Occhiolino.

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Charlotte's pov.
Una volta fuori faccio un respiro e guardo mio fratello nel modo più truce che conosco. Rientro in macchina e mi siedo, rendendomi conto che discutere lì fuori avrebbe portato più scandalo che altro. Lui mi segue entrando in macchina e sedendosi dall'altra parte. "Adesso mi spieghi cosa ci fa lui qui." Gli ordino con tutta la calma che possiedo in questo momento. Mark sospira. "No sapevo che lui ci fosse. Non me lo avevano detto ma io avevo bisogno comunque di una donna che mi desse consigli." Alzo la voce. "Vuoi dirmi che non sapevi chi ci fosse alla prova dell'abito per il tuo matrimonio? Dio, Mark! Non sono così stupida!" Si passa una mano tra i capelli. "E va bene, mi ha chiamato ieri Mali chiedendomi se i suoi testimoni potessero venire qui a prendere l'abito. Non avevo la minima idea però, che uno di loro fosse lui!" Io stento ancora a crederci. "Vuoi dirmi che sei arrivato e te li sei trovati lì?" Lui annuisce. "Si Lottie, te lo giuro. Se vuoi faccio spostare il loro appuntamento a più tardi così siamo solo noi due." Quel soprannome, quel maledetto soprannome lo usa solo quando vuole aggirarmi e io ci casco sempre. "Non c'è problema, di certo non mi abbasserò al loro livello, forza andiamo. Sono presentabile?" Lui sorride. "Lo sei sempre, sorellina. Forza e coraggio!" Apriamo le portiere in sincronia ed usciamo. I flash ricominciano e le guardie ci riaccompagnano all'entrata. Rientriamo in negozio e la commessa di prima si avvicina a me. "Vostra Altezza, vi sentire meglio?" Io annuisco, anche se poco convinta. "Non si preoccupi, va meglio. Grazie mille." Sorrido e lei ricambia. "Posso permettermi di chiederle il cappotto?" Io sorrido di nuovo e me lo tolgo, porgendoglielo. Un uomo vestito di tutto punto arriva e saluta tutti, facendoci strada verso un'altra stanza. Appena entriamo inizia a parlare. "Come per tradizione il primo sarà lo sposo e a seguire tutti gli altri. Intanto che io prendo le misure al fortunato e lo preparo voi altri potete pure accomodarvi. Saremo di ritorno in pochi minuti." Noi annuiamo ed io prendo posto su una poltrona abbastanza comoda, mentre gli altri sul divano posto al centro della stanza. Inizio a leggere qualche mail quando la commessa di prima sbuca nella stanza. "Gradite qualcos altro?" Io annuisco. "Una limonata, se possibile." Chiedo io, senza alzare gli occhi dallo schermo. Se lo facessi, crollerei. "Certamente, vostra altezza. Gli uomini, invece?" "Solo dell'acqua, grazie." Ecco, la sua voce. La sua dannata voce. Mi sembra di non avere più la terra sotto i piedi. Sento le lacrime formarsi, perché so che non si rivolgerà mai più con quel tono di cortesia alla sottoscritta. Scatto in piedi. "La toilette, cortesemente?" La ragazza, che deve avere più o meno la mia età mi fa strada fino ad una porta bianca. Entro senza esitare e mi appoggio ad essa, cercando di non singhiozzare. Invio un messaggio a Celeste, sperando mi risponda presto anche se so che da lei è notte.
qui. Mi sento così uno schifo
Mi guardo allo specchio e cerco di ricompormi. Faccio un respiro profondo e ritorno nella sala di prima. Sul tavolino trovo la mia limonata, subito prendo il bicchiere per poi iniziare a sorseggiarlo e mi risiedo. Due minuti dopo ritorna mio fratello, più bello che mai. Un completo blu notte, a doppio petto. Con un papillon lievemente più chiaro, una camicia bianca e delle scarpe sempre blu molto scuro. I suoi occhi azzurri risaltano ancora di più con questo abito. Ovviamente dovrà attaccarci sopra tutte le varie medaglie di famiglia, ma staranno a pennello. Io sorrido come un ebete. "Non riesco ancora a crederci." Una lacrima di gioia dopo tanto tempo scende lungo il mio viso. "Ehi, Lottie! Così farai piangere anche me!" Mi sembra di sentire un "Ah, un nome nuovo?" Ma lascio perdere, niente rovinerà questo momento con mio fratello. "Hai anche il panciotto?" Chiedo sorridendo. "Certo, papà mi ha obbligato!" Apre la giacca per lasciar vedere un panciotto dello stesso colore del completo con dei ricami del tono del papillon. Lui ride. "Non significa che la scommessa l'abbia vinta tu eh." "Vedremo." Rispondo io. Tempo fa avevamo fatto una scommessa, su quanto lui sarebbe riuscito a tenere su il panciotto durante il suo matrimonio. Ho detto che durerà fino alla fine della cerimonia e poi se lo leverà, lui sostiene il contrario. Dato che quel vestito è fatto su misura per lui, non so quante probabilità ho ancora di vincere. Entrano i testimoni nei camerini e nel frattempo mi suona il cellulare. È Albert. "Pronto tesoro?" Rispondo. "Ehi, amore. Tutto bene?" Mi si accende una lampadina nel cervello, far ingelosire il ricciolo. "Certo, tutto a meraviglia. Tu?" "Tutto bene, stavo pensando che dato he stasera non lavoro e so che anche tu sei libera possiamo andare in uno di quei ristoranti che ti piacciono tanto." Propone. Peccato che non abbia ancora capito che quei ristoranti li odio, e ci vado solo per fare figura. "Perché no, sarebbe meraviglioso." Rispondo. "Perfetto allora ti passo a prendere alle sette e trenta come al solito?" Mentre faccio un riepilogo degli impegni la tenda si apre e lascia vedere i due australiani. Mi soffermo su quello che era il mio ragazzo, e credo mi sia caduta la mascella o quantomeno di aver perso un po' di bava. Lo squadro dalla testa ai piedi, ha un completo che gli cade a pennello. Lo valorizza ancora di più. Si guarda allo specchio e mi nota riflessa, io sento ancora qualche parola ovattata provenire dal cellulare. Il biondo sorride di sbieco e mi fa un occhiolino notando quanto apprezzi il suo abito. Io mi risveglio dalla trance, mi ricompongo sotto lo sguardo sorpreso di mio fratello. "Certo tesoro, passa pure per quell'ora. A dopo, un bacio." Rispondo e metto giù all'istante.   Maledetto il momento in cui mi sono innamorata di te, stupido Hemmings.


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Hi people!
Secondo voi cosa sta cercando di fare Luke? Perchè si è comportato così?
Aspetto stelline e commenti!
With love,
-Mat.

Double life. || Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora