Luke's pov.
Entriamo nella villa e lei scoppia a ridere, io cerco di farla stare zitta e di farla arrivare sana e salva fino di sopra. Non posso lasciarla da sola nella sua stanza, così decido di portarla nella mia. Entriamo e lei si lancia sul letto. "Come è comodo!" Dice ridendo ancora. Okay, è proprio andata. Comincia togliendosi le scarpe per poi passare alla gonna e quando me ne accorgo mi giro, nonostante abbia una seria voglia di guardarla. Se lo facessi non andrebbe a finire bene. Appoggio la fronte contro la parete e sbuffo. "Cosa stai facendo?" Le chiedo quasi in un lamento. "M-mi sto preparando per dormire." Dice biascicando sempre di più. Sbircio guardandola, quando sta cercando di togliere il top. Mi rigiro e mi dirigo verso il mio armadio. "Non vorrai mica dormire in mutande?" Chiedo sempre più stupito. "Perché non posso?" Chiede innocentemente. Per quanto mi faccia disperare la lei ubriaca mi piace, dice tutto senza filtri. "Ehi, ma io dovrei essere ancora arrabbiata con te!" Ecco, appunto. "Fai un'eccezione solo per stanotte dai." Cerco di convincerla. Non sento nessuna risposta, così mi giro per guardarla. Non l'avessi mai fatto. È sdraiata sul mio letto a pancia in giù con solo delle mutandine in pizzo nero. Deglutisco a vuoto. Merda. Le lancio la mia canotta. "Metti addosso questa o non so per quanto io possa trattenermi. Mi farai impazzire." Le dico. "Chi ti dice che io non voglia farti impazzire apposta?" Chiede mentre s'infila la canotta. Non avrei dovuto dargliela, adesso è ancora peggio. Le sta divinamente. Poi dopo quello che mi ha detto, siamo a posto. La voglio così tanto, li sul mio letto con la mia canottiera addosso.
Basta, Hemmings!
Non puoi approfittare di una ragazza ubriaca che non si ricorderebbe comunque nulla. Mi tolgo i pantaloni e mi giro, lei mi guarda. "Non vorrai mica dormire in mutande?" Chiede imitando malamente la mia voce. Scoppio a ridere. "Eddai smettila!" Dico io facendo finta di essere offeso. Mi dirigo verso il letto e mi infilo sotto al lenzuolo, anche lei fa lo stesso e appoggia la testa sul mio petto. Poi mi guarda e in meno di un secondo si mette a cavalcioni su di me. "C-che fai?" Sussurro cercando di trattenermi. Sorride e inizia a baciarmi, quasi disperata. Per un po' ricambio il bacio facendo svegliare anche il mio amichetto, ma alla fine mi rendo conto di quello che sto facendo così a malavoglia mi stacco. "Dai, dormiamo." Suggerisco. "Mh, uffa.. okay." Dice sbadigliando e spostandosi di fianco a me. Dopo qualche minuto dice "Io sono così una cattiva persona." "Ma cosa stai dicendo? Math, non lo sei affatto." Replico io. "Si invece, io faccio troppe cose brutte." "Smettila di piangerti addosso, se farai delle cose brutte un motivo ci sarà e poi tu non sei proprio la persona che fa cose così brutte. Ma poi brutte in che senso?" Chiedo. Quando però sento il suo respiro regolare capisco che almeno per questa notte non lo saprò. Così dopo averla guardata per un pochino mi addormento anche io.****
Mi sveglio stropicciandomi gli occhi, per poi guardare Mathilda dormire beata. Sembra così indifesa, probabilmente lo è. Si gira e mugugna qualcosa. Apre gli occhi piano e sussurra massaggiandosi le tempie "Merda, che mal di testa."
"Ci credo, con tutto quello che hai bevuto ieri! Sei fortunata a non aver passato la notte di fianco alla tazza del water." Dico io. "Shhht, abbassa la voce." Riprende lei nonostante io stia parlando normalmente. Ad un certo punto però realizza e scatta seduta sul letto, per poi fare un'altra smorfia di dolore. "C-che ci faccio io nel tuo letto? Con solo questa cosa addosso?" Chiede arrossendo un pochino. Perché non farla disperare? Hemmings all'attacco. "Come? Non ti ricordi?" Chiedo io facendo finta di essere offeso. "N-no. In realtà nulla." Dice lei sinceramente. Perfetto, è ora di sganciare la bomba. "Ieri sera ti ho portata qui perché eri troppo ubriaca e poi hai iniziato a spogliarti dicendomi che volevi fare sesso con me e cose del genere." "Aspetta, siamo andati a letto insieme?" Chiede guardandomi stupita. "Oh, si tesoro." Rispondo io sorridendo, cercando di non ridere alla sua faccia. "Tu hai accettato pur sapendo che ero ubriaca fradicia? Bel comportamento Hemmings!" Dice arrabbiata per poi alzarsi dal letto, massaggiandosi ancora la testa. E se non avevo ancora l'alzabandiera be' in questo momento la visione di lei me lo ha provocato. "Wooah, calmati! Sto scherzando, non sto dicendo che tu non ci abbia provato con me ieri sera ma non ho fatto nulla. Giuro, mi hai solo baciato." Dico guardandola seriamente. Mi guarda con un misto tra lo stupore e il divertito. "Tu! Hemmings! Razza di bugiardo!" Inizia a ridere per poi raggiungermi di nuovo sul letto. "Non me lo sarei mai aspettata da te." Replica ancora incrociando le braccia al petto senza guardarmi in faccia. "Dai, guardami." Dico ancora io. Non risponde così inizio a farle il solletico. La faccio finire sotto di me e continuo. Ride a più non posso, e tra le risate riesce a dire qualche 'ti prego Luke fermati!' 'Basta, non respiro piu!' Così piano piano smetto. La guardo e piano come attratto da una calamita mi avvicino alle sue labbra, le sfioro ma appena sto per baciarla mi fermo sentendo la porta aprirsi. "Ehi, amico!" Dice Cal seguito da Michael. Non appena si accorgono di noi però Mike esclama. "Oh buon Dio! Hemmings, chiudi la porta a chiave la prossima volta!" Cal ride e Mathilda nasconde il suo viso nell'incavo del mio collo cercando di farsi vedere il meno possibile. Sorrido al suo gesto. "Tranquilla, non ti mangiano." Le sussurro vicino all'orecchio. "E comunque fino a prova contraria questa è camera mia e voi siete entrati senza bussare!" Replico alzando la voce. "Ma se di solito ronfi come un ghiro e se bussiamo non ci senti nemmeno!" Esclama Calum. Math ride sul mi collo facendomi il solletico. "Poco importa, ora fuori! Tutti e due!" Dico io. "Okay, okay." Dicono contrariati per poi uscire e chiudere la porta. Appena la chiudono lei lascia un sospiro, io rido. "Cosa ridi? Chissà cosa penseranno ora i tuoi amici!" Esclama. "Penseranno semplicemente che ci siamo fatti una bella scopata." Rispondo con nonchalance. "Luke!" Urla lei lasciandomi una sberla sul braccio, arrossendo. "Che figure!" Dice ancora, scuotendo la testa. "Ehi, non c'è nulla di male." Riprendo io, facendo scorrere la mia mano sul suo fianco. "C'è che io lavoro per tua madre, e quindi per te." Risponde. "Poco importa. Dove eravamo rimasti?" Chiedo per poi avvicinarmi e baciarla finalmente. Più la bacio è più vorrei continuare. Le sue labbra hanno qualcosa di speciale, lei lo è. Sarebbe piaciuta a Jane. Mentre mi lascio trasportare le squilla il telefono. Ci stacchiamo e lei risponde, mentre io continuo a baciarle il collo anche se lei cerca di concentrarsi su quello che dice il suo interlocutore. "Pronto? Oddio! Meno male che ci sei tu, altrimenti me ne sarei completamente dimenticata. Sisi, ci sentiamo. Ciao!" Esclama tutto d'uno fiato. Mi stacco non capendo. Si alza di corsa e si infila la gonna recuperando le sue cose. "Scusa, devo scappare. Ho il volo per andare a trovare i miei tra tre ore." Mi informa per poi uscire dalla porta. Mi sdraio di nuovo sul mio letto sentendo ancora il suo profumo nell'aria, le sue labbra sulle mie e non riuscendo a togliermela dalla testa.•••
Hi people!
Spero vi piaccia come sta andando la storia, anche se siamo un po' ad un punto morto preparatevi.
Lasciate tante stelline e commenti, mi piace leggere le vostre reazioni!
Grazie di tutto.
With love,
-Mat.
STAI LEGGENDO
Double life. || Luke Hemmings.
FanfictionMathilda Charlotte Eve Cooper Richardson, figlia dei sovrani dell'Alaska per punizione è costretta dai suoi genitori ad andare in Australia sotto copertura al servizio della famiglia più prestigiosa di quel continente. Riuscirà a sopportare la puniz...