Chapter 27: Love Me Harder

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Ci sono vari modi in cui questa serata puó finire.
Nel migliore dei modi, ovvero con Luke che usa i suoi attributi per il mio piacere per poi dichiararmi il suo amore.
In modo discreto, ovvero qualche capriola sul materasso e tanti saluti.
In modo pessimo, ovvero Gina insoddisfatta e la scoperta di essere solo un gioco per lui.
Sinceramente, Luke Hemmings è troppo imprevedibile per sapere esattamente cosa succederà.
Persino ora, che mi sto facendo guidare al piano di sopra di questa casa sconosciuta, non ho la piú pallida idea di cosa succederà.
Voglio dire, di solito nei film quando un ragazzo bello e dannato (anche se l'unica cosa che puó rendere dannato Luke Hemmings qui è il suo piercing, e stasera l'ha anche tolto) rapisce da una festa una ragazza per portarla al piano di sopra, si sa cosa sta per succedere.
Una lezione di biologia con l'aiuto del pisello (si spera non) odoroso di Mendel.
Non appena salgo l'ultimo gradino mi trovo nuovamente intrappolata contro un muro, circondata dalle braccia di Luke che mi guarda come se volesse mangiarmi seduta stante, e di sicuro io non mi tirerei indietro.
Anzi, io mangerei volentieri il suo Wurst.
"Sei così bella stasera" mormora guardandomi negli occhi e facendomi arrossire prima di poggiare le sue labbra sulle mie, prendendomi per le cosce fino a farmi saltare in braccio, la mia schiena premuta contro il muro e il mio petto contro quello di Luke mentre le nostre dita si cercano, si schivano, si ritrovano e si riabbracciano cosí come le nostre labbra.
E questo bacio non è come quello di prima, al piano di sotto, è più dolce, dettato dal cuore e non dalla libido, un bacio che ti illude quasi di essere innamorata.
E stasera posso anche permettermi di illudermi di essere innamorata di due occhi azzurri più profondi dell'oceano Atlantico.
"Dio, sei proprio tu" sento mormorare a Luke sulle mie labbra, lasciandomi vagamente di stucco, ma non faccio in tempo a chiedergli cosa intenda dire che i miei piedi tornano a terra e, nuovamente, mi ritrovo mano nella mano con Luke che apre la prima porta che trova, presentandoci uno spettacolo a dir poco raccapricciante.
Ma io dico, cara sfortuna, non potresti andartene a colpire come un fulmine a ciel sereno Selena Gomez?
Basta che poi non si rifletta su Abel zucchero.
"Oh, sí, stallone americano! Più forte con quel rosario!" Grida Calum, dimenandosi in un paio di boxer di pelle nera mentre Ashton, cercando di tenere fermo il mio migliore amico, continuana frustarlo con il suo rosario di un materiale che non è dato conoscere, ed i due sono cosí concentrati nei loro rituali quasi satanici che non si accorgono di me e Luke finchè il biondo non richiude la porta sbattendola sonoramente.
"Ho bisogno di Amuchina per i miei occhi" mormoro, sbattendo piú volte le palpebre per cercare di cancellare l'immagine di Calum a novanta con Ashton dietro con in faccia l'espressione di chi è pronto a sculacciarti per tutta la notte, ma è tutto inutile, e piú ci penso piú sento montare dentro di me un senso di vago disgusto.
Almeno fosse stata una croce vera e propria, andiamo!
"Credo mi si sia ammosciato" commenta Luke, stralunato quanto me, e a quelle parole mi rendo conto del danno provocato dal mio cosiddetto partner in crime.
Oh no, per nessun motivo al mondo io rinuncio alla mia scopata papale approvata da papa Bergoglio in persona.
O da Abel zucchero, tanto sono piú o meno la stessa cosa, no?
E qua sotto le mie ovaie scalpitano dalla voglia di rilasciare qualsiasi umore contengano.
"Quindi devo rimediare" mormoro, cercando si mostrarmi il piú seducente possibile, e girando sui tacchi, lasciandogli la piena visione della mia schiena scoperta, ancheggio fino alla porta successiva, pregando tutti i santi di trovarla vuota.
E sì, santo Abel zucchero dal Canada è sempre la risposta alle nostre prieghere.
La camera è vuota, in una leggera penombra, e non appena entro due mani mi afferrano per i fianchi, facendomi girare e sbattere contro la porta richiusa mentre Luke, davanti a me, si passa seducente la lingua sulle labbra, mettendole in risalto nella luce argentea, quando un coraggio che non mi appartiene mi spinge a prendere in mano la situazione e a lasciar scorrere lenta la mano lungo il suo petto, sentendo la consistenza liscia della camicia fino a fermarmi sul cavallo, stringendo piano.
"Credo di aver appena riportato la situazione in alto... Letteralmente" mormoro, avvicinando provocatoriamente le mie labbra alle sue, e Luke non perde tempo a parlare baciandomi subito con foga, dominando sicuro le mie labbra, portando le mani al di sotto della mia gonna facendomi gemere piano quando con due dita sfiora il punto sensibile, e proprio quando sono convinta stia per sfilare la stoffa in eccesso lui, bagnatore seriale bastardo come pochi, si allontana, sorridendo malizioso.
"Così bagnata per me, stargirl. Mi farai impazzire" sussurra prima di condurmi fino al letto, facendomi cenno di sdraiarmi, ma non cedo del tutto, rimanendo seduta ad osservarlo, cercando di ottenere la sua attenzione, ma non ho bisogno di aspettare per averla, e guardandolo direttamente negli occhi con un sorriso innocente comincio a tirare giù la cerniera del vestito posta sul fianco.
Luke mi guarda nuovamente come se volesse mangiarmi, e lentamente comincia ad avvicinarsi a me fino a posare la mano sulla mia, prendendo il mio posto ad abbassare la cerniera con lentezza quasi estenuante, le sue dita a creare quasi una scia bollente lungo la mia pelle, finchè non giunge a capolinea e, con un movimento fluido, il mio gestito finisce a terra insieme ad ogni mia sicurezza.
Ora ci siamo solo noi.
Io e lo Starboy.
E anche se so cosa sta per succedere, il mio cuore non dovrebbe battere in questo modo anomalo, eppure lo fa.
Gli occhi di Luke coprono ogni centimetro della mia pelle, il suo labbro tra i denti a torturarlo, e senza pensarci due volte mi metto in ginocchio sul materasso, arrivando quasi al suo livello, prendendogli poi tra i miei denti il suo labbro per strapparlo alla dolce tortura, baciandolo piano prima di lasciarlo andare solo per  cominciare a sbottonare la sua camicia piano, arrivando alla fine in men che non si dica, facendo scivolare la sua camicia sopra al mio vestito quando Luke riprende il controllo.
Le sue mani bloccano i miei polsi sopra la testa, lasciandomi alla sua squisita mercè mentre le sue labbra baciano piano il mio collo, voluttuose e sensuali, scendendo fino al solco del seno, scendendo sempre più giù, dandomi l'illusione di scendere fino ad un punto ben preciso, ma all'elastico dell'intimo si ferma, facendomi gemere di dissenso.
"Mi piace l'effetto che ho su di te, stargirl" mormora con un sorriso, baciandomi piano sulle labbra e liberando finalmente i miei polsi mentre sento i miei ormoni scalciare come i bambini nella pancia delle mamme, quando all'improvviso le sue dita s'insinuano sotto la stoffa degli slip fino a sfilarli completamente, facendomi arrossire piano quando le sue dita cominciano a toccarmi dove più ne ho bisogno, facendomi gemere piano.
"Dio, sei così bella" mormora all'improvviso, continuando i suoi movimenti lenti e ben calibrati, come se sapesse esattamente dove toccare, chinandosi poi per baciarmi piano, accogliendo tra le sue labbra i miei gemiti mentre le mie mani gli scompongono i capelli, e all'improvviso, persa nei sensi e nel piacere e nell'avere Luke così vicino a me, mi sembra quasi di sentire le parole di una canzone familiare dal piano di sotto.
"I know your motives and you know mine, the ones that love me, I tend to leave behind, if you know about me and choose to stay then take this pleasure and take away the pain, and if in the moment you bite your lip, when I get you moaning you know it's real, can you feel the pressure between your hips?".
Come sempre, non poteva essere più adatto.
"Luke" mi ritrovo a gemere, inarcando piano la schiena quando le sue labbra abbandonano le mie e la sua testa sembra sparire tra le mie cosce, facendomi spalancare gli occhi ed ansimare, quando, tutto d'un tratto, la porta si spalanca e una figura vestita di rosa con i capelli arruffati e la voce spezzata dal pianto fa capolino.
"Oh, cazzo. Cazzo, cazzo, cazzo. Scusatemi, io... È morta mia nonna, Terry, sono tutti in ospedale, devo scappare... Ma voi continuate pure, le posso chiedere di morire in un altro momento e... Addio".
Dopo il rigurgito di parole di Clarissa la porta si richiude con un tonfo, e l'attimo magico di prima, in un soffio, sparisce.
Fantastico.
Grazie, nonna Wanda.
I tuoi biscotti al limone non valgono quanto quest'orgasmo mancato, sappilo.
La mia vita è una sitcom, ne sono convinta.

Starboy || Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora