Chapter 13: Earned It

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Affondo con maggiore violenza il cucchiaio nel barattolo del gelato, tentando quasi di pugnalarlo, come se fosse la faccia di Luke Hemmings ma, purtroppo per me -o per fortuna, dipende dai punti di vista-, è solo gelato al pistacchio.
"Passa" sospira Clarissa, impegnata a guardare distrattamente la televisione dove stanno passando il video di Paris di The Chainsmokers, ed io mi limito a passarle il barattolo che stiamo condividendo.
Strano, il gelato in questo caso è stato preferito alla vodka.
Non è nostro solito... Ma in questo caso solo lo zucchero puó tirarci su.
"Oh, ma per la miseria! La ragazza per cui mi sono presa una cotta in meno di una settimana è la cugina di quel marpione che ti viene dietro e mi ha dato buca perchè ha una ragazza! Ma io dico, Dio, una gioia mai? Tu mandi gioie solo a persone inutili come la Kim Kardashian?" Esclama, rivolgendosi direttamente all'Altissimo -anche se, in realtà, è solo il mio soffitto- prima di mettere in bocca una cucchiaiata di gelato a momenti più grande di lei.
"Povera Kim Kardashian, è apprezzabile il suo culo... Certo, potrebbe essere usato come arma da guerra, ma è apprezzabile, non ho mai visto nessuno con un deretano tanto importante, tranne forse Nicki Minaj" sospiro, afferrando il telecomando per cambiare canale, ormai presa dallo sconforto e dannatamente tentata di cantare Skyfall di Adele come ha fatto Calum quando, all'improvviso, sbuca sullo schermo un Abel zucchero selvatico.
Santo cielo, un giorno verró classificata come pericolo per l'umanitá per il mio potere di muovere le acque.
Magari sono la versione 2.0 di Mosè.
Invece di dividere le acque io le moltiplico, altro che pani e pesci.
"C'è Earned It!" Urlo, alzandomi dal divano con l'alto rischio di cadere rovinosamente per terra sotto lo sguardo rassegnato di Clarissa che si stringe maggiormente al barattolo, cominciando a rimpinzarsi mentre io, sfogando tutta la frustrazione della giornata e delle notizie apprese, cominciando a muovermi con fare simil sensuale e cantando insieme ad Abel zucchero.
"You make it look like it's magic, 'cause I see nobody, nobody but you, you, you, I'm never confused, hey, hey".
"Ma questa non fa parte della colonna sonora di Cinquanta Sfumature Di Grigio?" Domanda la bionda, con il naso ancora dentro al barattolo per acchiappare ogni angolino di gelato recondito, ed io mi limito ad annuire prima di inginocchiarmi davanti al televisore, quasi in preghiera davanti alla voce di Abel zucchero, riuscendo perfettamente ad immaginarlo mentre utilizza con me una delle pratiche strane del film.
Dio, il gioco con il vino bianco.
Un giorno se ci sarà uno tsunami sará colpa mia, me lo sento.
"You're always worth it, and you deserve it, the way you work it, 'cause girl you earned it, girl you earned it".
"Cosa mi sono guadagnata? Tutte queste sfighe? La cellulite sul culo e il girovita di un elefante?!" Sbotta Clarissa, ormai nel lato buio della vita, e dentro di me mi ritrovo a sperare che Calum arrivi presto così invece di sbottare in questo modo puó prendersela con lui.
Peccato che proprio questo pomeriggio lui avesse una 'botta e via occasionale' con il professore della facoltà d'economia.
"Sai che ti voglio bene, ti adoro e vorrei tanto venire a Barcellona con te come mi chiedi sa quando siamo amiche, ma adesso chiudi la boccuccia e vedi di lasciarmi godere Abel zucchero in santa pace" sospiro, guardando la bionda che incrocia le braccia al petto, il gelato ormai finito, quando finalmente suona il campanello.
Grazie, Calum, sei una vacca sacrificale.
Sì, effettivamente vacca un po' è.
Mi avvicino alla porta, schiarendo la gola prima di aprirla per poi indicare il televisore.
"Benvenuto nelle cascate del Terryara, ti unisci per un tuffo?" Domando, girandomi poi verso Calum, ma a meno che Calum non si sia tinto di biondo, si sia fatto un piercing e abbia cominciato ad usare lenti a contatto blu quello davanti a me non è il mio amico, bensì una sorta di strano scherzo della natura che ha reso un semplice umano bello da fare schifo e montato peggio di un mobile dell'Ikea.
E lo dice una che per montare un semplice comodino ci ha messo due mesi e mezzo di duro lavoro solo per scoprire che avevo guardato le istruzioni al contrario.
Inutile dire che il comodino è diventata la mia fonte di calore per un intero inverno grazie al legno da ardere che ne ho fatto per la stufa.
"Farei volentieri un tuffo tra le tue acque, bel faccino" sorride maliziosamente Luke, passandosi poi la lingua sulle labbra, facendomi da una parte venire voglia di sbatterlo al muro e farci cose che farebbero impallidire la scrittrice di Cinquanta Sfumature, dall'altra facendomi venire voglia di sbattergli la porta sul naso e rovinare quell'opera maestra di Dio.
L'unica certezza che ho al momento è che non avrei dovuto indossare le mutande di Victoria's Secret.
Adesso sono leggermente rovinate.
"Ma possibile che tu sia ovunque? Sei come il prezzemolo, impossibile!" Sbuffo, guardando il biondo che si limita a sorridere, angelico, prima di sporgersi leggermente verso di me, abbassandosi quanto basta per farmi rischiare un collasso cardiaco ed ormonale.
Questo ragazzo è un attentato continuo.
"Eppure non sono nell'unico posto in cui vorrei essere perchè tu non mi dai l'accesso" mormora quasi soffiando sulle mie labbra, e mi aggrappo con maggiore forza alla porta per reggermi in piedi, pronta a non dargliela...
Vinta.
"E continuerai a non averlo. Ora, cosa ci fai qui? Ho cose più importanti da fare, se non ti dispiace" ribatto, inarcando un sopracciglio, facendo comparire un sorrisetto bastardo sulle labbra di Luke.
Ecco, adesso penserà che mi masturbo su di lui.
Ma per favore, solo Matty fragola e Abel zucchero hanno accesso a questi luoghi sconosciuti all'uomo.
"Volevo invitare te e la tua amica a una festa, stasera. Il sette di Parkhill Street, dopo le nove" esclama, facendo -con mio immenso gaudio- per andarsene quando, improvvisamente, si gira, tornandomi vicino, davvero troppo vicino.
Ho capito, dopo vado a comprare i pannoloni per gli incontinenti.
"E mi raccomando, mettiti un bel vestitino per il tuo starboy, stargirl".
E a quelle parole, posso dare per spacciate le mie mutande di Victoria's Secret.
Causa? Luke (non da me) fottuto Hemmings.

Starboy || Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora