccato la presa dell'aspirapolvere! Ricattaccala immediatamente, vattene e nel caso fossi il tecnico l'aria condizionata da sistemare nell'ala sud. A mai più." Inizio a ridere per come mi ha risposto. Evidentemente non sa chi io sia, e il nostro arrivo era programmato per l'indomani ma abbiamo fatto una sorpresa tornando prima, così allungo la mano in segno di piacere e dico "Lucas Robert Hemmings, il piacere è tutto mio."
La ragazza sbianca di colpo e fa un sorriso tirato, forse ha capito di aver fatto una cazzata madornale. "Piacere, Mathilda Ch.. Cooper."
Forse è arrivato il momento di giocare la mia carta. "Devo dire che mia madre questa volta ha fatto una bella scelta assumendoti e questa divisa ti fa un culo da urlo." Usando la mano che è ancora stretta alla mia da quando ci siamo presentati le faccio fare un giro su se stessa e la squadro. Toglie la mano dalla mia e risponde "Si si, come vuoi. Ora, cortesemente vai davvero via che devo finire di pulire o tua madre versione dittatore mi ucciderà entro fine giornata e sinceramente vorrei vivere ancora un per qualche anno." Faccio un mezzo sorriso e me ne vado a fare colazione tanto non riuscirei più a dormire. Nel tragitto penso che quella ragazza ha carattere, ma vedremo chi vincerà.•••
Hiii,
Todo bien?
Spero che la storia vi piaccia, e come avete visto è arrivato Luke! A proposito ogni tanto metterò la storia vista dal punto di vista di qualcun altro per far capire meglio.
Ci tengo a dire che NON ho assolutamente nulla contro Liz, anzi! Solo che in questa storia farà la parte della guastafeste, ma chissà magari alla fine si scoprirà il motivo.
Al prossimo capitolo!
With love,
-Mat.
STAI LEGGENDO
Double life. || Luke Hemmings.
FanfictionMathilda Charlotte Eve Cooper Richardson, figlia dei sovrani dell'Alaska per punizione è costretta dai suoi genitori ad andare in Australia sotto copertura al servizio della famiglia più prestigiosa di quel continente. Riuscirà a sopportare la puniz...