Ma questa foto Hemmings, eh?
No comment!
Io comunque aspetto ancora le vostre domandine per il chapter. (Leggete sotto)
Buona lettura 😘
•••Mi faccio portare al Gran Hotel, vado nella suite e faccio una doccia veloce rimettendo i vestiti che avevo prima, legando i capelli in una coda alta togliendo il trucco e rimettendo l'abito al suo posto. Metto in borsa almeno la maschera come ricordo ed esco, non prima di aver lasciato un biglietto ai miei con scritto che ero dovuta tornare a casa prima per non dare sospetti agli Hemmings. Mi faccio chiamare un taxi che mi accompagni alla reggia ed una volta lì entro cercando di non far rumore, inizio a salire le scale quando si apre di nuovo la porta rivelando un Luke bagnato fradicio e con un sorriso mozzafiato sul volto e ricordando quello che era successo sorrido anche io. "Cos'hai da ridere Cooper?" Ah, giusto. Non sono più la principessa miliardaria. "Nulla di che, solo cosa hai fatto per ridurti così?" "Non sono cazzi tuoi." Simpatico, davvero. "Volevo solo sapere chi ti rende così felice da rientrare così tardi la sera e con un sorriso così stampato in faccia." Replico io. "Non ti preoccupare che domani lo vedrai sui giornali di tutto il mondo il perché sono tornato così." Eccome se lo vedrò, penso prima di salutarlo ed andare a dormire.
Cerco di spegnere la sveglia del cellulare, ma non ne vuole sapere. Sono le 7 del mattino, manca ancora un quarto d'ora prima che essa suoni. Alzo la testa dal cuscino e guardo cosa c'è che non va. Merda, i miei genitori mi stanno telefonando. Avranno visto gli articoli sui giornali. Sono spacciata. Addio mondo. Mi ricompongo e cerco di rispondere tranquillamente. "Pronto?" È mio padre che va all'attacco "Ma io dico, sei pazza per caso? Ti mandiamo in Australia per farti capire gli sbagli e non per commetterne di peggiori con un altro scapestrato come te!" Ecco, lo sapevo. "Suvvia, Richard..." Tenta di calmarlo mia madre ultilizzando il fascino che ha sempre avuto su di lui. "No, Cecilia non provare a persuadermi questa volta. Abbiamo visto gli articoli di giornale, e speriamo che li veda anche tu. Così capirai il danno che hai fatto." "D'accordo, e scusatemi." Riattaccano senza nemmeno salutarmi. Già che sono sveglia ormai decido di alzarmi e prepararmi per il lavoro, mentre mi sto cercando di mettermi decentemente la coroncina mi squilla di nuovo il cellulare. Ma cosa succede stamattina? Rispondo senza nemmeno guardare chi sia. "NO TU ORA MI SPIEGHI TUTTO, POTREMMO DIVENTARE COGNATE!" Urla Celeste dall'altro capo del telefono. "Non urlare, ti prego. Sono appena sveglia, lui non sa chi io sia realmente e poi è stata solo una scappatella di una sera." "Poco importa, comunque state davvero bene insieme!" Dice allegramente prima di mettere giù. Scusate non si saluta più? Mah. Esco dalla stanza incontrando Anne e Harriet che chiacchierano a bassa voce. "Ehi, ragazze!" Le saluto. "Ciao!" Rispondono in coro. "La sai l'ultima?" Chiede Anne. "No, cosa è successo?" Dico fingendomi stupita e sperando ci credano. "Il ribelle di casa Hemmings ieri notte sembra abbia avuto una scappatella con la principessa dell'Alaska!" Dice tra l'entusiasta e lo scandalizzato Harriet. "E voi come lo sapete?" Chiedo. "È scritto ovunque, tieni!" Dice Anne passandomi un giornale. "Quanto avrei voluto essere lei!" Riprende Harriet. "O quantomeno conoscerla!" replica Anne. Mi trattengo dall'urlargli che è proprio davanti ai loro occhi e nel frattempo arriviamo in cucina per la colazione, così saluto Dominique con un bacio in guancia e mi siedo su uno sgabello di fianco all'enorme bancone addentando la mia solita ciambella e bevendo la spremuta apro il giornale e inizio a leggere l'articolo in prima pagina.
"I DUE RIBELLI PIÙ RICCHI AL MONDO INSIEME. SARÀ AMORE?
La notte scorsa La principessa dell'Alaska e il damerino dell'Australia ne hanno combinata un'altra, ma questa volta insieme. Sono stati avvistati per una scappatella durante uno dei tanti balli a cui presenziano accompagnando le proprie famiglie. Hanno ordinato due birre e dopo si sono fatti un bagno in una delle tante fontane della città con addosso ancora i vestiti super costosi ed elegantissimi dell'evento e a coprigli i volti delle maschere che usavano magari sperando di non essere riconosciuti, essendo ricchi credono di poter fare ciò che vogliono? Probabilmente si. Ed è quello che pensiamo anche noi. Ormai tutto gira intorno ai soldi. Voi cosa ne pensate della nuova coppia 'reale'? Ecco in allegato alcune foto dei due innamorati o semplicemente amanti. Chi lo sa? Ma soprattutto i genitori accettano questa loro relazione e queste loro marachelle da bambini viziati quali sono?"
Appena sotto all'articolo campeggiano tre foto, una che ci ritrae mentre beviamo una birra e ridiamo, l'altra mentre ci baciamo sdraiati nella fontana ed infine l'ultima mentre scappiamo scalzi per mano.
Prendo il giornale, senza farmi vedere con l'intento di portarlo in camera mia. Prima di salire le scale però, passo davanti allo studio degli Hemmings e senza volerlo inizio ad origliare la conversazione. "Ci hai seriamente delusi, Lucas!" Urla quello che penso sia suo padre. "Caro, non urlare. Per cortesia..." Cerca di dissuaderlo la moglie. "Non in questo momento Liz. Per quanto la famiglia Richardson sia rispettabile, noi non vogliamo infangare il nome della nostra. Spero tu rifletta su quello che hai fatto e che non si ripeta più. Tieni, leggi l'articolo e cerca di capire cosa hai sbagliato e cosa abbiamo sbagliato noi con te." Mi sembra di avere un deja-vu. A quanto per i nostri genitori hanno più cose in comune di quanto pensino. "D'accordo, tranquilli." Dice Luke, e quando sento dei passi avvicinarsi alla porta mi precipito verso le scale. Non sono arrivata nemmeno a metà quando, data la mia goffaggine inciampo in un gradino e cado, facendomi male al ginocchio. "Cazzo." Sussurro a denti stretti, cercando di massaggiarmelo dove fa male. "Cooper, tutto ok?" Chiede Luke cercando di non ridere che da seduta per terra sembra ancora più alto. "Ehi, non prendermi in giro, sto benone." Dico io, offesa cercando di alzarmi ma quando mi attacco alla ringhiera per prendere la copia del giornale che mi era caduta e portarla finalmente nella mia stanza e poi tornare a lavoro il ginocchio che avevo sbattuto cede e il dolore si propaga fino alla caviglia facendomi ritornare rannicchiata per terra. "Non mi sembra che vada tutto bene." Dice Luke diventando serio, porgendomi la copia del giornale che era finita due gradini più in là ed aiutandomi ad alzarmi. Vedendo che non riesco a camminare mi prende in braccio e mi sussurra nell'orecchio. "Se per poterti toccare devi farti seriamente male, ti avrei fatto cadere molto prima." Sbuffo. "Ti prego, non mi sembra ora il momento. Come farò ora con tua madre? Non riesco a camminare e a lavorare, mi ucciderà." Dico arrabbiata con me stessa. Perché sono sempre così sbadata? "Tranquilla, ci parlerò io e mi prenderò la colpa. Non farà storie." Spiega tranquillo lui. "Sei serio? Lucas Robert Hemmings che fa qualcosa di gentile per me?" Chiedo allibita da tanta gentilezza. "Smettila o mi rimangio tutto." Dice aprendo la porta della mia stanza e poggiandomi sul letto. "Ora io ti metto qua vicino dei tuoi vestiti e mentre ti metti comoda vado a spiegare a mia madre tutto e a chiamare il dottore." Dice per poi uscire e lasciarmi cambiare.Luke's pov.
Esco dalla stanza e mi dirigo subito da mia madre, bussando alla porta del suo studio. Non so perché ho aiutato Mathilda a dire la verità, ma quando gli è ceduta la gamba ed è caduta mi ha fatto troppa tenerezza. Cerco di fare la faccia da bravo ragazzo sapendo che crederà a tutto. "Permesso? Mamma?" "Entra. Che c'è?" Chiede, ancora un po' scossa dall'altricolo. "Non volevo disturbare, ma mentre stavo andando in camera ho sbattuto contro una domestica e le ho fatto male. L'ho riportata in camera sua, dato che mi dispiace e vorrei chiamare il dottore. Non vorrei che la sua gamba peggiorasse." "Oh, certo tesoro. Magari finalmente hai imparato la lezione." Risponde lei. "Allora vado." Dico uscendo senza aspettare una risposta e componendo il numero del medico di famiglia. Mi dice che arriverà tra mezz'ora quindi risalgo in camera mia e decido di chiamare Eve per sapere cosa le hanno detto i suoi riguardo ieri sera e all'articolo. Chiudo la porta e compongo il suo numero. Non mi risponde immediatamente, così riprovo e finalmente risponde. "Pronto?" "Ehi Eve, sono Luke. Come va?" Chiedo, indugia qualche secondo e poi risponde. "Bene, oltre la sgridata dei miei e tu?" "Bene, e lasciamo perdere che pure a me hanno fatto il culo!" Ribatto ridendo. "Scusa davvero, ma devo andare ho un'altra chiamata sotto." Dice dispiaciuta. "Oh tranquilla, ci sentiamo!" Dico prima di mettere giù e di scendere per vedere se finalmente è arrivato il dottore. Effettivamente mi sta aspettando alla porta. "Dottor Doyel! Che piacere rivederla!" Esclamo io. È il classico dottore vecchio e saggio, con i capelli brizzolati e i baffi. Ha curato tutta la mia famiglia, uno per uno. "Anche per me Signorino Hemmings!" Replica. Ci avviamo si per le scale, ma quando entriamo Mathilda sembra diversa. Quasi triste, i suoi occhi non sono più verde vivace ma più un verde spento e forse rossi dal pianto. Ha addosso una tuta, e i capelli abbastanza arruffati. Faccio finta di nulla mentre il dottore la visita e le dice che è solamente una brutta botta per fortuna e che dopo domani potrà già camminare e tornare a lavoro. Lei lo ringrazia e poi usciamo dalla stanza, saluto di nuovo il dottore che mi dice di chiamarlo per qualsiasi cosa. Mentre torno nella mia camera passo davanti a quella della malata e sento venire da dentro dei lamenti, dei singhiozzi. Istintivamente apro la porta e la vedo sdraiata a pancia in giù con la faccia sul cuscino mentre cerca di trattenere tutti i gemiti. Mi avvicino e si accorge di me, mi guarda cercando di calmarsi e bisbiglia solo un debole "vattene, non voglio che mi tu mi veda così." Io al contrario mi sdraio di fianco a lei e la abbraccio, respirando il suo profumo che mi sembra abbastanza famigliare. Appena avvolgo le braccia intorno al suo busto i singhiozzi ricominciano e tira anche lievi pugni sul mio petto per poi prendere la mia maglia nella sua mano e stringerla. "Vuoi parlarne?" Le chiedo dolcemente io sottovoce lasciandole un bacio tra i capelli. Non so cosa mi faccia questa ragazza, non sono mai stato così gentile. Lei tira su col naso e dice disperata "È colpa mia, tutta colpa mia!" Riprendendo a singhiozzare come una bambina.•••
Hi peopleee,
QUESTO È L'ULTIMO CAPITOLO PER FARE LE DOMANDE (anche se non è proprio il nono, ma dato che c'è il colpo di scena potete farle fino a qui IHIHI)
Cosa succederà secondo voi? Come mai è così disperata?
Cosa avrà combinato?
Luke capirà chi è il realtà Mathilda?
Vedremo! *risata malefica*
Grazie per tutte le stelline e i commenti!
With love,
-Mat.
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Double life. || Luke Hemmings.
FanfictionMathilda Charlotte Eve Cooper Richardson, figlia dei sovrani dell'Alaska per punizione è costretta dai suoi genitori ad andare in Australia sotto copertura al servizio della famiglia più prestigiosa di quel continente. Riuscirà a sopportare la puniz...