Chapter 10: Prisoner

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"I know I can treat you better...".
"Ah, davvero, Cindy? Sei in grado di trattare meglio le persone? Ed io che pensavo che ci volesse un miracolo" sospiro, guardando mia sorella improvvisarsi Shawn Mendes nel bel mezzo del soggiorno, solo per essere praticamente uccisa con un solo sguardo.
Cindy ha lo straordinario potere di spogliarsi della maschera da raggio di sole che tiene con i suoi amici e tornare a essere il folletto malefico che è in realtà in meno due secondi.
E con me sembra essere più malefica che folletto.
"L'unico miracolo lo vedrai tu il giorno in cui sarà un ragazzo in carne ed ossa a farti venire e non un cantante a seicento metri da te" ribatte lei, facendomi sbuffare rumorosamente.
Allora, io ammetto di essere facile alle acque, ma mi sembra esageratamente scorretto continuare a ricordarmelo.
Andiamo, è successo in passato, sono maturata da allora!
"Aprile era cinque mesi fa, che donna maturata vuoi essere in cinque mesi?" Domanda mia sorella, inarcando un sopracciglio, ricordandomi in modo quasi paradossale Clarissa che, come se fosse stata chiamata dal mio pensiero, compare dal bagno aggiustandosi il maglioncino rosa.
Magari ho davvero del poteri psichici!
Abel, mi senti?
Dimmi che sono sexy.
"Sembra che tu stia facendo la cacca. Non credo che tua madre sarebbe tanto felice se sporcassi il suo amato tappeto" commenta Clarissa, guardandomi con la testa leggermente inclinata, e a quelle parole un leggero broncio fa capolino sulle mie labbra.
E anche oggi una gioia domani.
"Allora, hai deciso cosa metterti o devo cominciare a spulciare nel tuo armadio?" Aggiunge poi, destando la curiosità di Cindy.
Ecco, adesso si metteranno a fare comunella ed io diventerò la povera sfigata usata come una bambolina.
Con discrezione attacco il mio cellulare al cavo della televisione, e con altrettanta nonchalance metto la mia playlist dedicata ad Abel zucchero, facendo cosí partire Prisoner.
Direi che è più azzeccata visto che stasera saró prigioniera di un Adone con tanto di piercing al labbro il cui unico scopo nella vita sembra essere quello di entrarmi nelle mutande.
Dovrò mettere le mutande della nonna più brutte che ho nel cassetto delle mutande.
E hanno i funghetti velenosi, quindi Luke avvisato mezzo salvato.
"Io opterei per un pannolone, conoscendo i suoi trascorsi" aggiunge Clarissa, facendomi chiudere gli occhi rassegnata e cullare dalle parole di Abel zucchero.
"You bring good to my lonely life, honestly it's hard for me to look into your eyes when I say that I would be nothing without your love I feel the rush and it's amazing, maybe I've been always destined to end up in this place, I don't mean to come off selfish, but I want it all, love will always be a lesson, let's get out of its way, cause I know, all I know, all I know".
Non posso avere un appuntamento con Abel zucchero, vero? No, io devo uscire con un deficiente che pensa che non conosca Drown dei Bring Me The Horizon.
Ogni tanto prenderei a ceffoni me e la mia idiozia.
"Ma io per precauzione le metterei un asciugamano nella borsa, non si sa mai. Sappiamo che Terry è di ovaie fragili" interviene Cindy, lanciandomi un'occhiata quasi di sfida a cui rispondo con una linguaccia, facendo sorridere Clarissa.
"Okay, time out, sorelle. Non è il caso di discutere. Sí all'asciugamano e sí a un salvaslip, non abbiamo il tempo di andare a comprare i pannolini da vecchietti" sospira la bionda, quando decido di intervenire: "ma mi fate davvero cosí facilmente eccitabile?".
Vorrei dire che ci hanno pensato almeno due secondi, ma sarebbe una bugia di proporzioni bibliche.
"Sí".
Che amica e che sorella.
Sbuffando torno a concentrarmi su Prisoner, quando Clarissa mi si para davanti con le mani sui fianchi, e quando ha le mani sui fianchi non si prospetta nulla di buono.
"Ho visto cosa hai intenzione da mettere ed è un grandissimo no. Okay che non vuoi che ti entri nelle mutande -per ora- ma devi fargli vedere cosa hai in serbo per lui e cosa si sta perdendo con i suoi modi da starboy fallito" esclama, stranamente calma, e a quelle parole comincio davvero a tremare.
Una Clarissa calma è una Clarissa pericolosa.
"Ma a me piace come ho intenzione di vestirmi" protesto debolmente, venendo bellamente ignorata sia dalla mia amica che da mia sorella che sembra essere tornata a seguire con la foga di una stalker Shawn Mendes su ogni social network.
"Vedrai che come ti vestirò io farai venire le palle blu a quel ragazzo e a tutti quelli che incontrerai" sorride angelicamente la bionda, scomparendo poi in camera mia dove -ora che ci penso- ho lasciato in sospeso un episodio di Gotham.
La mia voglia di uscire cala sempre di più.
Sbuffando torno a chiudere gli occhi, tornando a concentrarmi sulla voce di Abel zucchero che ora canta Rockin'.
"She wanna hang with a starboy, the sun and the moon and star, boy, astronomer, anonymous, I line 'em up, grind 'em up, these nine of us, and five of us have probably fucked, she mollied up, I tallied up all the parts boy, twenty legs, arms, head, head, head, more head, oh god bless the dead , I'm livin' life high off life, I wear my chokes off to bed, I'm the greatest nigga, why you so scared to say it? I wanna rock, I wanna rock, I wanna cop more land, I never stop, I wanna quick advance on a bill if it ain't one, break everything".
Ma porca miseria, possibile che Luke Hemmings mi tormenti anche quando non c'è?
Non è possibile che lo starboy sia ovunque.
È come l'herpes: impossibile da mandare via.
"La tua fata madrina è tornata" canticchia Clarissa tornando in soggiorno, e i miei occhi si spalancano quando vedo cosa ha in mano.
"Assolutamente no. Era nascosto al fondo dell'armadio perchè volevo rimanesse lí" esclamo, guardando male Clarissa nel tentativo di essere minacciosa, fallendo miseramente come al mio solito.
"E io invece voglio vedere il tuo bel culo fasciato in questo vestito, quindi o ti alzi con le buone, o faccio intervenire Calum con le sue croci" ribatte, e a quelle parole mi alzo prontamente dal divano borbottando un flebile 'stronza'.
"Meglio essere stronza che deficiente come te, zuccherino. Ora vai e mettiti questo vestito, ti aspetto qui per truccarti e compiere la mia magia. Creerai situazioni umide anche nei bassifondi delle ragazze più etero, te lo assicuro".
Clarissa ed i suoi soliti paragoni allucinanti.
"Ma tu non avevi un impegno stasera?" Domando, ricordando vagamente i saltelli di stamattina a pranzo della bionda, quando un rossore colpevole fa capolino sulle sue guance.
"Ho spiegato la situazione a Michelle e ha proposto di vederci alle otto anzichè alle sette. Ora muoviti, hai un vestito da mettere e un ragazzo a cui far venire un'erezione!" Esclama, cacciandomi via dal mio stesso soggiorno, e non ho neanche il tempo per prenderla in giro e dirle 'te l'avevo detto' per quanto riguarda Michelle che la porta del bagno mi viene gentilmente sbattuta alle spalle, lasciandomi sola e sconsolata ad indossare un vestito che speravo davvero di non dover mai mettere.
Ancora non mi è chiaro perchè mio cugino, che assomiglia in modo quasi inquietante a Brendon Urie e con un chihuahua che si chiama come mia sorella, mi abbia regalato un vestito che arriva appena a metà coscia che mette in risalto anche quello che non c'è.
Sbuffo guardandomi allo specchio, aggiungendo anche le scarpe scelte da Clarissa, prima di uscire dal bagno, di umore ancora più nero di prima.
"Posso dirgli che mi è venuta la peste bubbonica e che non posso andare all'appuntamento?" Domando, concentrata sul vestito da aggiustare e da abbassare, quando una risata che non appartiene nè a Cindy nè a Clarissa mi fa sbarrare gli occhi.
"Mi dispiace, ma non ti crederei".
Oh per tutti i fiumi del mondo, ora posso constatare con assoluta certezza che non è più il Nilo il secondo fiume più lungo del mondo.

Starboy || Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora